Sondrio, Del Nero dice basta alle tangenziali: “Investire nei treni”

“Forse invece di fare tangenziali costosissime sulla nuova Statale 38, parte di questi fondi andrebbero utilizzati per costruire una metropolitana di valle da Colico a Tirano sul modello di quella altoatesina e parte per ammodernare i trasporti ferroviari da e per Milano”. L’inaspettato suggerimento è arrivato dal presidente del Consiglio provinciale di Sondrio, Patrizio Del Nero. Un proposta di soluzione ai problemi di mobilità dell’area che arriva successivamente a una discussione avviata su Facebook. “Apriamo una discussione seria e serena”, ha scritto l’esponente del Pdl, dopo aver precisato che non sarebbe nelle sue intenzioni generare polemiche. “Discutiamo seriamente sulla mobilità dolce, la modernità ed efficienza delle ferrovie come avviene in tutta Europa, non dobbiamo temere le critiche di qualche politicante, i soldi che ci arriveranno sulle acque credo sia meglio utilizzarli per questo tipo di trasporto che per cementificare di corsie il fondovalle”. La tesi argomentata da Del Nero è questa: sarebbe possibile ideare un attraversamento di Morbegno che utilizzi la “tangenzialina” già esistente, integrandola con alcuni sottopassi e connessioni stradali tra l’area della fiera e quella industriale. In tal senso, la spesa che risulterebbe necessaria sarebbe di circa 40/50 milioni di euro, invece dei 280 messi in preventivo con il progetto attuale. Poi, con i fondi risparmiati, proiettare le idee sull’utilizzo della ferrovia. La reazione, ovviamente contraria, è stata immediata. “L’unica soluzione percorribile per l’attraversamento di Morbegno è quella prevista dal progetto approvato con il by pass in galleria a doppio senso di marcia”, afferma il sindaco Alba Rapella. “Ogni altra idea avrebbe come unica conseguenza quella di portare il traffico nel centro di Morbegno”.

2 risposte a “Sondrio, Del Nero dice basta alle tangenziali: “Investire nei treni”

  1. Il Paese ha sempre pagato le conseguenze disastrose di una classe politica sempre pronta a ridiscutere le decisioni assunte. Ma lo sa il presidente del Consiglio provinciale della Provincia di Sondrio che una qualsiasi modifica bloccherebbe di nuovo tutto? Fino a oggi dove è stato quando il dibattito sulla strada era in atto e il partito al quale appartiene per bocca del suo coordinatore si vantava di aver favorito la soluzione ai temi della viabilità alpina? Non c’è dubbio che le decisioni assunte possono essere criticabili, personalmente ne ho diverse anch’io da porre. Oggi tornare indietro sarebbe folle. Se fossi un dirigente o semplice aderente del partito del proponente questa brillante idea non esiterei a chiederne le dimissioni per manifesta incapacità politica. Oggi la Valtellina ha la grande questione della mobilità che finirà per essere la palla al piede dell’economia e della sua gente. Quali imprenditori penseranno mai di investire in una realtà che può essere bloccata da semplici lavori di manutenzione sull’unica strada di collegamento? Quale turista, sapendo che può avere altre offerte turistiche, deciderà di fronte al rischio di traferimenti dai tempi incerti, di mantenersi fedele alla nostra bella Valle e non emigrerà per altre zone? La strada, anche se sbagliata, va completata nel tempo più rapido possibile insieme a due altre operazioni sulle quali occorrerà impegnare i vertici politici oltre che sensibilizzare la cittadinanza e soprattutto i giovani che devono avere il diritto di avere prospettive di rimanere nella propria comunità: completare la statale con le relative tangenziali riprendedendo l’idea della realizzazione di un interporto di scambio a Tirano; aprirsi rapidamente, attraverso il traforo del Mortirolo, all’alta Valcamonica per dare una via d’uscita diversa e per realizzare un’area turistica di grande attrattitività; dare attuazione al potenziamento della linea ferroviaria sostenendo l’idea del professor Alberto Quadrio Curzio di dotare la Valtellina di treni veloci che, collegandosi anche con la linea del Bernina, attraggano anche il turismo ricco elvetico, come era già in essere anni scorsi. L’idea delpPresidente Del Nero è quindi da scartare come un cattivo pensiero o come un incubo di una note calda di mezza estate.

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