Trasporto merci su rotaia, ora la Spagna prende il treno per l’Europa

Cambia in maniera drastica lo scenario del trasporto merci su rotaia in Europa. Soprattutto tra Francia e Spagna, che martedì 21 dicembre hanno salutato, per la prima volta nella storia, il viaggio tra i due Paesi di un treno merci. Operazione fino a pochi giorni fa impossibile a causa del diverso scartamento dei binari ferroviari. Il nuovo servizio mette in collegamento diretto il porto di Barcellona con la città francese di Lione, e si estenderà fino a Milano già entro il 2011.
Nella tratta Figueres-Perpignan, i treni percorrono una linea ferroviaria di nuova realizzazione utilizzabile anche dai treni ad Alta velocità, mentre tra Figueres e Barcellona utilizzano i collegamenti esistenti. Un investimento di circa 340 milioni di euro, sostenuto sostanzialmente per la posa di una terza rotaia sul percorso. Le proiezioni numeriche relative alla merce trasportabile dicono che saranno ben 208mila le tonnellate trasportate tra Barcellona e Lione e ben 336mila quelle tra la città catalana e Milano. Gli operatori del settore coinvolti sono la Naviland Cargo francese e l’Hupac. Isaia Táboas, segretario spagnolo ai trasporti, che ha presenziato all’evento della partenza del primo treno, ha affermato che “l’entrata in servizio di questo collegamento a scartamento normale è una pietra miliare nella storia della ferrovia e apre una nuova era nei collegamenti con l’Europa”. In termini di bilancio energetico e di riduzione delle emissioni, il nuovo collegamento permetterà un risparmio di 33.680 tonnellate di Co2 e 8560 tonnellate di petroli. La Renfe, operatore ferroviario spagnolo, guardando al futuro, sta già implementando l’allungamento del servizio alle città francesi di Tolosa e Bordeaux.

Una risposta a “Trasporto merci su rotaia, ora la Spagna prende il treno per l’Europa

  1. Chi sa se la dirigenza delle nostre ferrovie ha brindato anche lei a questa notizia. Forse la nostra logistica (porti compresi), a furia di dormire sugli allori può cominciare a salutare l’Europa, perché ci apprestiamo come ormai è evidente, ad essere tagliati fuori dal resto del continente. Sono due anni che Francia e Spagna hanno annunciato massicci investimenti nelle infrastrutture ferroviarie dirette ai porti, e dall’altra parte (Africa del nord) Marocco, Algeria e Tunisia stanno ultimando i più grossi bacini del Mediterraneo: e noi?
    Abbiamo Moretti che chiude i raccordi ferroviari, abbiamo i camalli che si fermano se tira un po’ di vento, abbiamo i comitati anti TAV, aumentiamo le tasse di attracco mentre in nord Europa le diminuiscono, in compenso per far partire le infrastrutture continuiamo a metterci 20 anni!
    Però siamo fortissimi a creare ingegnosi sistemi di controllo satellitare per i veicoli merci, uno per ogni Autorità che non vuole essere seconda a nessuno. Ma industriali e commercianti hanno proprio deciso di trasferirsi tutti all’estero?

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