Vte di Genova paralizzato dai Tir,
le associazioni si dissociano

Per quasi 24 ore il Vte (Voltri Terminal Europa) di Genova è rimasto paralizzato a causa di una protesta di alcuni autotrasportatori riuniti sotto la sigla di Trasportounito. Una mossa dalla quale hanno preso immediatamente le distanze Anita, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai Conftrasporto e Ancst-Legacoop, che attraverso un comunicato congiunto “si dissociano in modo fermo e netto dalle azioni di alcuni autotrasportatori e autisti supportati dalla sigla di Trasportounito, che hanno creato senza preavviso notevoli difficoltà alle imprese bloccando il Vte”.
Nella nota le associazioni che riuniscono la stragrande maggioranza delle imprese d’autotrasporto condannano apertamente la protesta. “Questa era la seconda giornata di sciopero proclamata dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori del Vte, che ha naturalmente già creato una situazione molto critica, inserirsi in questo contesto crea solo confusione e disagi alle imprese. Non è quello che vogliamo. Queste azioni sono del tutto arbitrarie al codice di regolamentazione delle azioni di protesta dell’autotrasporto e sarebbe ora di smetterla che chiunque possa tranquillamente e impunemente bloccare il porto di Genova solo per avere un po’ di esibizionistica e inconcludente visibilità. Le questioni che vorrebbero porre sono assolutamente serie ed importanti, hanno peraltro un respiro nazionale, tanto che sono in atto trattative a questo livello per poter dare risposte adeguate. ribadiamo però che questi metodi che ignorano completamente una regolamentazione e una responsabilità di fronte alla stessa categoria non ci appartengono”.
“Un pensiero”, concludono le associazioni di categoria, “va anche ad Autorità Portuale, auspicando che questi episodi aiutino a comprendere meglio la differenze che esistono tra associazioni e le difficoltà che spesso incontriamo nel cercare di portare avanti unitariamente le istanze della categoria che rappresentiamo”.

4 risposte a “Vte di Genova paralizzato dai Tir,
le associazioni si dissociano

  1. È ora di finirla che il solito funzionario cacciato da altre associazioni fomenti dei poveri trasportatori sfruttando la loro esasperazione, solo per dimostrare di esistere. Questi episodi dovrebbero far riflettere chi invita certe pseudo associazioni al tavolo del Governo per costruire qualche cosa di nuovo, senza che queste siano in grado di esprimere la benché minima proposta concreta!

  2. Ma lo sanno quei poveretti indotti a scioperare da un fallito sindacalmente che il segretario di Trasportounito ha firmato per primo le richieste di aumento che i sindacati dei lavoratori hanno presentato per il rinnovo del contratto. Oggi solo per la sua visibilità della quale ha la necessità per poter dire che esiste, coinvolge le imprese di autotrasporto in una vertenza, sostenendo che queste non ce la fanno più a sopravvivere. Ma le imprese che non ce la fanno a sopravvivere devono sapere che Trasportounito, nella scorsa settimana rompendo il fronte dell’autotrasporto, ha deciso di concedere un aumento mensile complessivo di 134 euro di aumento e una tantum di 150 euro. Oggi vengono fatti scioperare. Alla faccia delle difficoltà economiche.

  3. Prima di dare addosso a chicchessia, vorrei conoscere meglio le reali problematiche del terminal. Giuseppe e Gioacchino, volete cortesemente illuminarmi sul caso?

  4. Bisognerebbe che lo sciopero del Vte danneggiasse solo il Vte e non tutte le ditte che sono obbligate a lavorare con lui. Se il signor Gioacchino venisse danneggiato da un eventuale sciopero della Fiat (per esempio) come reagirebbe? Il danneggiamento si traduce in mancato guadagno oltre al disagio di dover stare li’ per ore ad aspettare. Bisognerebbe prendere esempio dai camionisti francesi, altro che condanna ai trasportatori. Signor Gioacchino, quante imprese quest’anno hanno chiuso o cambiato nome? La crisi c’e’ e si vede: solo un cieco (finto) direbbe il contrario. Nella speranza che i trasportatori capiscano la loro forza e una volta tanto si uniscano…

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