Dal 2020 la ristrutturazione del Gottardo, resterà chiuso 900 giorni

La notizia è di quelle che il mondo dell’autotrasporto non vorrebbe mai leggere. Gottardo chiuso e Ticino isolato per 900 giorni. Tutto per via della “necessaria ristrutturazione” del tunnel che dovrebbe iniziare dopo il 2020 e completata nel 2025 e che prevede appunto 900 giorni di chiusura del principale collegamento tra il Sud e il Nord Europa. Nei giorni scorsi l’ufficio federale delle strade – una sorta di Anas rossocrociata – ha presentato al governo di Berna il suo rapporto conclusivo sul necessario rifacimento del tunnel autostradale. Il governo federale sembra orientato a scegliere la prima di queste soluzioni: chiusura totale per 900 giorni e investimenti per 1,23 miliardi di franchi svizzeri, poco meno di un miliardo di euro. Esclusa, al contrario, la più onerosa delle ipotesi: la costruzione di una seconda galleria. Servirebbero 2 miliardi di franchi e 8 anni di lavoro. Troppi. Ovviamente, la chiusura per 900 giorni del tunnel autostradale che collega il Nord e il Sud dell’Europa non è cosa da poco. Suscita discussioni e polemiche preventive. Il Canton Ticino ha levato gli scudi. Non ne vuole sapere. Sostiene che l’isolamento sarebbe totale, il danno economico gigantesco, soprattutto per i settori turistico e della logistica. Ci sarà tempo per discuterne. La Svizzera avrà dieci anni per verificare fin nel dettaglio come superare senza troppi guai gli effetti di un cantiere da un miliardo di euro. E il mondo dell’autotrasporto sarà costretto a percorrere strade alternative e macinare più chilometri, attraverso il Bianco, il San Bernardino (improponibile d’inverno e con un certo tipo di trasporto), il Frejus o il Brennero. Prima della chiusura del Gottardo sarà comunque completata l’AlpTransit, l’attraversamento ferroviario delle Alpi. Facile così pensare che la maggior parte dei Tir, considerati i costi e i benefici, si accomoderà sui treni.

Una risposta a “Dal 2020 la ristrutturazione del Gottardo, resterà chiuso 900 giorni

  1. Questa è la dimostrazione di quello che i governi che sono situati al di sopra delle Alpi vogliono fare nei confronti degli interessi dell’economia italiana. Occorre un intervento urgente del nostro esecutivo nei confronti del governo elvetico intensificando i controlli e contingentando l’ingresso, tornando ad applicare la tassa di diritto fisso che deve essere aggiornata. In secondo luogo occorre che siano chieste e ottenute deroghe a livello comunitario in quanto per l’economia nazionale si presenta un fattore congiunturale di grave crisi che può avere ripercussioni pesanti sull’intera economia. Il governo riprenda la pratica del danno subito dall’economia nazionale e ponga la questione con urgenza in sede comunitaria prima che il governo elevetico decida.

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