6 risposte a “Santini: “L’elite del trasporto avrà
il marchio di professionalità””

1. Finalmente un’ottima idea per identificare e premiare le aziende che fanno tanti sacrifici per essere sempre in regola anche durante i momenti difficili. Ma, una domanda: come deve fare la mia ditta ad avere questo riconoscimento?

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2. Ovviamente condivido quello che afferma Ugo, ma vorrei aggiungere una riflessione: in Italia abbiamo centinaia, migliaia di marchi che garantiscono (a parole) la qualità, la bontà, l’onestà e chi più ne ha più ne metta. Ma come verificare (almeno in questo caso) che alle parole seguano i fatti? Chi garantisce che dietro qual marchietto non c’è solo una “trovata pubblicitaria”?

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3. Quanto costa?

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4. Come non condividere l’idea di Primo Santini. È però importante parlarsi chiaro.
   Non vogliamo una operazione di window dressing. Nuovo modo di pensare, poche regole serie, chiare e non derogabili. Chi supera la soglia di controllo con una valutazione oggettiva (quindi matematica) entra a fare parte dell’elite. Non vogliamo essere controllati da “amici”, ma da professionisti preparati.
   Ci riusciremo? La sfida è aperta.

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5. Ci sono tante ditte di trasporto con marchi di certificazione che adottano sistemi di lavoro per i loro autisti e sistemi di concorrenza verso altre ditte di trasporti che non hanno niente a che fare con marchi di certificazione, forse prima di crearne altri bisognerebbe essere più rigidi con quelli già esistenti.

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6. Potrebbe essere una bella idea. Ma rispetto alle infiltrazioni della malavita (oggi è il problema principale per il nostro settore) chi può dare il bollino blu? Non sicuramente le associazioni di categoria o le loro collegate!!! E nemmeno enti di certificazione creati ad arte. Grazie

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