Marcegaglia e Sangalli contro
il Sistri: “Sospendere le sanzioni”

Il Sistri continua a fare parlare di sé. Questa volta scendono in campo Confindustria e Rete Imprese Italia (Confcommercio, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti) che in una lettera dei presidenti Emma Marcegaglia e Carlo Sangalli al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ribadiscono “la necessità e l’urgenza di sospendere per dodici mesi le sanzioni”, per “consentire alle imprese di adeguarsi alle nuove complesse procedure e attuare gli interventi sul sistema informatico e gestionale indispensabili per operare nel rispetto delle disposizioni di legge”.
“Problemi e ritardi”, viene sottolineato da Confindustria e Rete Imprese Italia, “nella distribuzione dei dispositivi Usb e nell’installazione delle black box, malfunzionamenti dovuti a difetti strutturali nell’hardware e nel software, continui correttivi legislativi e procedurali, occasioni formative insufficienti, carenti ed episodiche, sono solo alcune delle problematiche che oggi, e certamente anche dopo il primo gennaio 2011, metteranno decine di migliaia di imprese nella condizione di essere sanzionate per comportamenti illeciti non ad esse imputabili. Qualora fosse confermato l’attuale quadro legislativo si perderebbe una grande occasione per inviare un segnale di buon senso al nostro tessuto imprenditoriale in un periodo critico come quello attuale per l’economia nazionale. È pertanto necessario un forte atto di responsabilità da parte del ministero dell’Ambiente affinché l’intero comparto produttivo venga messo nelle condizioni di operare in un sistema che sia realmente efficiente, nell’ambito di un quadro regolatorio certo, definito e stabile”.

7 risposte a “Marcegaglia e Sangalli contro
il Sistri: “Sospendere le sanzioni”

  1. Era ora! Sono mesi che noi del settore diciamo che il progetto va bene, ma che la procedura informatica non funziona e che non c’è stato tempo per conoscerla bene e per sperimentarla.
    Con questa lettera, non credo che la ministra abbia ancora voglia di dire che è colpa dei trasportatori se il Sistri non parte.

  2. Dopo più di un anno di messaggi di allarme lanciati dalla nostra categoria ed in particolare dalla nostra associazione, finalmente anche le principali confederazioni che rappresentano gli altri anelli della filiera dei rifiuti hanno fatto sentire la loro voce, rispetto al pericolo di completa paralisi che rappresenterebbe l’entrata in vigore del Sistri nelle attuali condizioni.
    Ci sembrava impossibile che malgrado tutte le nostre azioni sempre improntate a segnalare costruttivamente i difetti e le carenze di un progetto partorito in gran segreto e senza coinvolgere gli addetti ai lavori, l’unica risposta del Ministero fosse quella di chiudersi a “riccio” e sparare accuse agli autotrasportatori, quasi che, chi opera in questo settore sia assimilato comunque e sempre alla peggiore delinquenza!
    Siamo arrivati al paradosso di affermare che il Sistri non poteva partire perché alcuni autotrasportatori non avevano rispettato gli appuntamenti per il montaggio delle black-box! Forse che il Sistri prevede un numero chiuso? Finiti questi montaggi non si aggiungeranno ne toglieranno o sostituiranno veicoli? Ma come di fa ad affidare operazioni del genere a chi non sa neanche in che settore deve applicare un progetto così faraonico? Perchè non hanno chiesto a chi si occupa di logistica come si fa a tracciare una spedizione invece di sperperare tanti milioni?
    Vediamo se adesso che non sono i soliti trasportatori che si muovono, se qualcuno apre gli occhi!

  3. Dottoressa Marcegaglia buonasera. Ho apprezzato molto la sua presa di posizione insieme al dottor Sangalli sul caso Sistri sul quale ho letto cose, oggettivamente che puzzano lontano un chilometro (segreto di Stato???). In un paio d’occasioni ho letto anche le richieste di due lettori che si rivolgevano alla signora Prestigiacomo per conoscere nome e cognome dell’azienda a cui sono stati appaltati i lavori per le black box risultate poi in molti casi difettose. Quei due signori sono rimasti inascoltati (si sa, i grandi politici non parlano con i piccoli cittadini)… Posso chiedere la cortesia a lei, che difficilmente non ottiene risposta e che viene sempre trattata con grande attenzione, di far sua la domanda al ministro Prestigiacomo? Chi ha realizzato le black box? Perché non dirlo? C’è qualcosa da nascondere? Se sì, che cosa?

  4. Federico ha chiamato in causa la signora Emma Marcegaglia. Io vorrei chiedere aiuto a un signore che si chiama Antonio Di Pietro e che in passato ha fatto, molto bene, il magistrato. Può, grazie anche alle sue competenze in materia giudiziaria oltre che politica, caro dottor Di Pietro, scoprire se sotto al caso Sistri c’è qualcosa di losco? Può verificare lei perché il ministro Prestigiacomo non risponde ai poveri cristi che vogliono solo sapere se quell’appalto è corretto, trasparente, alla luce del sole? Può chiedere come mai è stato messo il segreto di Stato? Oppure dobbiamo sempre essere tenuti all’oscuro di tutto, pensare solo a darvi il voto quando c’è un’elezione (e tra pochissimo speriamo ci sia, se non altro per mandare a casa quei ministri che si sentono al di sopra del popolo….)

  5. Era ora che si esprimesse ufficialmente Confindustria! Sarebbe opportuno far usare alle imprese un prodotto finito, dall’uso certo e funzionante! Il rinvio della data d’avvio del Sistri mi pare l’unica azione che abbia un minimo di buon senso.

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