Uggè: “Salvaguardiamo le imprese serie combattendo l’evasione”

Lo sosteniamo da tempo. Per questo, nel 2005, avevamo richiesto e ottenuto che nel protocollo d’intesa sottoscritto presso la Presidenza del Consiglio fosse previsto il recupero degli incentivi riconosciuti alle imprese non in regola con gli adempimenti fiscali e contributivi. Da allora nulla è stato fatto. Ben tre esecutivi si sono alternati al governo del Paese ma nessuna azione nella direzione auspicata dalle imprese regolari è stata avviata. Ora prendendo a riferimento i dati resi noti dalla Guardia di Finanza nell’ambito della lotta all’evasione si rende evidente quanto fosse opportuna la richiesta effettuata a salvaguardia della imprenditoria seria di recuperare presso le imprese che non ottemperano alle disposizioni di legge gli incentivi concessi. È confortante che il giornale di Confindustria dia conto dei risultati di un’iniziativa di controllo avviata dalla Guardia di Finanza. Che sia il segno di una ritrovata consapevolezza della necessità di rispettare le regole? C’è da augurarselo. Se tutti realmente inizieranno a collaborare per favorire il rispetto delle regole si potrà dare un contributo significativo affinché le imprese serie non debbano subire la concorrenza sleale di realtà che operano al limite della legalità. Chi ha avversato i contenuti della legge che ha ripreso i contenuti del protocollo di intesa sottoscritto con il sottosegretario Giachino dovrebbe rivedere le proprie posizioni e non lasciare l’autotrasporto da solo a sostenere la necessità di effettuare controlli seri che, come riportato dal Sole 24 Ore, portano a risultati importanti. Così si difendono realmente le imprese e si combatte la malavita che nel mancato rispetto delle regole trova la linfa nella quale prospera.
Paolo Uggè  – presidente nazionale Fai Conftrasporto

9 risposte a “Uggè: “Salvaguardiamo le imprese serie combattendo l’evasione”

  1. Ho letto con interesse l’articolo della Manigrasso e la risposta di Antonio della Fai. Cari amici, come vedete le cose in questa povera Italia invece di migliorare stanno peggiorando. Lentamente, ma va sempre peggio. Non è più il momento delle divisioni, dei distinguo, perchè siamo tutti sulla stessa barca e la barca sta affondando! A fronte del continuo aumento dei costi di gasolio e non solo, dell’incombente drammatica eventualità di incrementi salariali sconsiderati, noi, nel nostro piccolo dobbiamo reagire.
    Dobbiamo maturare la convinzione che l’autotrasporto deve assurgere al ruolo che gli compete per l’importanza che riveste nella vita economica del nostro Paese. Non possiamo continuare a contare sugli aiuti esterni (Governo, Regione, enti vari…), dobbiamo essere NOI pronti, convinti, al cambiamento.
    Cambiare anche a costo di una progressiva riduzione il nostro fatturato. Dobbiamo cominciare a selezionare la clientela, a non farsi irretire dalla intermediazione, a privilegiare la qualità del cliente, che si misura con la differenza tra costi e ricavi, in luogo dell’incremento del fatturato. Abbandoniamo i clienti che non pagano con regolarità; allontaniamoci da quelli che vi chiedono continue riduzioni di prezzo, dai bagarini, come si dice qui da noi. Sono clienti incapaci d’instaurare con noi un rapporto durevole.
    Con quei clienti non costruiremo mai nulla. Non uno straccio di rapporto o di riconoscenza.
    Vi esorto a non inseguire i colleghi sul terreno del prezzo. Quei clienti vanno lasciati agli altri, ai camionisti “clinex”! Forse anche le nostre già compromesse modeste strutture saranno da riorganizzare.
    Certamente dovremo tagliare i rami secchi, con coraggio e determinazione: guardate nei vostri conti, drenano liquidità e risorse. Ma ci vuole coraggio e determinazione! Non aspettiamoci aiuti esterni! Il coraggio e la determinazione saranno le nostre uniche armi per uscire da questo difficile momento. Pierfranco

  2. Aspetto sempre con grande interesse di sapere se qualche autotrasportatore riceve la tariffa minima di sicurezza (almeno uno). Inoltre senza questa, come si può credere che qualcuno non evada qualcosa?
    Chi ha studiato come si parla potrebbe qualche volta guardare alla realtà e rimanere ai fatti. Anni anni anni, la casa va fatta dalle fondamenta. Prima i controlli alla committenza, e dopo ai disastrati trasportatori. Tutto il resto non conta. Caro Paolo Uggè, è facile fare i complimenti a chi scrive demagogia.
    Io non so scrivere da maestro, sono semplice, non ho studi, ma vedo in tanti anni e anche adesso che si usano solo tante parole, ma fatti… Dott. Uggè, mi faccia ricredere, ho poco tempo, i capelli sono bianchi, come il salvadanaio della mia famiglia. Grazie dell’eventuale vostra compressione
    Un salutone ai colleghi

  3. Caro Ronaldir, forse non conosci bene il significato della parola demagogia, perchè il collega Pierfranco ha tracciato esattamente la strada che da anni tutti dovremmo percorrere, che è quella della dignità professionale. Certo che si fa più fatica a dire di no a un cliente che ha piegarsi a tutte le sue richieste, e poi buttare la fattura nel cestino dellAutogrill, se tu ti diverti ancora a perdere dei soldi comunque continua pure!

  4. Hai capito bene Ronaldir cosa intende dire chi conosce bene il significato di demagogia ma non altrettanto l’uso del verbo avere? Tu sei la causa di tutti i mali dell’autotrasporto. Tu meriti di chiudere bottega, ma il tuo cliente no, a lui diamo pure il tempo di ottenere dalla banca i finanziamenti che gli servono, forse sai, lui è troppo grande per lasciarlo fallire, chiediamo la scheda di trasporto, ma senza l’obbligo di conservazione, così, se ti controllano dopo 15 giorni, tu ti prendi le sanzioni ma lui no. E intanto, dopo mesi di tavoli, mentre aspetti il decreto attuativo, il regolamento del decreto attuativo, a circolare che rettifica il regolamento, il tuo cliente ti dice che devi essere flessibile ma anche strutturato. Chissà forse fai parte anche tu del gruppo padroncini flessibili che fanno tanto comodo ai grandi corrieri? Quelli che hanno ottenuto che i costi minimi non siano applicati alle percorrenze inferiori ai 100 km, non si sa mai, se per caso andassero in porto. Sono questi i clienti con i quali dovremmo essere capaci di instaurare un rapporto durevole? Coraggio e determinazione ci vogliono anche ai tavoli, noi “sulla strada” ne abbiamo già abbastanza. Caro Ronaldir, i soldi che hai perso, se li hai persi, certamente li avrai ripagati con il tuo sudore e quello della tua famiglia, non come quegli pseudoindustriali con le pezze al c…. che quando soldi non ne hanno più si quotano in borsa. E se qualche volta ti venisse in mente di buttare le fatture, non farlo in Autogrill, scegli una bella trattoria del camionista appena fuori dell’autostrada. Forse, avendo meno immondizia da smaltire riusciranno ad abbassare il prezzo del panino che mangerai guidando. Buona fortuna!

  5. a Claudio e Alessandra, è bello credere ancora a Babbo Natale! Auguri! Il male del trasporto in Italia è uno solo: 50.000 iscritte all’Albo senza veicoli, 120.000 con veicoli! Andate avanti voi che mi scappa da ridere.

  6. Questo lo so, Guglielmo. Quello che non so è come fare per vedere mantenuti gli impegni presi ad agosto. Quello della cancellazione dei veicoli è un punto dell’accordo ma ad oggi non si vedono risultati. Intanto le difficoltà per il settore aumentano. Sono passati ormai 4 mesi e non sappiamo a che punto si trovi questa benedetta cancellazione. E non dite per favore che la politica ha i suoi tempi. Verifichiamo piuttosto il vero perchè di questo ingiustificabile ritardo.

  7. Caro sig. Claudio, le ripeto che non so parlare bene non ho fatto ho studi alti. Ma forse mi vuol dire che è meglio saper parlare bene che capire? Forse ha ragione,p iuttosto che saper lavorare bene è meglio parlare bene. È per questo che si va tutti molto bene. Noi trasportatori siamo un grande gregge. Come sa tutti i greggi hanno un pastore, ma se il pastore non è bravo? Cosa succede? Ho la fortuna di viaggiare in Paesi di autentici greggi, e osservando i comportamenti del gregge e dei pastori, mai ho visto il pastore dare dei comandi ai cani, inutili, o eccessivi, ma sicuri ed eseguibili senza errore. Le sembra che assomigli al nostro sistema? Disposizioni o leggi nuove, accordi, ecc.ecc. Poi si vede se si possano attuare magari con modifiche fra un……. parole parole parole.
    Sig. capo gregge (si capisce a chi mi riferisco) dia gli ordini, secchi, semplici, eseguibili, il gregge la seguirà. Un grazie ad Alessandra, e un salutone a tutti

  8. Sapete qual è il vero problema? È che non esistono veri controlli a chi applica tariffe insostenibili?? Ma come fanno? Come coprono i costi? Col nero, è ovvio! Di questo passo, noi chiuderemo e altri, una volta fattosi il nome, alzeranno nuovamente i prezzi…è uno schifo…un vero schifo.

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