Troppe truffe assicurative, al sud le compagnie non coprono più i rischi

“Le imprese di autotrasporto residenti nel sud Italia non sono più nelle condizioni di assicurare i propri veicoli e la situazione è diventata ormai insostenibile per migliaia di professionisti del settore”. A denunciare la nuova emergenza è Paolo Uggè, presidente della Fai e vice presidente di Confcommercio imprese per l’Italia, secondo il quale “la decisione delle compagnie di assicurazioni di non coprire più i rischi nelle polizze Rc auto del sud, in seguito alle troppe truffe, ai troppi incidenti falsi che hanno penalizzato i bilanci delle stesse compagnie, non può essere applicata anche al trasporto merci, come invece è avvenuto. Il Governo deve immediatamente intervenire per permettere a  operatori che sono già in difficoltà per la crisi economica, di poter continuare a esercitare la propria attività di impresa che, come è noto, non può prescindere dall’obbligo di assicurare i veicoli che trasportano  merce” sottolinea il presidente della Fai, aggiungendo che “il comportamento dell’industria assicurativa deve essere coerente sia con  l’obbligo a contrarre che la legge impone, sia con le regole che garantiscono  la libera concorrenza del mercato. Non possiamo accettare”, conclude Paolo Uggè, “il cartello che le compagnie stanno imponendo in una parte del Paese. Aquesto punto dovremo chiedere il ritorno ai premi assicurativi determinati per legge”.

7 risposte a “Troppe truffe assicurative, al sud le compagnie non coprono più i rischi

  1. Il presidente Uggé ha pienamente ragione. Non è possibile che le compagnie assicurative sparino nel mucchio con aumenti indiscriminati senza tener conto di chi ha sempre negli anni cercato di mantenere il rapporto sinistri pari a zero pagando anche di tasca propria banali incidenti per non nuocere sulla polizza assicurativa. Le compagnie devono fare dei distinguo tra chi ha fatto truffe e chi invece si è sempre comportato regolarmente.

  2. Come al solito gli autotrasportatori sono danneggiati. Per colpa di pochi devono pagare tutti. Per una categoria che già è in sofferenza gettiamo altra benzina sul fuoco. Adesso basta! Noi mandiamo avanti il Paese, vogliamo rispetto!

  3. Come si fa ad aver rispetto per una categoria, che tollera che il proprio automezzo venga affidato ad un centro Aci, in attesa che venga oblata una infrazione commessa 10 giorni prima, e che gli agenti della Stradale obbligano l’autista a lasciare la cabina in quanto il centro Aci non vuole estranei al proprio interno, lasciandolo per 6 ore in strada come un “barbone”(con tutto il rispetto dovuto per questa categoria). Credetemi contiamo meno di niente!

  4. Ritengo che le compagnie assicurative stiano facendo delle azioni illegittime. Come è obbligatorio stipulare l’assicurazione Rc auto per i veicoli, allo stesso modo deve essere obbligatorio che le compagnie assicurative consentano alle imprese di concludere il contratto assicurativo.
    È paragonabile alla interruzione di pubblico servizio: le compagnie che si rifiutano di stipulare devono perdere l’autorizzazione ad operare.

  5. E’ vero che contiamo meno di niente! L’assicurazione ha scaricato il nostro consorzio cosi io sono otto giorni che cerco di assicurarmi, ma le compagnie trovano un mucchio di scuse per importi polizze che costano 2 o 3 volte quello che pagavo prima e a condizioni capestro, pur non avendo mai fatto incidenti in 13 anni. E Vi parlo del Nord, Verona!!!

  6. Non sono gli autotrasportatori che non contano niente, è il meccanismo del cartello che è fortissimo, la logica oligopolistica permette di imporre prezzi differenti sul mercato.
    Quello che dovremmo fare noi nei confronti dei nostri clienti: cartello!

  7. Io penso che siamo alla frutta, è tutto il sistema che non funziona più: non si può pretendere tutto questo da noi che siamo una categoria da rispettare. Io propongo subito un blocco dei trasporti, però un vero blocco come in Francia.

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