Pedaggio sul Grande raccordo,
Alemanno scrive a Matteoli

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha scritto al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Altero Matteoli, sulla questione del pedaggio sul Grande raccordo anulare. “Mi aspetto che il governo intervenga in via legislativa sulla materia”, scrive Alemanno, che poi spiega che l’esecutivo dovrebbe prendere una posizione “in pieno accoglimento degli impegni assunti con l’ordine del giorno approvato”, che lo vincoli a intervenire per escludere dall’applicazione del pedaggio determinati tratti di autostrade e raccordi autostradali in gestione diretta di Anas interessati da traffico prevalentemente urbano e con caratteristiche pendolari, e “in armonia con gli affermati principi di autonomia ordinamentale recentemente attribuiti a Roma capitale”.
“Roma capitale”, ricorda Alemanno, “presenta caratteristiche socio-territoriali ed una molteplicità di interazioni con le popolazioni ed i territori limitrofi tali da conferire alla dimensione metropolitana della città una rilevanza assolutamente significativa, soprattutto sotto l’impatto infrastrutturale”.
Per Alemanno è in ogni caso “assolutamente imprescindibile che ogni decisione governativa sia preceduta da un confronto specifico con le istituzioni coinvolte nella questione: confronto in occasione del quale individuare soluzioni normative chiare e definitive, capaci di riconoscere appieno l’affermazione delle istanze che ti ho sin qui rappresentato”.
“Sono pertanto a chiederti”, conclude il sindaco nella lettera a Matteoli, “l’istituzione di un tavolo tecnico composto dai rappresentanti di Roma Capitale, Provincia di Roma, Regione Lazio ed Anas per il concreto ed urgente avvio di quanto suindicato”.
Dopo l’ultimo confronto, avvenuto il 6 ottobre, il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, e i sindaci dei 27 Comuni del territorio hanno chiesto un nuovo incontro al governo, annunciando il ricorso al Tar qualora il decreto non venga modificato nella parte che interessa il Grande raccordo anulare. A sottoscriverlo, i primi cittadini dell’hinterland della Capitale. ”Qualsiasi sede istituzionale che si promuoverà è utile per ribadire le nostre posizioni, perché allo stato attuale è previsto il pedaggio ed è previsto per tutti. Noi andiamo avanti con l’idea del ricorso perché al momento non c’è nessun segnale visibile che il governo abbia cambiato idea”, commenta in merito il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

2 risposte a “Pedaggio sul Grande raccordo,
Alemanno scrive a Matteoli

  1. No al pedaggio sul GRA di Roma! E stavolta non è contraria solo la categoria, ma tutta l’utenza del raccordo anulare di Roma, che ha la necessità di utilizzare il GRA in maniera quotidiana e massiccia.

  2. Purtroppo, il Raccordo è per noi romani come una maxi tangenziale, altro che autostrada. Far pagare il pedaggio ai tanti pendolari costretti ogni giorno a spostarsi in macchina sarebbe un’ingiustizia, a meno che i collegamenti ferroviari, finalmente, non diventino decenti.

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