“Se vedi bene guidi meglio”, troppi gli incidenti per problemi di vista

Sono oltre un milione le persone al mondo che ogni anno perdono la vita per gli incidenti stradali. Una cifra impressionante a cui si devono aggiungere i 50 milioni di feriti. Le cause degli incidenti sono note: alcol, droghe, distrazione. A queste se ne aggiunge una troppo spesso sottovalutata: le condizioni psicofisiche del guidatore. Tra le più frequenti cause di incidente stradale vi è la vista non ottimale di chi guida. Ben il 59 per cento degli incidenti, infatti, sarebbe causato proprio da questo fattore. Proprio per questo è stata presentata “Non guidare a fari spenti. Se vedi bene guidi meglio”, una nuova campagna di sicurezza sostenuta dal presidente della commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci.
“Una campagna”, ha spiegato Valducci sul Sole 24 Ore, “per sensibilizzare gli italiani verso un aspetto spesso troppo trascurato o ritenuto di secondaria importanza: ovvero le performance della propria vista”. Un problema sottovalutato ma assolutamente determinante se, come conferma il rapporto Aci/Istat quasi sei incidenti su 10 sono attribuibili, direttamente o indirettamente, alle prestazioni della propria vista.
Per cercare di mettere un freno a questa situazione ecco la nuova campagna, con la catena Ottica Avanzi, in collaborazione con Rds e Gente Motori, che promuoverà gratuitamente un check-up computerizzato per verificare, tramite strumenti specifici come le Tavole di Ishihara, che analizzano il livello di percezione cromatica e il test di fusione e stereopsi che valuta il livello di percezione della profondità spaziale degli automobilisti italiani. L’iniziativa prevede anche il regalo di un secondo occhiale da vista da conservare nella propria automobile come vera e propria riserva salvavita in casi eccezionali.
Come spiega sempre il Sole 24 Ore, Umberto Guidoni, segretario generale Fondazione Ania per la sicurezza stradale, ha ricordato i preoccupanti risultati emersi nell’ambito del progetto “Sicurezza nel trasporto pesante”, che la Fondazione Ania ha realizzato in collaborazione con Federtrasporti: un laboratorio mobile ha effettuato uno screening alla vista specifico per gli autotrasportatori. Su 1.145 autisti controllati il 35 per cento è risultato vedere male e il 17,5 per cento, pur vedendo male, non utilizzava strumenti di correzione. Nel 7,8 per cento dei casi chi vede male è ormai “assuefatto” a questa condizione al punto che è convinto di vedere bene. Secondo il professor Luciano Cerulli, docente di Oculistica all’università Tor Vergata di Roma, “le visite oculistiche previste dal Codice della strada sono insufficienti, si devono migliorare con l’uso di apposite tavole logaritmiche, con personale specializzato. C’è poi il problema del campo visivo: andrebbe indagato anche quello binoculare”.

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