Piano generale della mobilità,
ecco tutte le ipotesi di revisione

Rivedere il Piano generale della mobilità: è questo l’intendimento del sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, che l’altro giorno ha convocato un incontro di presentazione delle linee guida di intervento. La modifica del Piano è da tempo attesa dalle aziende di autotrasporto, in particolare per quanto riguarda gli aspetti della logistica. L’attuale Pgm aveva dei parametri pre-crisi e andava per forza di cose corretto. La revisione individua tra l’altro delle importantissime “filiere territoriali logistiche” nelle diverse componenti infrastrutturali (porti, retroporti, interporti, inland terminal).
“Alla presentazione”, si legge in un comunicato diffuso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, “hanno partecipato il sottosegretario Bartolomeo Giachino, presidente della Consulta dell’autotrasporto, il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Franco Karrer, il capo dipartimento, Domenico Crocco, il direttore generale, Luciano Novella. Il lavoro ha riguardato la sintesi dei principali studi effettuati per le linee-guida del Pgm effettuati tra il 2007 e il 2008 e la loro revisione in ragione dei grandi cambiamenti che hanno contraddistinto la situazione economica del Paese in seguito alle recessione economica del 2008-2009. Il rapporto finale contiene i risultati tematici delle ipotesi di revisione delle linee-guida per il Pgm e vuole costituire un documento di partenza che si inserisce in un ambito di politica dei trasporti e della logistica a livello di obiettivi e azioni strategiche di attuazione. Gli obiettivi dovranno sempre più identificarsi in strategie di crescita delle macrovariabili del sistema economico nazionale, in primis Pil, occupazione ed esportazioni, alle quali il settore dei trasporti e della logistica può dare un notevole contributo. La individuazione di “filiere territoriali logistiche” nelle diverse componenti infrastrutturali (porti, retroporti, interporti, inland terminal), organizzativo-gestionali e tecnologiche, potrà essere studiata in un quadro nazionale e internazionale ottimizzando gli investimenti anche attraverso il coinvolgimento del capitale privato. In tale prospettiva è fondamentale il rapporto sinergico tra l’attività della Consulta dell’autotrasporto e il Piano generale della mobilità. Ulteriori obiettivi strategici individuati, anche in chiave di coerenza con la politica dei trasporti dell’Ue, sono: la maggiore apertura dei mercati e la loro regolazione, la co-modalità, l’innovazione e l’applicazione diffusa di tecnologie dell’Ict, la maggiore sostenibilità ambientale, la logistica per le aree metropolitane, lo sviluppo delle autostrade del mare, l’efficienza delle aziende del Tpl e la riduzione dei deficit del settore, la razionalizzazione delle infrastrutture aeroportuali”.

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