Castelli: I pedaggi si devono pagare, anche a Roma e sulla A3

“Gli automobilisti e tutti gli utenti della strada devono abituarsi a pagare i pedaggi per l’uso delle infrastrutture sull’intero territorio nazionale, a cominciare dal Grande Raccordo Anulare di Roma e dall’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria”. Lo ha dichiarato il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Castelli, nel suo intervento alla 66ª Conferenza del Traffico e della Circolazione organizzata dall’Aci a Riva del Garda. “Le risorse statali verranno destinate allo sviluppo della rete ferroviaria e alla costruzione di nuove metropolitane”, ha proseguito Castelli, “mentre l’ammodernamento delle infrastrutture stradali avverrà con il coinvolgimento di capitali privati che non possono prescindere da una remunerazione. Le nuove strade saranno quindi pedaggiate”.
E proprio sui costi è intervenuto anche il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi: “Alla mobilità sostenibile e responsabile servono politiche di lungo periodo condivise da tutti, a cominciare dagli automobilisti che pagano 165 miliardi di euro ogni anno, di cui oltre 40 miliardi all’erario. È improrogabile una riforma dei costi e dei tributi che gravano sull’uso dell’auto, basando la fiscalità sul principio “chi più inquina più paga”: in quest’ottica il bollo deve tornare a essere un bollo di circolazione e non più tassa di proprietà, pagato in proporzione ai chilometri percorsi e in base alle emissioni di CO2”.
Nuovi approcci fiscali, ma anche un ritorno agli incentivi. Da Riva del Garda è infatti arrivata la richiesta di atti concreti per far uscire dalla crisi il mercato dell’auto. “Gli strumenti più efficaci e risolutivi per far uscire l’auto dalla crisi”, si legge in un comunicato stampa dell’Aci, “si sono dimostrati finora gli incentivi all’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale: oltre 4,4 milioni di vetture sono state vendute nel 2009 in Europa beneficiando di 7,9 miliardi di euro di finanziamenti statali. Tali stanziamenti hanno prodotto risultati ben superiori alle aspettative. Per l’economia, con la crescita del 0,2 per cento del Pil europeo e la salvaguardia di 120.000 posti di lavoro altrimenti persi. Per l’ambiente, con un risparmio di oltre 1 milione di tonnellate di CO2 nell’atmosfera nel 2009 (fino a 2,3 milioni di t nel 2011) e minori emissioni di ossidi di azoto e polveri sottili. Per la sicurezza stradale, attraverso l’acquisto di auto con i più avanzati dispositivi per la prevenzione degli incidenti (oltre 1,4 milioni di veicoli con ABS; 1,3 milioni con ESP e 1 milione con airbag)”.

4 risposte a “Castelli: I pedaggi si devono pagare, anche a Roma e sulla A3

  1. E bravo Castelli! Che ne dice però il Vice Ministro di rendere un servizio per ciò che si paga: migliorare il manto stradale del GRA e dell’A3; costruire aree di sosta degne di questo nome; delimitare con reti il percorso, ecc…

  2. Io vado a Roma spesso, ma fare pagare sul Gra è una follia. Castelli ha in mente la tangenziale di Milano, ma lì è tutta un’altra cosa. E poi la Salerno Reggio Calabria a pagamento? Ma siamo pazzi? Prima fatela diventare un’autostrada almeno…

  3. Castelli se la poteva risparmiare. Avrebbe un senso far pagare il GRA se ai pendolari fosse offerto, magari anche utilizzando parte dei pedaggi incassati, un trasporto ferroviario decoroso: invito il Ministro a prendere qualcuno dei treni che partono dalla cintura di Roma, sporchi, perennemente in ritardo e sovraffollati!

  4. Dice il Politico: Gli utenti della strada devono abituarsi a pagare! In effetti utilizzando le auto blu non si è mai accorto che gli altri comuni mortali già pagano, e che forse i politici (tutti) prima di fare nuovi proclami elettorali dovrebbero mettere in atto quello che hanno promesso gli anni scorsi!

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