Af Logistics, l’autotrasporto che viaggia in difesa dell’ambiente

Anche nel mondo dell’autotrasporto c’è un “made in Italy”  di cui andar fieri e da mostrare con orgoglio a visitatori stranieri. Un esempio arriva da Massalengo, in provincia di Lodi, dove ha sede una fra le maggiori aziende di trasporto e logistica italiane, la AF Logistics, leader  nel settore dei prodotti alimentari freschi e surgelati. Un’azienda che il vice presidente nazionale e consigliere della Fai di Milano, Claudio Fraconti, e il segretario della Fai di Milano, Marco Colombo, sono stati felici di mostrare ai componenti di una delegazione di imprenditori finlandesi partecipanti a un viaggio di studio nel nostro Paese organizzato dal Centro di Sviluppo Economico di Lapponia. Una visita che ha consentito alla delegazione finlandese di ammirare una realtà, da molti anni associata alla Fai, che ha raggiunto l’eccellenza assoluta a livello di strutture e di processi organizzativi e che oggi conta complessivamente sette sedi operative, di cui due in Francia, per un totale di un milione di metri quadri di magazzini, mille dipendenti e oltre 500 camion di proprietà. Ma anche un’azienda leader nello sviluppo sostenibile e nella tutela ambientale: la Af Logistics, modernissima “erede” di un’attività imprenditoriale avviata nel lontano aprile 1963, a Lodi Vecchio, da Antonio Ferrari (imprenditore fra i primi in Italia a intuire le straordinarie potenzialità di sviluppo della grande distribuzione organizzata e a saper comprendere e gestire più avanti – siamo a metà degli anni 80 – la grande trasformazione dei magazzini in Just In Time), nel 2007 si è imposta all’attenzione generale per la realizzazione di uno dei più grandi e moderni impianti fotovoltaici d’Europa: 7680 pannelli, per un totale di superficie di 12,288 metri quadrati e una potenza di 1,7 Mw (1700 kw). Un impianto, costato circa 9 milioni di euro ed entrato a pieno regime nel marzo 2008, unico in Italia e fra i migliori al mondo, che consente all’azienda di autoprodurre energia rispettando l’ambiente. Un biglietto da visita fantastico per qualsiasi impresa, ma ancor più straordinario per un’impresa operante nel mondo dell’autotrasporto, da sempre accusato di essere uno dei principali nemici dell’ambiente. Un’impresa di autotrasporto che, grazie alla decisione d’imboccare a tutta velocità la strada della tutela ambientale, nel volgere di pochi mesi ha evitato di immettere nell’aria quasi 400 tonnellate di anidride carbonica.

18 risposte a “Af Logistics, l’autotrasporto che viaggia in difesa dell’ambiente

  1. Faccio i complimenti a questa impresa di enormi dimensioni, ma mi permetto di segnalare che anche la mia azienda di dimensioni nettamente più ridotte, con 40 automezzi, ha raggiunto in questi due anni nella nuova sede un’impatto ambientale pari a zero perchè oltre ad avere attivato un’impianto fotovoltaico di 60 kw/ore, ha attivato un’impianto anche di geotermia che permette di scaldare e raffredare tutti gli ambienti senza inquinare.

  2. Perché a questi esempi di grande lungimiranza imprenditoriale il Governo italiano non dà grande visibilità? Sarebbe un’operazione “culturale” importantissima.

  3. Lancio un appello a tutte le imprese di autotrasporto che hanno imboccato la strada della tutela ambientale. Fatelo sapere, così la gente capirà che non siamo solo dei rozzi e pericolosi inquinatori…

  4. C’è una bellissima trasmissione televisiva, condotta da Edoardo Raspelli, giornalista enogastronomico, che contribuisce a diffondere la cultura della buona tavola, della cucina sana. Perchè una minuscola fetta delle tonnellate di euro spese (sprecate?) dalla Rai ogni anno non vengono utilizzate per mostrare agli italiani queste eccellenze, per abituare la gente a distinguere il buono dal cattivo, l’intelligente dallo stupido? Questo è il compito della Rai, non pagare stipendi da nababbi alla Clerici o a Conti o a qualcun altro per sentire solo banalità da bar sport…

  5. Eugenio, sono pefettamente d’accordo con lei. Queste cose però occorre farle sapere alla Rai (ma anche a Mediaset), a chi mette i dirigenti in Rai. Prendiamoci la briga di scriverle e inviarle a tutte le testate: giornali, tv, radio… Facciamo sapere che c’è un popolo, non quello farlocco dell’Auditel, che vuole anche questa tv, non solo tette e chiappe, chiappe e tette…

  6. Per un’azienda di autotrasporti “verde” ed evidentemente guidata da gente intelligente e sensibile, ce ne sono 100mila di beceri inquinatori e, a volte, delinquenti della strada (avete mai visto certi sorpassi in autostrada?). Andiamoci piano con le beatificazioni dei camionisti…

  7. Christian, i beceri inquinatori, come li definisci tu, sono quelli che, ogni giorno, attraversano l’Italia per consegnare beni e servizi (il 90 per cento delle merci viaggia su strada, non certo per scelta degli autotrasportatori…lo sapevi?). I camion sono sempre meno inquinanti, non lo sapevi? Informati: secondo i dati di Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) Lombardia, la combustione della legna (!) produce la stessa quantità di PM10 (polveri sottili) dei motori diesel… Quanto ai delinquenti, sono d’accordo con te: chi crea pericolo sulle strade dev’essere pesantemente sanzionato: tolleranza zero.

  8. Caro Marco, sarà mia premura filmare le decine e decine di camion che mi capita d’incontrare per strada e che ad ogni accelerata mandano segnali di fumo che nemmeno i migliori navajos avrebbero potuto immaginare. Segnali di fumo che dicono: “vi stiamo appestando, vi stiamo facendo ammalare, vi stiamo facendo respirare sostanze altamente cancerogene…” Prometto che filmerò tutte queste sgasate e le invierò a Stradafacendo e invito tutti gli automobilisti che si ritrovano vecchi camion che emettono fumi neri e maleodoranti a filmarli col telefonino, a fotografarli… O sono solo io a vederli?

  9. Cara Paola, Marco fa parte della categoria e probabilmente vede solo quello che gli fa piacere vedere. Anch’io vedo ogni giorno camion che insozzano l’aria. Siamo in tanti a vederli…

  10. Prendiamo tutti quanti l’abitudine di filmare i camionisti che fanno manovre pericolose (a volte addirittura assassine) e mandiamo i filmati alla polizia stradale…

  11. Perché le associazioni non organizzano visite guidate aperte agli autotrasportatori nelle imprese d’eccellenza per mostrare loro che volendo si possono realizzare progetti simili a quello organizzato dalla Af?

  12. Cara Tiziana, accettiamo la sfida, rispetto al tuo invito, per contro noi inviteremo tutti i nostri associati a filmare e a inviare alla Polstrada o semplicemente al blog di Stradafacendo tutti i comportamenti in contrasto al Codice della strada e al buon senso degli “automobilisti della domenica”. Chissà che si scateni una pratica virtuosa di guida per tutti. Intanto ti ricordo che negli incidenti stradali (dati Istat) solo per il 6.5 per cento sono coinvolti mezzi pesanti e di questi solo il 3.5 per cento ne sono la causa!
    Pertanto prima di darci dei “tirroristi” me ne guarderei bene.

  13. Perché gli autisti sono schizzati, perché li fanno correre come disperati. Io prenderei i padroni dei mezzi pesanti e, a calci nel sedere, farei guidare i mezzi a loro, così si renderebbero conto di cosa vuol dire guidare un camion…

Rispondi a Remo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *