Il mercato dell’auto in retromarcia, si torna ai valori di 15 anni fa

Ritorno al passato. Il mercato dell’auto continua a calare, tanto che i dati che verranno diffusi mercoledì dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, riporteranno il settore indietro di 15 anni. Lo conferma in un’intervista rilasciata all’Ansa il direttore del Centro Studi Promotor, Gianprimo Quagliano. “Per il mercato dell’auto in Italia si profila l’agosto più basso degli ultimi 15 anni, con una flessione di almeno il 20 per cento rispetto allo scorso anno”, conferma Quagliano.
“Con un calo del 20 per cento, il mercato di agosto”, ipotizza Quagliano, “scenderebbe circa a 68mila unità, una cifra che si collocherebbe più o meno a metà tra il risultato di agosto 1993 (65.911 unità) e quello di agosto 1994 (71.220 unità): i due mesi di agosto peggiori degli ultimi 20 anni. Da qui, infatti, partì la grande crisi del mercato dell’auto che si concluse nel 1997 con i primi incentivi alla rottamazione. Il mercato dell’auto in Italia”, precisa Quagliano, “è in coma profondo perché dal quadro economico non vengono stimoli. Infatti, anche se la ripresa è in atto, la distanza dai livelli anticrisi è ancora molto elevata. Come negli Usa, anche in Italia si comincia a temere che il profilo congiunturale assuma un andamento a doppia V, cioé che agli ultimi segnali di ripresa possa seguire un rallentamento. Occorre anche considerare”, aggiunge Quagliano, “il peggioramento del clima di fiducia dei consumatori che sta caratterizzando il 2010. Qualche stimolo al mercato italiano potrebbe però arrivare dal consistente pacchetto di novità che le case automobilistiche presenteranno al prossimo Salone dell’auto di Parigi e al Motor Show di Bologna i cui effetti però si vedranno solo nel 2011”.

5 risposte a “Il mercato dell’auto in retromarcia, si torna ai valori di 15 anni fa

  1. L’auto è oramai un bene di lusso; inutile continuare a produrre innovazioni ed inutili gadgets che costano sempre più: il concetto che la gente desidera è quello della durevolezza del bene e del costo accessibile. Non si può pagare una vettura “a scadenza” come un monolocale e dopo un quarto d’ora vale un calcio negli stinchi. Il mercato è e sarà saturo per anni, mettiamocelo in testa. La crisi? Finchè ci sarà una grande concentrazione di ricchezza (non parlo della borghesia, parlo dei ricchi veri che in questi anni hanno speculato) la ripresa non verrà mai. Rivoluzioni e guerre sono le soluzioni alla crisi. Scusate l’opinione molto cruda.

  2. Non credo alla crisi. Le auto si vendono, basta essere oculati nell’acquistare per avere un prezzo accessibile per i clienti, troppi sono i venditori e titolari che non conoscono il mercato e le auto, ci vorrebbe un patentino rilasciato dopo alcuni esami. Chi sa di auto venderà sempre perché l’auto è passione, curiosità, esibizionismo, eleganza.

  3. Ma facessero auto più economiche, magari spingendo quelle eco-compatibili… ma pensano che la gente debba e possa comprare solo i Suv? E magari cambiare vettura ogni 3/4 anni? Mica siamo tutti politici!

  4. Occorre che la nostra produttività aumenti per poter competere con i produttori dei Paesi come Cina, India e Brasile. I sindacati devono aggiornarsi, non fare la politica fatta a Pomigliano, se no andremo noi a fare i lavavetri in Cina!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *