Presidente Napolitano, perché ci sono morti sul lavoro di serie B?

Di lavoro si muore. Sempre più spesso in incidenti sul lavoro e sempre più spesso se di lavoro si fa il camionista, una professione rischiosa, soprattutto su strada intasate dal traffico come molte strade italiane. Un lavoro ad alto rischio, come testimonia la tragica fine, avvenuta nei giorni scorsi, di due  camionisti di Lecce travolti da due auto dopo che erano scesi dal tir in seguito a un tamponamento lungo la corsia sud dell’autostrada A14, nel tratto all’altezza di Gradara, in provincia di Pesaro-Urbino, e di un camionista investito sulla A1 poche ore più tardi, vicino a Modena. Ma l’elenco dei camionisti vittime della strada è lunghissimo. “Vittime del lavoro che però continuano a  non essere riconosciute tali, a essere colpevolmente dimenticate”, denuncia Doriano Bendotti, esponente della direzione nazionale delle Fai, la federazione degli autotrasportatori italiani, chiedendo al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “che i camionisti rimasti vittime di incidenti, mentre guidavano e dunque lavoravano, vengano riconosciute come morti bianche”.Già due anni fa l’esponente degli autotrasportatori, dopo l’ennesima disgrazia costata la vita a un un camionista bergamasco, sposato e padre di una bimba di pochi mesi, morto in un tamponamento tra cinque mezzi pesanti vicino a Reggio Emilia, si era rivolto al presidente Giorgio Napolitano, ma senza esito. Ora torna alla carica, chiedendo che venga concessa “anche agli autotrasportatori la dignità di morti sul lavoro”. “Sembra incredibile, afferma Doriano Bendotti, ma l’autotrasportatore continua a essere discriminato nel momento della morte: se un muratore precipita da un tetto o un operaio resta schiacciato in un cantiere navale è una vittima del lavoro, è una “morte bianca”; se un camionista muore mentre trasportava merci destinate ai negozi, alle imprese, no. È solo un  tragico incidente stradale. Ma anche la sua è una “morte bianca” e il presidente Napolitano non può più continuare a far finta di non vedere, così come non possono far finta di nulla i politici o i sindacalisti che pure scendono in piazza quando muoiono altri lavoratori, denunciando puntualmente le “nuove morti bianche”. Per il presidente Napolitano, per la Cgil , la Cisl, la Uil, esistono lavoratori di serie A e di serie B?

8 risposte a “Presidente Napolitano, perché ci sono morti sul lavoro di serie B?

  1. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha lanciato unmnuovo monito sulla sicurezza del lavoro in occasione del 54/o anniversario della tragedia di Marcinelle. Basta morti bianche, afferma con forza il presidente, ma con altrettanta forza il mondo dell’autotrasporto merci su strada si chiede come mai la massima carica dello Stato e con lui nessuno delle istituzioni dice nulla sulle morti bianche del nostro settore: l’autotrasporto! Negli ultimi giorni ben tre autisti di Tir sono morti mentre lavoravano in viaggio sull’autostrada a Modena e Gradara, ma sono finiti nella cronaca dei morti per incidenti stradali: non è giusto, almeno da morti gli va riconosciuta la dignità di lavoratori, vittime di “morti bianche”. Stimato presidente Napolitano, da lei ci aspettiamo almeno una lettera di condoglianze alle mogli, alle madri, alle famiglie dei nostri tre colleghi morti sul lavoro, la pretendiamo per avere il coraggio, come categoria, di andare avanti.

  2. Presidente Napolitano, una domanda (da un cittadino al suo presidente che oltretutto stima): se un agente della Polizia Stradale muore durante il suo servizio, per strada, in un incidente, viene calcolata come morte bianca? Grazie e mi raccomando: sorvegli su quei dissennati che si ritrova in Senato e Parlamento…

  3. E se il morto è un dipendente della Croce Rossa che sta guidando un’autolettiga e sta accompagnando un paziente in ospedale a tutta velocità?

  4. Bendotti ho già letto e ascoltato le sue parole più volte in materia, qui e in tv, mi chiedo ancora come mai nessun politico si sia fatto carico della sua lodevole iniziativa. Continui così. Gepi (camionista da 32 anni)

  5. Una domanda: a livello di risarcimenti, di polizze assicurative, di eventuale sostegno economico da parte dello Stato ai familiari delle vittime, cambia qualcosa?

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