Modena e Gradara, tre camionisti investiti e uccisi sull’autostrada

Storie tragiche di camionisti, storie di sangue e di morti per certi versi inspiegabili. Camionisti travolti e uccisi, lungo la corsia sud dell’autostrada A14, nel tratto all’altezza di Gradara, in provincia di Pesaro-Urbino. Le vittime sono due autotrasportatori di Lecce, che viaggiavano sullo stesso Tir, travolti da due auto. Un terzo camionista è stato investito sulla A1 poche ore più tardi, vicino a Modena. Nel primo incidente un camion che trasportava mattonelle con sopra una cisterna di prodotti alimentari liquidi ha tamponato un altro mezzo pesante che lo precedeva lungo la corsia di sorpasso. I mezzi si sono quindi fermati sopra il guard-rail centrale, e il camionista, che si trovava nel lato guida è sceso, nel buio, proprio mentre sulla corsia nord sopraggiungeva in senso opposto una “monovolume” che l’ha travolto trascinandolo per trecento metri. Nel frattempo, il compagno di viaggio, che scendeva dall’altra parte della cabina del camion finendo nella corsia sud, veniva anch’esso investito e ucciso sul colpo.
“Sembra incredibile come tre camionisti, gente esperta come nessuno, possano perdere la vita come pedoni in autostrada. Eppure è accaduto in una sola notte in due incidenti che si sono verificati a poche ore di distanza l’uno dall’altro e che sono costati la vita a tre professionisti della strada. Teatro del primo sinistro, è stata la corsia sud dell’A14 dove giovedì sera attorno alle 21.40 all’altezza di Gradara, hanno perso la vita due autotrasportatori che sono stati investiti e uccisi da due autovetture” si legge sul portale della sicurezza stradale www.asaps.it.
“Forse in questa fase ha giocato un ruolo lo choc del dopo incidente. Anche chi è esperto e ne vede di tutti i colori, trovandosi in una situazione simile al buio, col camion gravemente incidentato, può perdere lucidità. Un altro camion ha poi tamponato il groviglio di mezzi formatosi sulla carreggiata. Per il conducente della vettura che ha investito il secondo camionista, le condizioni sono apparse subito gravissime, meno grave invece la situazione del passeggero. Condotto in ospedale dai sanitari del 118 anche il conducente della “monovolume” e la donna che era con lui. Sul posto sono intervenuti per i rilievi del caso e le operazioni di ripulitura della sede stradale anche la Polizia e i Vigili del Fuoco”, prosegue il portale.
“Un altro tragico incidente ha avuto luogo poche ore dopo sulla A1, tra Modena sud e Modena nord, sulla carreggiata nord. Erano appena passate le 2.30 di notte quando un autotrasportatore è morto mentre aiutava dei colleghi che si erano tamponati con i rispettivi mezzi. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo stava camminando in autostrada con un collega per andare a soccorrere gli altri camionisti quando è sopraggiunto un altro mezzo pesante che non è riuscito ad evitare i due pedoni causando la morte di uno e il ferimento grave dell’altro. Lasciateci esprimere solidarietà e cordoglio per la perdita di tre vite fra i lavoratori della strada che, lo vediamo, rischiano la vita anche per gesti di generosità e solidarietà verso i loro colleghi. Rimane il fatto che sulla rete autostradale gli investimenti di persone coinvolte in precedenti incidenti sono sempre più frequenti, c’è da domandarsi se non sia il caso di attivare una forte e puntuale campagna informativa e di sensibilizzazione”, conclude il portale della sicurezza stradale.
Nella foto: il monumento al camionista voluto dalla Fita-Cna e inaugurato lo scorso luglio a Bologna, in attesa che venga realizzato quello a Grisignano di Zocco, pensato proprio per gli autotrasportatori deceduti sul lavoro.

2 risposte a “Modena e Gradara, tre camionisti investiti e uccisi sull’autostrada

  1. Ma cosa bisogna fare quando si fanno incidenti in autostrada? Se si scende dal camion – o dall’auto – si rischia di essere investiti. Se si resta a bordo si rischia di finire schiacciati nelle lamiere. E, in quel momento, dopo aver fatto un incidente mantenere la lucidità per analizzare la situazione è veramente difficile… Forse l’unica soluzione è guardare in alto e sperare che Dio ce la mandi buona…

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