Unatras: “L’accordo sul trasporto
è stato una vittoria di tutti”

“Il voto favorevole della Camera dei Deputati recepisce gli esiti del tavolo di confronto, durato quasi sette mesi, tra il Governo, il mondo della committenza e il mondo dell’autotrasporto. Il provvedimento mira a garantire ai cittadini e ai consumatori il rispetto di regole essenziali in materia di sicurezza sociale e di circolazione fornendo certezze tanto alle imprese della committenza quanto a quelle del trasporto”. Lo affermano  in un comunicato stampa, i responsabili di Unatras, sottolineando come “l’Intesa è stata condivisa da tutte le cinque confederazioni di R.ETE. Imprese Italia (Casartigiani, CNA, Confartigianato Imprese, Confcommercio, Confesercenti), da tutte le principali confederazioni del Movimento Cooperativo e da tutte le Federazioni più rappresentative dell’autotrasporto”. Il comunicato si conclude con un riconoscimento “al grande impegno profuso dal ministro Matteoli, dal sottosegretario Giachino e dai loro collaboratori per rendere operativi gli impegni assunti con la categoria”.

19 risposte a “Unatras: “L’accordo sul trasporto
è stato una vittoria di tutti”

  1. Sì, ma ricordiamoci sempre che anche la frammentazione di troppe sigle è un danno. Da autotrasportatore sogno una due sigle realmente forti e rappresentative e non troppe associazioni (che servono solo a dare visibilità e gettoni a qualcuno)

  2. Una vittoria di tutti coloro che vogliono sicurezza e trasparenza. Eccetto uno: Confindustria, a cui interessa solo guadagnare il massimo strozzando i camionisti.

  3. Speriamo che oltre ai soggetti, via sia un’altra importante, se non unica, vincitrice: la sicurezza stradale.

  4. Per tutti coloro che si sono chiesti cosa avrebbe scritto il giorno dopo Il Sole 24 ore (alias la Confindustria) sull’argomento, posso ora precisare (alle 15 di giovedì 5 agosto) che hanno del tutto ignorato la questione (come fanno tutti i vinti che non vogliono riconoscere la sconfitta), limitandosi a riportare, in un articolo titolato “Tutto da rifare per Tirrenia” (nella sezione Economia e Imprese, a pag. 17). ” Sempre ieri, peraltro, la Camera ha approvato un altro Dl su Tirrenia, che… contiene anche norme sull’autotrasporto, le quali statuiscono, tra l’altro, che “nel contratto di trasporto, l’importo a favore del vettore dev’essere tale da consentire almeno la copertura dei costi minimi di esercizio”. Un commento laconico e stringato, dal quale emerge che hanno già cambiato terminologia, non si parla più di tariffe ma di riconoscimento di costi minimi di esercizio. Francamente, credo sia un buon segnale.

  5. Il nostro è un settore che deve smetterla di campare tanto per andare avanti. Bisogna farsi pagare il giusto perche’ siamo imprenditori e quindi dobbiamo fare utile garantendo sicurezza e pagamenti certi ai nostri dipendenti e fornitori, questo al di la’ tutte le leggi possibili e immaginabili.

  6. Ignorare, come ha fatto il quotidiano economico Il Sole24Ore una notizia (perchè questa è una notizia e perché una manciata di righe nascosta in un pezzo su un altro argomento significa mascherare una notizia fino al punto da nasconderla) è già sinonimo di incapacità, nel valutare una notizia, o, peggio, scorrettezza, nel fare di tutto per farla sparire, per esaudire i desideri del padrone, fate voi. Ignorare una notizia che interessa decine di migliaia di addetti ai lavori in un settore trainante per l’economia del Paese da parte di un quotidiano economico nazionale è doppiamente colpevole. O sono degli incapaci a fare il loro mestiere o sono dei prezzolati. E qualcuno li ha pagati per stare in silenzio (anzi, per la precisione per mettere il silenziatore alla notizia nascondendola tra le righe).

  7. Sono d’accordo sulle valutazioni, negativissime, in merito alla mancata pubblicazione da parte de Il Sole 24 Ore di una simile notizia. Questo non è essere giornalisti, ma giornalai (con tutto il rispetto per i signori edicolanti).

  8. Mi rivolgo ai responsabili del Cdr (per chi non lo sapesse, il comitato di redazione) de Il Sole 24 Ore per sapere, almeno da loro, cosa ne pensano di questa buffonata. Se non ne sapevano nulla, se erano al corrente e sono d’accordo, se vogliono rivedere un secondo le nozioni in materia di deontologia professionale…? Possiamo sperare in una risposta (dalle colonne de Il Sole 24 Ore che, per motivi di lavoro sono “costretto” a leggere, da quelle di Stradafacendo, da dove preferiscono…

  9. Stiamo parlando di gente che invece di andare a indagare (il giornalismo è soprattutto questo, o meglio era) per smascherare le centinaia di imprese che stanno falsificando i bilanci, che stanno mettendo in ginocchio il paese, che fanno affari sporchi con gente sporca, preferiscono passare le veline. ci sarà pure una ragione per cui quella dei giornalisti è una professione che ha sempre meno credibilità fra la gente. Perchè sono degli impiegati di lusso al servizio di chi gli dice cosa scrivere e cosa non scrivere. Fra un po’ gli dirà anche cosa pensare e cosa no.

  10. Perdonate la domanda: ma qualcuno, il presidente Uggè per esempio, si è preso la briga di scrivere una lettera al direttore de Il Sole 24 Ore per spiegargli il tutto? Chi vi assicura che magari la scelta di relegare la notizia in poche righe invisibili e illeggibili per chi le avesse cercate con un titoletto acconcio, non sia stata presa da un caposervizio o caporedattore che non capisce una mazza, che non sa che giornalisticamente parlando la notizia interessa milioni di persone? (non solo gli autotrasportatori, ma anche i committenti…)?

  11. Secondo me al Sole 24 Ore sanno che i camionisti sono una banda di analfabeti che comunque non avrebbero letto la notizia e hanno privilegiato altre informazioni.

  12. Perdonate, ma perchè tanto astio solo contro il Sole 24 Ore? Io ho letto il Corriere della Sera, ha pubblicato un pezzo sul caso Tirrenia senza nemmeno accenare al fatto che, “abbinato” è stato votato il pacchetto sull’autotrasporto. Almeno Il Sole 24 Ore l’ha fatto. Non sarà il massimo sotto il profilo della visibilità (anzi probabilmente è meno del minimo) ma l’ha fatto. Il Corriere no. E gli altri (Repubblica, la Stampa, Il Giorno, che non leggo?) Qualcuno ha letto notizie in merito?

  13. Se tanti giornali non ne hanno parlato mi viene un sospetto: che la notizia non fosse poi così importante?. Non è che i camionisti si sentono un po’ troppo al centro del mondo?

  14. Cari camionisti ve lo dico col cuore: state rompendo le scatole. Invece di continuare a polemizzare, pensate alle migliaia di vostri colleghi che ogni giorno per strada ne combinano di cotte e di crude. O voi viaggiate con i paraocchi che vi impediscono di vedere le porcherie che fanno tanti di voi al volante?

  15. Ad Elisabetta consiglierei di approfondire il sospetto. Quando vedrà aumentare i prezzi dei prodotti e gli industriali diranno che sarà colpa dei costi del trasporto (vedere a questo proposito l’intervento di mr. Auricchio su questo blog) saremo di certo al centro del mondo.

  16. All’automobilista inc… con i camionisti propongo invece di salire per qualche tempo su di un camion per vedere con i propri occhi cosa fanno gli automobilisti, specialmente in questo periodo di esodo feriale.

  17. Non hanno torto nè Gianfranco nè Elisabetta a porsi delle domande sull’importanza della notizia.
    Per assurdo i più interessati sono proprio gli altri utenti della strada che avranno a che fare con dei professionisti che finalmente avranno la possibilità di operare avendo a riferimento delle regole. Ovviamente le regole non risolvono da sole i problemi: occorre che tutti si diano da fare per pretenderne il rispetto e che gli organismi di controllo li facciano. I giornali, ormai lo si dovrebbe sapere, danno spazio alle notizie che non hanno necessità di approfondimenti. A nulla sono servite le nostre precisazioni e le richieste di pubblicare i nostri pareri. Questa è la nostra stampa che poi grida al bavaglio. Come ho già detto più volte l’unico giornale che ci da spazio tutte le domeniche è Il Giornale, oltre al Tgcom che spesso ha richiamato in home page notizie di particolare rilevanza messe on line da Stradafacendo (superblog ospitato sulla stessa piattaforma del Tg Com). Anche se questo non trova tutti d’accordo, le cose stanno così. Noi facciamo il possibile e ci auguriamo che questo divenga una modo di comportarsi di tutti se vogliamo veramente crescere e divenire una categoria rispettata.

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