Finito lo sciopero in Grecia, dopo una settimana ripartono i camion

Hanno alzato la voce e fermato i camion per una settimana gli autotrasportatori della Grecia. La terra ellenica, come in passato l’Italia e altri Paesi, si è resa conto di quanto sia indispensabile per l’economia la categoria dei camionisti, che hanno fatto sentire la propria voce con forza e messo fine allo sciopero soltanto nella giornata di domenica. La protesta andava avanti da lunedì e ha paralizzato i trasporti in piena stagione turistica, con le pompe di benzina rimaste a secco in tutto il Paese. Perché protestavano i camionisti greci? Il fermo è stato indetto contro la liberalizzazione del settore decisa dal governo di Atene nell’ambito delle misure anticrisi, come richiesto dal piano di salvataggio predisposto dall’Unione europea e dal Fondo Monetario Internazionale.
A dare l’annuncio della fine dello sciopero, il leader del sindacato degli autotrasportatori, che hanno votato a maggioranza per tornare al volante. Sin dall’inizio dell’agitazione, il governo socialista ha adottato la linea dura, ventilando l’ipotesi del ritiro delle licenze e del ricorso ad azioni legali. I camionisti però non hanno ceduto per una lunga settimana, poi la decisione di ripartire. Ora gli autotrasportatori si siederanno al tavolo con il governo per discutere, forti di uno sciopero che ha messo in ginocchio il Paese. E, soprattutto, consapevoli dell’importanza della categoria per il funzionamento delle normali attività quotidiane. Nel video alcune immagini dell’agitazione caricate su youtube.

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4 risposte a “Finito lo sciopero in Grecia, dopo una settimana ripartono i camion

  1. Non si vorrà mica enfatizzare gli autotrasportatori greci per farci fare la stessa cosa anche in Italia?

  2. Le notizie fornite dalla stampa mirano a presentare la decisione responsabile degli autotrasportatori greci come un cedimento. Tutto falso! Il governo ellenico non voleva trattare con gli autotrasportatori, mentre ora lo farà. Solo di fronte all’apertura delle trattative il senso di responsabilità ha prevalso e il fermo è stato sospeso. Altro che cedimento dei camionisti e pugno di ferro del governo.

  3. Il governo greco voleva annullare la possibilità che le licenze fossero trasferite, come avviene in altre parti d’Europa, Italia compresa. In sostanza accampando la bugia che l’Unione Europea aveva posto anche questa condizione che invece rimane di stretta pertinenza dei governi nazionali in quanto le regole sull’accesso al mercato nazionale sono rimaste in capo ai singoli Stati. L’Unione europea interviene solo a garantire la libera circolazione di merci e persone assicurando che ogni Stato non ponga limiti alle regole comunitarie ma non a quelle che riguardano il mercato interno alle singole nazioni. Faccio alcuni esempi: in Italia per aprire una attività occorre rilevare una azienda che cessa; in Spagna per aprire l’attività occorre avere almeno tre automezzi; quindi anche la norma greca che non tocca certo i trasporti internazionali non può essere contestata. Il Governo probabilmente ha cercato di fare la furbata non rendendosi conto che così facendo andava a impoverire le imprese stesse che ovviamente nelle attività dei loro bilanci inseriscono il valore dei titoli autorizzativi. Liberalizzare le licenze significherebbe generare problemi anche per i rapporti che le imprese hanno in essere con le banche. Il valore scenderebbe e questi oltre a trovarsi con una maggiore concorrenza interna entrerebbero in crisi finanziaria spaventosa. Ma queste riflessioni evidentemente non sono state fatte e nemmeno confrontate con la categoria che per la propria salvaguardia ha deciso di protestare.

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