Più incidenti in estate. Le cause? Alcol, velocità e stanchezza

Alta velocità, alcol, stanchezza e distrazione. Sono queste le principali cause degli incidenti durante gli esodi estivi. Giorni di festa che in attimo possono trasformarsi in incubo. L’allarme viene lanciato dalla Fondazione Ania per la sicurezza stradale che pone l’accento sull’incredibile tributo di sangue che tutte le estati viene versato sulle strade italiane: “Gli esodi estivi sono storicamente periodi in cui si registra un incremento dell’incidentalità stradale”, ha dichiarato il presidente Sandro Salvati. “Ogni anno il periodo delle vacanze porta con sé un pesante tributo di vite umane: 15 morti in un giorno, 939 in due mesi”.
Secondo l’Istat, infatti, il bimestre di luglio e agosto è quello che registra il maggior numero di incidenti stradali: nel 2008 ce ne sono stati 38.408 che hanno causato la morte di 939 persone. Particolarmente tragico il mese di luglio che, nel 2008, si è aggiudicato il triste record dell’incidentalità stradale, con 21.369 incidenti e 487 morti, cifre nettamente superiori ai 18.246 sinistri e alle 394 vittime che si registrano mediamente negli altri mesi dell’anno. A luglio, infatti, oltre all’inizio del grande esodo estivo, aumentano anche gli spostamenti nel week-end e quelli legati alle attività del tempo libero, con 16.176 incidenti, che comportano anche il più elevato livello di incidentalità stradale in area urbana dell’anno. Nel mese di agosto, invece, gli incidenti diminuiscono nel numero ma non nella gravità: 17.039 sinistri, infatti, hanno portato a un bilancio di 452 morti, di poco inferiore a quello registrato a luglio.
Come ricorda la Fondazione Ania, l’elevata pericolosità dei mesi estivi è stata una costante negli ultimi cinque anni (2004/2008),  con luglio che si è sempre aggiudicato il record negativo per numero di incidenti e di morti. Spesso velocità, guida sotto l’effetto di alcol, distrazione e stanchezza sono le principali cause degli incidenti stradali che si verificano durante gli esodi estivi. Lo dimostrano le violazioni al Codice della strada contestate dalla Polizia Stradale agli automobilisti nei mesi estivi: anche nel 2008 l’eccesso di velocità (94.920 contravvenzioni, -13,2 per cento rispetto al 2007) risulta essere l’infrazione maggiormente sanzionata sulle strade del nostro Paese, alla quale si aggiungono la guida sotto l’effetto di alcol (2.611 contravvenzioni, -17,3 per cento) e il mancato uso di auricolare o vivavoce (4.076 contravvenzioni, -6,2 per cento). Nonostante il miglioramento in termini percentuali, spiega la Fondazione Ania, per tutte le tipologie di contravvenzioni dovuto anche ai maggiori controlli, i numeri rimangono significativi e confermano la necessità di impostare una nuova cultura delle regole, dal momento che queste violazioni da sempre rappresentano un grave problema per la sicurezza stradale. “Anche se l’introduzione dei dispositivi elettronici ha portato alla diminuzione degli incidenti causati dalla velocità, il numero delle vittime sulle nostre strade è ancora troppo alto”, ha detto Salvati. “Gli incidenti durante gli esodi sono spesso causati dalla guida distratta che rappresenta un grave rischio per la sicurezza stradale, soprattutto quando il traffico si fa intenso e la circolazione difficoltosa. Dobbiamo quindi rispettare le regole e concentrarci alla guida, evitando di farci distrarre da gesti entrati nell’uso comune ma che diventano estremamente pericolosi se eseguiti quando siamo al volante. Digitare un numero sul cellulare, programmare il navigatore o sintonizzare l’autoradio mentre siamo alla guida, anche a una bassa velocità, ci porta a distogliere lo sguardo dalla strada e a percorrere diverse decine di metri come se fossimo bendati. La mobilità è un diritto per tutte le persone, ma come tutte le libertà e i diritti non può essere esercitata mettendo a repentaglio la vita propria e quella degli altri”.

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