Cicolani: “La logistica può accelerare l’uscita dalla crisi”

“La logistica e, quindi, il settore dei trasporti, è uno dei pochi settori che può accelerare l’uscita dalla crisi, essendo uno dei pochi ambiti in grado di cogliere i frutti della nuova spinta alla crescita globale”. Dopo l’annuncio di Bartolomeo Giachino di voler investire con convinzione sulla logistica, anche il senatore Angelo Maria Cicolani (nella foto), presidente della consulta trasporti del Pdl, esprime l’intenzione della maggioranza di dare una svolta al settore dei trasporti: “Bisogna ottimizzare l’intermodalità per le infrastrutture esistenti, rinnovare l’impegno per il loro potenziamento, favorire i processi di liberalizzazione come strumento per il potenziamento e il miglioramento qualitativo dell’offerta dei vari modi di trasporto sia per le merci che per le persone”.
“In particolare”, afferma Cicolani, “l’incremento della domanda globale nel turismo va accompagnata, in un Paese come il nostro, che è naturalmente candidato a essere una delle principali mete del turismo mondiale, con un programma immediato di ottimizzazione e potenziamento delle infrastrutture di accoglienza, quali il sistema degli aeroporti, delle grandi stazioni ferroviarie e delle loro concessioni. Tutto ciò richiede grandissime risorse, che il nostro Paese può attivare ricorrendo in modo decisivo al coinvolgimento di capitali privati e, quindi, alle varie forme di partenariato pubblico-privato. Il settore dei trasporti e della logistica è un ambito tipico di applicazione delle varie forme di finanza di progetto”, prosegue il senatore del Pdl. “È necessario ogni sforzo, in tempi il più possibile brevi, per migliorare, a questo fine, la qualità della amministrazione pubblica, l’impianto legislativo in ordine alla certezza del diritto e, in generale, dei tempi sui sistemi realizzativi, la qualificazione dei soggetti che si propongono come gestori, la terzietà degli organismi che presiedono alla approvazione, aggiornamento e gestione delle tariffe”.

10 risposte a “Cicolani: “La logistica può accelerare l’uscita dalla crisi”

  1. Complimenti senatore Cicolani, finalmente un politico che vede più in la del suo naso e ha colto al volo la strada per uscire di corsa dalla crisi.

  2. Finalmente la politica sembra aver compreso l’importanza della logistica. Ma dove sono stati fino a oggi, mentre altri Paesi considerati molti più “arretrati” di noi, come per esempio il Marocco, si muovevano, logisticamente parlando, con molta più logica…

  3. Stiamo calmi: per adesso sono solo un mare di belle parole e dalle parole ai fatti, quando c’è di mezzo la politica, c’è di mezzo anche un mare….

  4. Grazie senatore che ci considera un settore strategico per il Paese e non dei semplici “carrettieri” come vorrebbe Confindustria. Insista su questa strada e pungoli il sottosegretario che è particolarmente attento al problema, noi trasportatori ce ne ricorderemo.

  5. Una domanda banale: perché notizie come quella che l’Italia senza logistica perde 40 miliardi di euro non trovano spazio sui giornali e invece ci sfornano paginate e paginate di liti fra Berlusconi e Fini, Vallettopoli 1 2 e 3, P3 e P2…. Agli italiani sono queste le cose che interessano: come e dove costruire nuove strade, nuovi porti, nuove piattaforme logistiche per far viaggiare le merci…

  6. Fate come me: io i giornali ho smesso di leggerli e ricomincerò solo quando invece di parlarmi di Belen e Corona, della cocaina in discoteca e del signor Fini che vuole fare le scarpe a Silvio troverò notizie utili a far crescere il Paese e la sua economia…

  7. Sono dichiarazioni di principio che danno solo la “sensazione” di un migliore orientamento. Ma di quale logistica parla il senatore Cicolani? Della logistica dei “turisti” o delle merci. Della logistica che consente il solo passaggio o transito delle merci, o di quella che interviene nei processi industriali, facendole anche fermare. Oppure dell’intermodalità legata ai provoloni del signor Auricchio, che deve costare quanto lui desidera. Della logistica legata al funzionamento razionale anche dei centri intermodali?
    Ci vuole chiarezza di intenti, non solo dichiarazioni. Altrimenti si colgono al “volo” solo “frutti ed ortaggi”…

  8. Se tutti si adeguassero al “Bruno pensiero”, comprensibile ma non giustificabile, di speranza il nostro Paese ne avrebbe ben poca. La cosa più inutile da fare è non far nulla. Le cose da sole non si risolvono. Con questo non voglio sostenere che parlando i problemi si risolvano o che la nostra stampa anzichè affrontare i temi che toccano gli interessi essenziali del Paese si occupino di quello che fanno le veline o peggio ancora, le velone. Attenzione perchè la stampa, che deve vendere, confeziona i prodotti che la gente segue di più. Quindi se è vero che i giornali sempre più sono composti mettendo insieme le agenzie di stampa e poco con delle inchieste approfondite un po’ di responsabilità è anche di noi lettori e di tutti quelli che rinunciano a voler una informazione che invece tratti le questioni. Il nostro blog ha dimostrato un fatto: quando si è parlato delle cose futili o di gossip (alcune inchieste miravano a sapere chi era la più sognata dai camionisti o altro…) i commenti non hanno raggiunto i livelli di queste settimane quando abbiamo affrontato temi per lo più di natura economica che toccano l’attività di molti operatori. Quindi gli imprenditori del trasporto sono per questo molto più avanti di tanti altri, compresi quelli che vogliono mollare tutto in quanto non si cambia mai nulla. Pensate quando un anno fa la nostra Conftrasporto proponeva delle norme nuove sul Codice della strada. Oggi sono realtà. Se avessimo fatto come Bruno non si sarebbe cambiato nulla.

  9. Cari Gian e Bruno, non vi sembra che stiamo già sulla buona strada, se un senatore (e non uno qualsiasi) e il sottosegretario ai Trasporti evidenziano l’importanza della logistica come attività trainante per uscire dalla crisi? Solo sette o otto anni fa, nessun politico riusciva a parlare di questi argomenti.
    Se abbiamo la costanza di perseverare sul tema e di concentrare le idee, gli interessi e l’attenzione del mondo politico, anche i risultati economici e imprenditoriali verranno di conseguenza.

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