Auricchio: gli aiuti al trasporto
non aiutano l’industria alimentare

“L’industria alimentare italiana e’ molto preoccupata per la possibile approvazione da parte della Camera del Decreto Legge 103/2010 sul salvataggio della Societa’ Tirrenia nel quale  sono stati inseriti interventi specifici a sostegno dell’autotrasporto stradale e aereo che prevedono, fra l’altro, la determinazione di un sistema di “costi minimi” dell’autotrasporto,  delineando cosi’ un sistema tariffario rigido, lontano dalle logiche di mercato e dalla sana competizione”. Ad affermarlo è Giandomenico Auricchio, presidente di Federalimentare, secondo il quale il nuovo sistema “rischiera’ perfino di essere peggiorativo delle ben note tariffe a forcella, vigenti fino a qualche anno fa in base alla legge 298/74”. Sempre secondo il presidente di Federalimentare “l’obiettivo di una maggiore competitivita’ del settore dell’autotrasporto e di una maggiore tutela degli addetti e della sicurezza della circolazione deve essere perseguito in modo concertato ed equilibrato, evitando scorciatoie come quella dei “costi minimi” che esulano dalla logica di mercato ed espongono il provvedimento a censure della Commissione Europea”.  E, ancora, “la minaccia di fermi dell’autotrasporto, che sta alla base di tale frettoloso e discutibile provvedimento, e’ inaccettabile, soprattutto  per un settore centrale come l’alimentare nel quale il trasporto incide per ben il 5-15 per cento sul costo dei diversi prodotti”.

8 risposte a “Auricchio: gli aiuti al trasporto
non aiutano l’industria alimentare

  1. Gentilissimo dottor Auricchio, vorrebbe cortesemente spiegarmi cosa intende il suo vocabolario personale per “frettoloso”? Vorrebbe cortesemente spiegarmi dove si trovava al momento della concertazione? Ma soprattutto mi spieghi cosa intende per “equilibrato”? Grazie per l’attenzione che spero vorrà concedermi.

  2. Ah, ah, ah, per caso “il modo concertato ed equilibrato” a cui si riferisce il sig. Auricchio, è quello applicato finora dalla committenza? Qui ci vuole proprio quello che diceva il buon Totò: “ma mi faccia piacere, se ne vada!”

  3. Al signor Auricchio vorrei far sommessamente notare che se per il “settore centrale come l’alimentare… il trasporto incide per ben il 5-15 per cento sul costo dei diversi prodotti”, allora può organizzare la movimentazione dei propri prodotti con il conto proprio, assumendo ovviamente i costi, i rischi e i ritardi di tale sistema.
    Se invece vuole affidarsi al conto terzi, non può pensare di risparmiare soldi, scaricando sulle imprese professionali di autotrasporto le spese che non vuole sostenere in proprio.
    Altra considerazione: conosce forse il signor Auricchio gli accordi volontari di settore? Sa a cosa servono e cosa si può spuntare utilizzando detti strumenti?

  4. Per quanto concerne la sana competizione invocata dal dott. Auricchio, sono ancora in attesa di sapere come si è conclusa l’inchiesta Antitrust che coinvolge alcune tra le più importanti case di spedizione e compagnie logistiche operanti in Italia: Agility, Albini & Pitigliani, Brigl, Cargo Nord, Dhl, Ferrari, Francesco Parisi, Gefco, Geodis, I-Dika, Italmondo, Italsempione, Itk, ITX Cargo, Rhenus, Saima, Schenker, Sittam, Transervice e Villanova. L’inchiesta è partita sulla base di alcune segnalazioni ricevute tra il 2007 ed il 2009. Siamo nel 2010 ed ancora non se ne sa nulla. Questi cartelli “esulano dalla logica di mercato ed espongono il provvedimento a censure della Commissione Europea”. Troppo facile fare cartelli per essere competitivi!

  5. Il Sig. Auricchio dimostra una approfondita conoscenza del sistema. Complimenti. Un altro che si è fatto mettere in bocca parole e concetti che poco hanno da spartire con chi, in sette mesi, ha valutato scenari e soluzioni. Condivido il consiglio di Andrea: Sig. Auricchio acquisti i camion, assuma gli autisti, e si faccia il trasporto per conto suo. Gli autotrasportatori ne hanno abbastanza di professionisti come Lei. E ne hanno abbastanza di fare da banca a professionisti come Lei. Ne hanno abbastanza di quelli come lei che non considerano il costo del trasporto nel giusto peso. Però Lei il guadagno lo vuole comunque. Beh, anche gli autotrasportatori!

  6. Siamo alle solite: dobbiamo accettare lo sfogo arrogante del primo imprenditore arricchito, che pur di mantenere alto il proprio profitto non perde tempo per sparare a zero contro gli autotrasportatori, alla faccia della sicurezza stradale e dei turni massacranti imposti ai conducenti. Una riflessione: non è meglio che questi soggetti si documentino un po’ prima di aprire bocca?

  7. Un consiglio al presidente Auricchio: cambi consulente; chi le ha fatto sostenere le inesattezze che ha detto o non conosce le norme o non le ha approfondite. Comunque le ha fatto fare brutta figura.

  8. Ragazzi, noi abbiamo un’arma a disposizione contro questa gente. Siamo anche consumatori, quindi quel poco che possiamo fare è evitare di acquistare i prodotti della Auricchio, e di dire ai nostri parenti, conoscenti, ecc…, di fare altrettanto…

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