Troppe bugie sull’autotrasporto, l’Unatras lancia l’operazione verità

“C’è chi per  pilotare l’informazione dove gli fa più comodo può disporre come vuole di ampi spazi nelle cronache di quotidiani nazionali, facendo pubblicare veline a comando, e chi per fare controinformazione corretta, per smascherare le bugie raccontate da qualcun altro, deve acquistare pagine pubblicitarie su un giornale”. Così, con amarezza mista a sarcasmo, il presidente di Fai Conftrasporto Paolo Uggè ha commentato la decisione di Unatras di acquistare una pagina pubblicitaria su “Il Giornale” di Vittorio Feltri nell’edizione di domani, mercoledì 28 luglio, per lanciare quella che gli autotrasportatori hanno già ribattezzato “l’operazione verità”. “La scelta è caduta su Il Giornale perché nel panorama dell’informazione nazionale Vittorio Feltri ci ha dimostrato con i fatti di essere una voce realmente libera”, ha sottolineato Paolo Ugge. “E così abbiamo scelto il suo quotidiano per ribadire agli italiani che c’è una parte della committenza, dell’industria, che continua a “strozzare” gli autotrasportatori giocando al ribasso sui costi per il trasporto delle merci. Committenti che  mettendo in concorrenza imprese di autotrasporto serie con autotrasportatori che non fanno manutenzione ai camion, che fanno guidare i conducenti per 18 ore di fila,  mettono in pericolo la vita di milioni di persone. Chi sottopaga il trasporto”, denuncia il presidente nazionale di Fai Conftrasporto,  trasforma centinaia di tir in autentiche bombe a orologeria pronte a esplodere da un momento all’altro lungo strade e autostrade. Ma questo quasi nessuno lo dice perché alla grande industria fa comodo così. Molti industriali che si riempiono la bocca parlando  di sicurezza, qualità, professionalità, legalità e trasparenza, sono poi i primi a prendere gli autotrasportatori per la gola dicendo loro: “o trasporti le merci a questi costi o mi rivolgo a qualcun altro”. Pur sapendo benissimo che questo qualcun altro spessissimo non rispetta le leggi”.

25 risposte a “Troppe bugie sull’autotrasporto, l’Unatras lancia l’operazione verità

  1. Debbo esprimere un forte ringraziamento alla Conftrasporto che ha il coraggio di far emergere le condizioni di sfruttamento dell’autotrasporto e le bugie che si celano dietro il liberismo esasperato della committenza confindustriale.

  2. Non posso fare altro che complimentarmi. Mai sentiti i vertici delle nostre associazioni parlare cosi’ chiaro. E’ un vero piacere. Spero veramente che politici e Confindustria capiscano finalmente che e’ pericoloso far circolare mezzi e persone sottocosto.

  3. Compriamo tutti il Giornale domani e facciamone copie da mettere negli autogrill, da distribuire sui punti di carico. Facciamo sentire che vogliamo lavorare in sicurezza.

  4. Ma i sindacati dei lavoratori dove sono? Cosa fanno? Perchè non si schierano a favore di questa battaglia giusta in difesa della sicurezza? Hanno paura di dare ragione al Governo?

  5. Ma quali sindacati! Quelli pensano solo a far politica. Facciamo invece girare la pagina dell’Unatras. Mi sembra una buona idea.

  6. Ma quali sindacati? Quelli vanno bene a scaldare le poltrone (alle quali sono rimasti aggrappati mentre centinaia di altri colleghi perdevano il posto di lavoro)…

  7. Il “qualcun altro” purtroppo siamo sempre noi, e per questo dobbiamo fare pulizia al nostro interno e costituire una rete di protezione per chi non intende sottostare ai ricatti della committenza e quindi si troverebbe dall’oggi al domani senza lavoro. Suggerisco alle nostre associazioni di emettere anche delle linee guida da inviare a ogni trasportatore associato. Il qualcun altro sono anche i lavoratori dipendenti che non hanno il coraggio di prendere posizione contro chi li sfrutta; le norme ci sono e sono severe. Nè possiamo contare su Polizia stradale o altri, che nelle condizioni in cui sono, certo non hanno i mezzi per risalire tutta la filiera delle corresponsabilità. Per tutte le sanzioni per aver tardato le interruzioni della guida di 3 o 4 minuti posso dire con certezza che la Polizia stradale ha ottemperato a tutti i suoi obblighi (d’ufficio), compresa la comunicazione all’Albo e al DPL, ma non ha ritenuto di effettuare alcun controllo presso il committente, pur essendo già obbligatorio farlo. Sono convinta che non si andrà molto lontano senza l’introduzione del contratto scritto obbligatorio! Una cosa è certa: non possiamo combattere in punta di fioretto contro un nemico seduto dietro a un cannone!

  8. Certo che professarsi paladini della sicurezza a parole è facile. Perché Fai non dichiara di aver condiviso con tutte le associazioni dell’autotrasporto una modifica al Codice della strada che permetterà di guidare 9 ore la settimana in più e riposarne 11 di meno? Da un lato si fanno i proclami … di nascosto si introducono norme che penalizzeranno gli autisti, facendoli lavorare di più, pagati uguale e aumentando notevolmente i rischi per la sicurezza. L’ipocrisia non paga. Non a caso il presidente di Fai è stato il sottosegretario che ha introdotto le attuali norme che regolano il trasporto. Meditate gente meditate…

  9. Se Il Giornale di Feltri è così disponibile a dare voce a tutti (e non solo ai padroni?) perchè acquistare una pagina pubblicitaria e non far uscire, a gratis, un articolo?

  10. E ai lettori (camionisti) di sinistra non pensate? Loro il Giornale lo usano al massimo per accendere il camino. Perché non avete acquistato una pagina su Repubblica?

  11. Scusa Danilo, potresti essere più chiaro, non ho capito a cosa ti riferisci. Io, a ora, so che le ore di guida gg. sono 9 e 10 per max 2 volte a settimana. Mi sono persa qualcosa?

  12. Piantiamola con la disinformazione o, peggio, con il diffondere falsità! Le modifiche al Codice della strada non cambiano assollutamente le norme sui tempi di guida e di riposo (e ci mancherebbe..!), che sono regole europee e non modificabili, ma introducono una gradualità delle sanzioni rispetto alla gravità delle infrazioni commesse. Questo per evitare che chi guida tre minuti oltre il consentito sia punito come colui che oltrepassa di tre ore i tempi di guida. Vi sembra una modifica ingiusta?
    Vorrei anche far presente ai “disinformati di professione” che se qualche altro rappresentante di qualsiasi altra associazione del settore avesse fatto la metà di quello che ha fatto il presidente Fai (Paolo Uggè) per la categoria, l’autotrasporto a quest’ora avrebbe risolto la gran parte dei suoi problemi…

  13. Carlos, se pubblicassero un appello a favore della categoria sul quotidiano che riscuote il “tuo” favore, come su qualsiasi altro giornale, lo acquisteri ugualmente. Leggerei quanto di mio interesse e poi ne farei un “uso” coerente. La Tua obiezione scritta così è faziosa….!! Del resto “Il Giornale” ieri ha venduto quasi 280mila copie….!!!

  14. Si Alessandra, le associazioni hanno imposto una modifica al Codice della strada per cui le violazioni sino al 10 per cento delle ore di guida o di riposo sono sanzionate con una multa di 38 euro. In Romania la stessa violazione è sanzionata con 100 euro. Così si potrà guidare un’ora in più al giorno rischiando al massimo 38 euro di multa. Non male eh? Inoltre è stata aumentata l’età per portare un bestione da 440 quintali a 68 anni …. Il tutto con il consenso delle associazioni datoriali …. Fai in testa. Non male, eh.

  15. La decisione di pubblicare la pagina è di Unatras. Camionisti di destra, di centro o di sinistra soffrono gli stessi problemi!

  16. La gran debolezza della categoria è proprio quella di aver la capacità di dividersi anche sulle cose che la riguardano. Nessuno che dice giusta l’idea di far conoscere le nostre posizioni a pagamento, visto che fanno fatica a pubblicare le nostre verità. Nessuno che proprone di fare una sottoscrizione per comprare una pagina sul giornale della Confindustria e lì pubblicare le nostre ragioni. Leggo invece qualche critica sulla scelta che abbiamo fatto, cioè di utilizzare una pagina del Giornale, con il quale abbiamo un rapporto di collaborazione che ci consente ogni domenica di poter parlare dei nostri problemi.
    Quando cominceremo a pensare come categoria avremo fatto realmente un passo in avanti significativo. Fino a quando ognuno vorrà anteporre le proprie valutazioni legittime a quello che è l’interesse collettivo, faremo fatica a fare strada.

  17. Mi corre l’obbligo, anche se vedo che altri hannno già provveduto a intervenire sulla questione dei tempi di guida che non sono minimamente mutati, in quanto definiti da una normativa europea. La franchigia introdotta, che prevede sempre una sanzione, è stata introdotta per non far gravare sulle imprese le conseguenze di possibili registrazioni non calcolate in modo tale da tener presente gli stop and go che possono computare minuti di guida anche se il movimento è stato di dieci secondi, ma soprattutto i tempi derivanti dalla congestione che pur essendo tempi di lavoro in realtà vengono anch’essi assimilati a guida e quindi incidono sui costi aziendali. La franchigia a pagamento ha questo senso e non quello sostenuto da Danilo. Posso poi anche tranquillamente dire che Conftrasporto aveva presentato un emendamento diverso, così come non ha condiviso la scelta dell’innalzamento dell’età. Quando si deve ottenere il consenso per avere il via libera in Parlamento talvolta si ricorre a mediazioni. Questi sono i risultati.

  18. Il rischio che datori di lavoro o gli stessi titolari, a fronte di una sanzione più bassa rispetto alla precedente, decidano di prolungare i tempi di guida, in effetti c’è. Rimangono però altre forme di sanzione legate all’art. 174 che non sono da poco. Certo mancano le sinergie necessarie tra enti accertatori. In teoria ogni infrazione al 174 deve essere comunicata sia all’albo che al DPL i quali dovrebbero attivarsi per effettuare ulteriori controlli in azienda o presso i committenti e quindi riequilibrare le sanzioni. O mi sbaglio?

  19. La certezza è che le imprese piccole approfitteranno di questa norma mentre quelle grandi non riusciranno ad obbligare i dipendenti a violare le regole. Risultato competizione sleale sul mercato e tariffe che si abbassano.
    Che i controlli si facciano sulla committenza poi, cosa sacrosanta, ma nessun testo varato sino ad oggi ha la chiarezza per consentire tali controlli. Infine, le norme in discussione avranno efficacia fra oltre 9 mesi se non saranno stati realizzati accordi di settore tra le parti che possono derogare alla normativa. Se verità deve essere sia tutta la verità.

  20. E sempre a proposito di verità la franchigia di sui tre minuti come scrive Marco Francesco è stata presa attraverso un accordo con il Ministero del Lavoro che garantisce di non erogare sanzioni per violazioni ricomprese nell’arco di 10 minuti. No, qui si tratta di un’ora di guida in più al giorno. Chi è che vuole fare disinformazione? Se verità è lo deve essere fino in fondo.

  21. Verità è una parola grooossa. Stiamo ancora aspettando quella su Ustica. In ogni caso non è nemmeno giusto che per 5 minuti in più o in meno, le sanzioni siano uguali a quelle previste per le infrazioni più gravi. Cosa propone Danilo per risolvere il busillis?

  22. Buonasera, sono il segretario regionale della Filt-CGIL Lazio, e mi permetto di scrivere sul Vostro forum perché chiamato in causa da alcuni utenti sul ruolo del sindacato nel settore. Taluni, a mio modesto avviso, attribuiscono ingiustamente alle organizzazioni sindacali responsabilità che non hanno, e comportamenti completamente differenti da quella che è la realtà, almeno per ciò che riguarda la mia organizzazione. Evidenzio, innanzitutto, che l’organizzazione sindacale che rappresento da anni porta avanti rivendicazioni importanti per il settore, e a differenza di altri si impegna fattivamente per il riconoscimento dei diritti e la sicurezza dei lavoratori e della cittadinanza. Ormai da tempo denunciamo lo stato in cui versa il settore, per responsabilità sicuramente non attribuibili ai lavoratori e in parte neanche alle aziende che in esso operano. Già da diversi anni denunciamo le grandi responsabilità che hanno le committenze nell’imbarbarimento delle attività svolte nel mondo dell’autotrasporto, che dietro prestazioni sempre più intense e pretenziose hanno provveduto ad abbassare incredibilmente l’importo degli oneri legati al servizio offerto. Ciononostante va anche detto che molte imprese dell’autotrasporto, sia per poter rispondere agli ingenti investimenti effettuati, ma anche per mere logiche di facili guadagni, si sono inventate forme alternative di risparmio che prevedono come unica vittima designata i lavoratori che vengono costretti a orari di lavoro massacranti fuori dalle regole e laddove vengono sorpresi, dalle istituzioni preposte ai controlli, rispondono in prima persona delle violazioni contestate. In questo contesto non va dimenticato però che in questi anni le associazioni datoriale, prima fra tutte la Fai (la quale ha anche espresso un sottosegretario ai Trasporti nel precedente governo Berlusconi, il dottor Paolo Uggè) non solo non hanno mai stigmatizzato il comportamento di quelle aziende, a volte anche loro associate, che operano fuori dalle regole, ma nel tempo hanno anche dettato a tutti i governi l’agenda delle” priorità e strategie del settore”, rendendosi tra gli altri, come è evidente, responsabile in prima persona della pessima situazione oggi denunciata. A questo punto, partendo ognuno dalle proprie responsabilità, sarà necessario in futuro, per le problematiche esposte, intraprendere un lavoro comune. La prima opportunità per iniziare quanto auspicato, è sicuramente legata al rinnovo del contratto applicato ai lavoratori dell’intero settore, occasione fondamentale per inserire nuove regole a tutela e sicurezza di questo comparto, dei lavoratori, nonché dei cittadini. Ed è per questo che ci sfuggono le motivazioni che spingono sia la Fai nonché la Unatras a sottrarsi al confronto con il sindacato per definire al meglio quanto finalmente oggi denunciato… Attendiamo fiduciosi.

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