Sicurezza stradale, ognuno paghi per le proprie responsabilità

Troppe volte abbiamo dovuto dare conto degli incidenti che hanno visto coinvolti i conducenti dei mezzi pesanti e sempre abbiamo evidenziato come la soluzione idonea fosse di estendere a tutti i soggetti componenti la filiera del trasporto i controlli. In questi ultimi mesi le cronache hanno riferito di interventi mirati delle forze dell’ordine e della magistratura che hanno considerato responsabili alcuni imprenditori del trasporto che avrebbero messo in condizione i conducenti dei propri automezzi, con disposizioni incompatibili con le norme sulla sicurezza sociale e della circolazione, di mettere in pericolo la sicurezza altrui.
Azioni pesanti che hanno portato anche ad arresti dei titolari aziendali e all’avvio dei conseguenti procedimenti giudiziari. La Corte di Cassazione, con una sentenza recente, ha confermato la responsabilità penale sia del titolare sia dell’amministratore di una società che avevano costretto uno dei loro autisti a turni tali da provocarne il crollo fisico. Un principio che si dovrà però estendere, non c’è dubbio, a tutti i soggetti che partecipano a una operazione di trasporto se non dimostreranno di non aver fornito direttamente o in concorso con altri, disposizioni in contrasto con le norme della sicurezza. Non siamo di fronte infatti a una previsione che punta a estendere il principio della responsabilità oggettiva ma solo a una condivisione della stessa, come prevedono le norme che stanno per entrare in vigore qualora attraverso comportamenti soggettivi, si vengano a generare le condizioni di messa in pericolo della sicurezza altrui. A introdurre il principio le leggi n.32/05 e la n.133/08 che hanno posto come elemento fondante del sistema di liberalizzazione il rispetto delle norme; a renderle operative saranno gli sviluppi dell’accordo recentemente raggiunto dai rappresentanti del mondo dell’autotrasporto con il Governo dopo lunghe e faticose trattative. La strada tracciata non va assolutamente abbandonata, ma anzi confermata e implementata. È proprio questo uno degli elementi sui quali il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino è riuscito a costruire l’intesa sottoscritta con le associazioni del trasporto e della gran parte della committenza. Ora va applicata.
Ogni cittadino e compagnia di assicurazione, con le nove norme, si sentiranno legittimate a far valere il proprio diritto di rivalsa su quei soggetti della filiera che non avranno operato con discernimento  nell’affidare l’esecuzione di servizi di trasporto a vettori abusivi, o con dipendenti non in regola.
A rafforzare l’azione delle forze dell’ordine la norma del Codice della strada che dispone in caso di incidenti con feriti o decessi controlli a tutti i soggetti della filiera che dovranno dimostrare di aver agito senza aver fornito disposizioni incompatibili con il rispetto delle normative vigenti.
Non c’è dubbio che le imprese di trasporto con il consolidarsi di una giurisprudenza che riconosce la responsabilità del datore di lavoro per i comportamenti non soggettivi del proprio dipendente ma che derivano direttamente dagli ordini impartiti, dovranno rapportarsi in modo diverso con i loro clienti, partendo anche da questo assunto. Resta da affrontare (e superare) un nuovo ostacolo: il ricorso ai lavoratori autonomi sarà la valvola di sfogo se non si metteranno sullo stesso piano, come avvenuto per l’orario di lavoro, il lavoro autonomo e quello dipendente. Queste indicazioni sono presenti anche nella Comunità europea.
Ora solo la chiarezza delle norme e la reale volontà di applicarle da parte del mondo politico consentiranno alla magistratura e alle forze dell’ordine di disporre finalmente di strumenti adatti per assicurare ai cittadini più sicurezza.
Paolo Uggè

4 risposte a “Sicurezza stradale, ognuno paghi per le proprie responsabilità

  1. Ma chi è il genio che ha scelto il carattere dei numeri della security code? Non si legge una mazza….. serve solo a far passare la voglia di lasciare commenti…

  2. Avrei un ottimo otorinolaringoiatra da segnalare alla dottoressa Emma Marcegaglia. Ma temo che il problema non sia l’udito.

  3. noi trasportatori le abbiamo sempre pagate tutte, anche doppie. Chi farà i controlli sulla filiera se non ci sono sufficienti ispettori, poliziotti… è molto più semplice, meno oneroso e più redditizio farli su strada.

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