Veicoli industriali: segnali di ripresa, ma non per i mezzi pesanti

Il mercato europeo dei veicoli industriali comincia a mostrare qualche segno di miglioramento nei camion più piccoli, ma il comparto dei mezzi più importati (pesanti) non mostra miglioramenti. Il dato è stato diffuso nei giorni scorsi dall’agenzia di stampa internazionale Reuters. “In Europa il mercato sta migliorando per i mezzi più piccoli (leggeri e medi). C’è una crescita intorno al 10 per cento che dovrebbe continuare nei prossimi mesi”, ha detto l’Ad Iveco, Paolo Monferino, a margine della assemblea degli industriali metalmeccanici di Torino. “Nel comparto dei pesanti – i mezzi più importanti, anche per costo – non si vedono ancora segnali di ripresa” dopo il pesante calo indotto dalla crisi.

3 risposte a “Veicoli industriali: segnali di ripresa, ma non per i mezzi pesanti

  1. provate ad abbassare un pò i prezzi o a concedere delle dilazioni accettabili visto che le banche non ci danno il becco di un quattrino e che il settore del trasporto non può essere aiutato dallo stato!

  2. La crisi nel settore dei veicoli industriali continuerà ancora molto e proseguirà anche nei primi mesi di un’eventuale ripresa. Non è difficile fare questa previsione, per chi ha visto offrire veicoli Euro 4 ed Euro 5 in maniera massiccia, e vissuto la fase (non ancora terminata per la verità) dei contributi agli acquisiti degli Euro 5, che per l’anno 2008 ha fatto aumentare notevolmente le vendite (in proprietà e a leasing)

  3. Si incomincia a comprendere perchè il ministro Prestigiacomo ha lanciato la guerra santa contro i tir che inquinano. Certo che la sostituzione del parco circolante pesante obsoleto e inquinante è una scelta giusta ma se non si avvia una azione in sede comunitaria e non si ottengono incentivi concreti la ripresa della domanda di nuovi automezzi pesanti non ci sarà. il vero rischio, e quindi mi auguro che le associazioni non si facciano infinocchiare, è che in nome dell’ambiente il costo ricada su noi autotrasportatori. La domanda che mi ponevo era relativa al silenzio del ministro dell’Ambiente che non perde occasioni per dimostrare la sua scarsa competenza, di fronte alla mancata previsione degli incentivi al trasporto via mare e via ferro. Si vede che secondo l’acuto ministro queste ipotesi non hanno nulla a che fare con l’ambiente. Complimenti!

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