Trasporto merci ferroviario,
la Svizzera corre veloce

Ffs Cargo, ossia la divisione merci delle ferrovie svizzere, farà trasformare e rinforzare per il trasporto di acciaio e rottami 440 carri merci a quattro assi del tipo Eaos. La Svizzera, insomma, che ha contingentato da anni il passaggio dei camion sul suo territorio, investe non solo a parole su sistemi alternativi di trasporto merci. In questo importante segmento di mercato le Ffs disporranno così di un parco veicoli più efficiente del passato. 
I 440 carri del tipo Eaos saranno dotati di una nuova, rafforzata cassa e di un pianale in acciaio. Il volume di carico sarà aumentato. Per la trasformazione e la modernizzazione di questi carri destinati al trasporto di acciaio industriale e rottami, le Ffs investiranno circa 19 milioni di franchi svizzeri (circa 15 milioni di euro). Grazie all’intervento di rinforzo Ffs Cargo prevede a medio termine una sensibile riduzione dei costi di riparazione che finora, in seguito al forte sollecitamento durante le operazioni di carico e di scarico, ammontavano ogni anno a svariati milioni di franchi. Grazie a tale misura, Ffs Cargo potrà inoltre in questo importante segmento mettere a disposizione dei propri clienti materiale rotabile ancora più efficiente.
La trasformazione sarà effettuata molto rapidamente fra agosto 2010 e settembre 2011 dalla ditta slovacca ŽOS in Trnava che fra 13 offerenti europei ha sottoposto alle Ffs la proposta con il miglior rapporto prezzo/prestazione. Dopo la trasformazione i carri riceveranno la nuova designazione del tipo «Fas».

4 risposte a “Trasporto merci ferroviario,
la Svizzera corre veloce

  1. Queste sono le notizie che dovrebbero confortare gli operatori della logistica italiana e tutti quelli che si occupano di mobilità o di sicurezza!
    Peccato che non si stia parlando dell’Italia ma della Svizzera, così come è di questi giorni la notizia che l’Austria sta vietando progressivamente il passaggio di varie categorie di merci pesanti dal Tirolo, chiudendo di fatto una delle porte principali dell’Italia verso il Nord Europa.
    Ma dello scempio del Cargo ferroviario italiano nessuno continua a preoccuparsene, solo la nostra associazione (quasi paradossalmente), insieme ad alcune direttamente interessate nel settore, cercano di portare all’attenzione dell’oppinione pubblica quello che diventerà il più pericoloso freno della nostra economia nei prossimi anni!
    Senza un sistema ferroviario che permetta di spostare le merci più pesanti e quelle pericolose, oltre a rimanere tagliati fuori dall’Europa (soprattutto il nostro sistema portuale) non risolveremo mai il problema della congestione delle strade, dell’inquinamento, della sicurezza, e dei costi di trasporto, contribuendo sempre più al rallentamento del nostro sistema produttivo e alla perdita di competitività.
    Ma dove sono i tecnici dei Ministeri dell’Economia, dei Trasporti e dell’Ambiente ?
    Dove sono i responsabili di Confindustria e delle associazioni degli Spedizionieri? E gli pseudo-ambientalisti, sono già intenti a prepararsi alle vacanze alternative per dare qualche nuova bandierina blu?
    Quando scoppierà il problema in tutta la sua dimensione non chiediamoci chi sono i responsabili, sono già identificabili adesso!

  2. Questo è l’esatto contrario di quello che sta succedendo in Italia, dove il tanto magnificato amministratore delle Ferrovie ha compiuto una scelta evidente e logica: abbandonare il trasporto merci in favore dell’alta velocità. Ora o il Governo interviene a dare una linea diversa, e lo dovrebbe fare, oppure non può non fare nulla e nel contempo penalizzare anche il trasporto su strada. Così facendo ci faremo molto male da soli.
    Le merci italiane perderanno ancor più competitività. È possibile che nessuno se ne renda conto? È ancora a lungo accettabile che un ministro dei Trasporti si occupi più di questioni politiche, certamente importanti, che della politica dei trasporti. Se preferisce fare politica lasci libero il posto a qualcun altro che sia in grado di fare una politica di sistema adeguata.

  3. Con la struttura del cargo merci che abbiamo non c’è da stupirsi. È antieconomica. Se fosse vero il contrario i Montezemolo di turno ci avrebbero messo le mani, invece hanno scelto il settore passeggeri. Della serie, tanto lavoro e poco guadagno, perciò lasciamolo fare ai trasportatori!

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