A piedi o in bicicletta, quante idee per una vacanza senza auto

In fondo si possono fare vacanze anche senza auto, lasciando in garage la propria o evitando di noleggiarla in aeroporto. Come? Il portale “verde” Urbano Creativo (www.urbanocreativo.it) suggerisce alcune proposte curiose per un viaggio al 100 per cento sostenibile alla riscoperta di paesaggi e tradizioni dimenticate. In bici oppure a piedi. “Sempre più turisti”, spiega il portale, “scelgono le due ruote per rallentare la corsa quotidiana, spostarsi con tutta la famiglia, riscoprire il territorio e le sue tradizioni, restare in forma e godere di paesaggi incontaminati”.
Numerose le mete citate da Urbano Creativo per chi desidera restare in Italia. A cominciare dal Piemonte, dove è possibile trovare splendidi itinerari in bici tra natura e passato, sulle tracce della dinastia che ha fatto la storia d’Italia. “Dalle viti delle Langhe ai percorsi ciclabili lungo il Po, dai dislivelli del Cuneese all’antica Via Francigena, il sito www.piemonteciclabile.it lascia solo l’imbarazzo della scelta.
Online trovate persino una specifica associazione Via Francigena, che offre eventi, notizie e itinerari per percorrere in bicicletta e a piedi le orme degli antichi pellegrini. Avviata nel 2001 da 34 Comuni e Province italiane, oggi comprende 94 Enti locali europei. D’altronde, perché non reinventare il famoso cammino di Santiago? Da Roncesvalles a Finisterre. Mille chilometri di asfalti e strade sterrate da affrontare non solo a piedi, ma anche in sella alla bici: Cammino di Santiago in bicicletta”.
Cambiando regione e passando all’Emilia-Romagna si possono trovare i tre Sentieri della Luce: il Sentiero Matilde (25 chilometri), la Via Bibulca (30 chilometri) e la Via Romea Nonantolana (115 chilometri). “Tre strade”, spiega sempre Urbano Creativo, “praticate nel medioevo da sovrani, viandanti e pellegrini, oggi nuovamente percorribili a piedi o in bicicletta per chi vuole avvicinarsi allo spirito dei nostri avi. E ancora: non si può dimenticare la Ciclopista del sole, primo percorso di Bicitalia, la rete ciclabile nazionale avviata su proposta dalla Fiab. L’itinerario prevede 400 chilometri dal Brennero fino al lago di Garda, attraverso città d’arte come Verona e luoghi di alto interesse naturalistico”.
E in Europa? Oltre alle classiche vie ciclabili dei grandi fiumi, arcinote dagli appassionati, Urbano Creativo vi segnala il Luberon, parco Naturale dell’alta Provenza.
“Nel Regno Unito”, prosegue il portale, “Bicycle Beano Cycling Holidays vi porta in sella nel Parco nazionale di Snowdonia, nella penisola di Lleyn, nella Valle del Cavallo Bianco… Alla scoperta delle regioni incontaminate del Galles e dell’Inghilterra: un vero e proprio paradiso per i ciclisti, tra paesaggi marini, aspre montagne, villaggi pittoreschi e verdi vallate attraversate da un dedalo di vicoli dove le automobili non sono le benvenute.
E se volete conoscere chi ha fatto della due ruote la sua filosofia di vita, ecco l’associazione Pedalalenta: un gruppo di ciclisti in un viaggio lento alla riscoperta del territorio. Che elogiano la bicicletta come mezzo di trasporto, socializzazione e cultura. Che lavorano per tracciare percorsi, per ricavare itinerari nel paesaggio urbano, per una città pedalabile.
Infine, non dimentichiamo il giusto riposo. Un consiglio? Italy bike hotels è la prima catena alberghiera dedicata proprio a ciclisti, cicloturisti e mountainbikers: www.italybikehotels.it“.
E per chi invece vuole andare a piedi? Urbano Creativo pensa anche a loro…
“Non è ancora maggiorenne (è nata “solo” 16 anni fa), ma La Boscaglia è da tempo uno dei più importanti punti di riferimento per chi vuole viaggiare… a piedi.
L’Associazione lavora per diffondere la cultura del camminare, del viaggiare a ritmi naturali, come viandanti e pellegrini. “I Viaggi nella Natura Selvaggia” si fanno con lo zaino in spalla, attraverso sentieri e dormendo sotto il cielo, in tenda o in rifugio; “I Viaggi del Viandante” attraversano borghi, castelli, conventi, chiesette, camminando su vie percorse da pastori, pellegrini, cacciatori viandanti nel corso dei secoli. Per chi cerca un’esperienza ancora più “estrema” La Boscaglia propone la selezione di viaggi a piedi Deep Walking, durante i quali si fanno letture lungo il cammino, si praticano la meditazione e il silenzio, si consumano pasti il più possibile vegetariani. Altra proposta curiosa è quella del trekking someggiato, e cioè in compagnia di asini o muli. Gli animali aiutano a portare i bagagli e insegnano ai viaggiatori i passi del camminare lento (sia con il corpo che con il pensiero). Una pratica molto diffusa in Francia e Svizzera, e che ora sta prendendo piede anche in Italia. Una forma di turismo responsabile, attento all’identità del luogo, alle economie locali, alla vita delle realtà rurali. L’aiuto “logistico” dell’asino permette di allargare il piacere del viaggio a piedi a quelle categorie a cui, altrimenti, sarebbe negato: famiglie con bambini, anziani, persone con limitazioni fisiche”.
“Viaggiare a piedi”, prosegue il portale, “significa non consumare, non inquinare, non imporre a nessuno una presenza ingombrante e rumorosa. È da questa riflessione che parte il progetto del sito www.vasentiero.it, dove Albano Marcarini raccoglie itinerari, guide, riflessioni sul viaggio lento con mezzi ecologici. Una vera miniera di informazioni per viaggiare a piedi, ma anche in treno.
Su www.viedeicanti.it vengono proposti viaggi a piedi in piccoli gruppi guidati, zaino in spalla. Le guide aiutano i viaggiatori a comprendere le persone, la natura e i luoghi che si incontrano lungo il cammino; si alloggia in agriturismi, B&B, conventi o piccoli alberghi gestiti dagli abitanti del luogo, e si alimenta l’economia locale non solo nella scelta dell’alloggio, ma anche in quella del cibo e del trasporto pubblico. E chi l’ha detto che viaggiare a piedi è per forza sinonimo di fatica? Su www.girolibero.it si può affiancare al trekking il benessere, grazie a percorsi a piedi che si snodano toccando regioni termali e che prevedono il pernottamento in alberghi con spa. In alternativa è possibile spostarsi a piedi durante il giorno, per poi dormire e mangiare in barca. Gli hotel galleggianti seguono lungo costa le tappe del viaggio, diventando un punto d’appoggio quando si vuole riposare”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *