Aci e produttori d’alcol insieme contro la guida in stato d’ebbrezza

È partita da Milano “Divertiti Responsabilmente”, l’iniziativa dell’Aci e di Diageo Italia (la più importante impresa mondiale sul mercato degli alcolici) per la promozione e la sensibilizzazione sui temi dell’alcol e della guida sicura, patrocinata dal ministro della Gioventù. Sono 180 le sedi dell’Aci coinvolte, tra Automobile Club provinciali e loro delegazioni, e 14 le province, selezionate tra le località del divertimento giovanile.
“Quasi la metà degli incidenti stradali in Europa”, ha dichiarato il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, “è imputabile all’alcol. Bisogna intervenire sull’educazione e la responsabilizzazione dei conducenti perché contro la guida in stato di ebbrezza la soluzione efficace deriva dall’osservanza del principio secondo il quale chi guida non beve”. “In questa ottica accogliamo con favore due misure contenute nel Testo Unificato sulla sicurezza stradale oggi al vaglio della Camera: la tolleranza zero per i neopatentati e per i conducenti professionali, e il divieto di vendita e somministrazione di alcolici nei locali durante la notte. Nello stesso impianto normativo ci sono però alcuni punti che non condividiamo, come la possibilità di concedere a chi ha la patente sospesa un permesso di guida in determinate fasce orarie. Ciò vale soprattutto per la guida in stato di ebbrezza perché chi guida ubriaco è consapevole dei rischi derivanti dal suo comportamento”.
“Gli incidenti stradali”, ha affermato in un video-messaggio il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, “sono la maggior causa di morte dei giovani sotto i 40 anni. L’abuso di alcol e l’uso di droghe di chi poi si mette anche al volante è una piaga che tutto il mondo occidentale è impegnato a combattere. Il progetto di Aci e Diageo si inserisce a pieno titolo in un’azione di sistema per la prevenzione delle stragi del sabato sera. Utilizzando linguaggio e mezzi vicini ai ragazzi sono certa che colpirà nel segno”.
La campagna nazionale si svolgerà nei locali notturni più frequentati e alla moda. Uno staff di esperti utilizzerà strumenti multimediali: dal booklet informativo a divertenti gadget, agli alcoltest a “D.A.T.E.” (Diageo Alcohol test Experience), l’applicativo Diageo studiato per i cellulari di ultima generazione.
“Crediamo che con i ragazzi sia possibile fornire e condividere messaggi positivi. Incontrandoli nei luoghi del loro divertimento”, ha commentato Sandro Sartor, amministratore delegato di Diageo Italia. “Parlando la loro lingua e utilizzando i loro stessi codici vorremmo stimolarli a riflettere sul fatto che è possibile divertirsi senza mettere a rischio la propria vita e quella degli altri”.
“Divertiti Responsabilmente” rappresenta il quarto anno di collaborazione fra l’Aci e Diageo sulla prevenzione della guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche. Le precedenti iniziative hanno permesso di entrare in contatto diretto con migliaia di giovani che sono stati informati e trasformati in portavoce consapevoli della cultura del bere responsabile. Il tour prevede tappe a Novedrate (Como), quindi a Venezia, Torino, Cuneo, Bari, Lecce, Cagliari, Olbia, Palermo, Catania, Ferrara, Lucca e si concluderà a Roma.

12 risposte a “Aci e produttori d’alcol insieme contro la guida in stato d’ebbrezza

  1. Lancio una proposta ai produttori di alcolici: se davvero vogliono continuare a vendere i loro prodotti e contemporaneamente combattere una battaglia per combattere i terrificanti danni che lalcol sta facendo sulle strade, perchè non prendono l’impegno di non rifornire più alcolici a quei gestori di bar e discoteche che vendono superalcolici ai minorenni?

  2. Se davvero i produttori di superalcolici prendessero questa strada (non rifornire più i baristi mascalzoni che pur in fare cassa vendono vodka e whisky a clienti che hanno scritto in faccia la loro età – e non vengano a dire che pensavano fossero maggiorenni!) avremmo davvero fatto un enorme passo in avanti.

  3. Perché Stradafacendo non si prende la briga di contattare direttamente i grandi produttori di alcol e girare loro la proposta di Pietro?

  4. Quello che manca è, come sempre in questo Paese di persone che parlano e non fanno i fatti, il controllo. Qualcuno di voi ha mai visto polizia, carabinieri, vigili controllare un bar a mezzanotte?

  5. Bisognerebbe fare come proposto in Alto Adige: chi viene portato in ospedale causa abuso di alcool si paga la prestazione ospedaliera e l’eventuale trasporto con l’ambulanza.

  6. Ma qualche vigile, poliziotto, carabiniere ha mai pensato che il suo lavoro è anche una missione? Ha mai pensato di fare degli straordinari (anche notturni) senza chiederne il pagamento? O sono tutti sindacalizzati e bravi a dare multe per divieto di sosta?

  7. Dai commenti che leggo (e non solo oggi, ma anche nei mesi scorsi) su Stradafacendo emerge un’evidente antipatia, insofferenza, disistima nei confronti delle forze dell’ordine. Ma sapete quanto sono pagati? E i rischi che corrono? Chi li crocifigge probabilmente non sa nemeno cosa voglia dire fermare un’auto a un posto di blocco con a bordo due delinquenti magari sotto l’effetto di droga o alcol, probabilmente armati… Smettiamola con queste idiozie facilone.

  8. C’è uno slogan lanciato dalla Fai Conftrasporto che recita “Chi beve o si droga non guida”. Tutte le volte che lo leggo lo ritengo sempre più valido. La questione dell’abuso di alcol, a mio modesto parere, ha un approccio diverso rispetto a quella della droga. Si delinque infatti vendendo droga, non vendendo bevande alcoliche. Ciò premesso, è la responsabilità dei singoli che deve incominciare a prevalere.
    Se si è da soli o in gruppo e si deve guidare si deve evitare di bere alcolici: non ci sono alternative!
    Controlli, Forze dell’Ordine (che fanno già molto) nulla possono contro il mancato rispetto di una regola banale. Un weekend tocca a qualcuno, quello successivo ad un altro. Ma è una cosa “semplice” e… quindi ….inattuabile.
    La fantasia non ci manca: proponiamo soluzioni per identificare chi guida all’arrivo in un locale… troviamo un modo per identificarlo ed offriamogli bibite analcoliche, anche gratuite. Non vi piace o non condividete l’idea? Proponete qualcosa. Ma evitiamo di scaricare le colpe!

  9. Concordo con Marianna e aggiungo una notizia. Negli Usa fino a 21 anni è proibito bere alcolici,entrare nei bar e fumare. Chi viene beccato passa una notte al fresco, pena iscritta sulla fedina penale e sospensione della licenza per l’esercente. Se il malcapitato fosse lì con permesso di soggiorno verrebbe immediatamente rimpatriato subito dopo il processo.

  10. È bello veder maturare questo senso di responsabilità in molti interventi. Vuol dire che il valore della vita comincia ad essere considerato in modo adeguato. Le soluzioni esistono, bisogna avere il coraggio di sperimentarle, anche perché nessuno è in grado di sostenere che una sia meglio dell’altra. Ciò che occorre è la volontà di fare. Ma questa mi pare che sia poco presente tra i nostri politici.

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