Diritto ed economia, cresce l’importanza dell’autotrasporto

L’accresciuta importanza dell’autotrasporto di merci per conto terzi nel mondo del diritto e dell’economia. È questo il titolo di un convegno organizzato dall’Università degli Studi di Verona, dal Comitato centrale dell’albo degli autotrasportatori e dall’Accademia europea dei trasporti e della logistica che si è svolto venerdì a Verona. Un convegno che ha richiamato nell’aula magna dell’Università numerosi addetti ai lavori, esponenti del mondo accademico e anche un buon numero di studenti. Tra le personalità del mondo associativo dell’autotrasporto spiccava la presenza di Angiolina Mignolli, vicepresidente nazionale di Fita Cna, di Antonio Petrogalli, presidente del consiglio nazionale di Fai e di Francesco Corsi, consigliere nazionale di Anita.
Il convegno è stato un vero successo, anche perché il nutrito pubblico è intervenuto nel dibattito dimostrando così grande attenzione. Nel corso dei lavori sono state affrontate da diverse prospettive le problematiche giuridiche ed economiche del trasporto di merci su strada, in relazione alle prospettate evoluzioni del settore nella direzione dell’intermodalità e della logistica.
Nel corso dell’iniziativa è stata presentata al pubblico l’opera “Il contratto d’autotrasporto di merci per conto di terzi”,  scritto dall’avvocato Natale Callipari ed edito da Giuffrè. I lavori sono stati aperti da Stefano Troiano, presidente della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Verona, da Raffaele Maria De Lipsis, presidente di Sezione del Consiglio di Stato e dall’avvocato Callipari, presidente dell’Accademia europea dei trasporti e della logistica. Rocco Giordano, docente di Economia dei trasporti e della logistica all’Università di Salerno, ha parlato dell’importanza strategica del trasporto stradale di merci nel contesto dell’economia italiana, mentre Maurizio Riguzzi, docente di Diritto dei trasporti e logistica all’Università di Verona ha trattato il tema: “L’autotrasporto di cose per conto di terzi: verso un nuovo tipo contrattuale?”. Giorgio Colato, vicepresidente del Comitato Centrale Albo degli Autotrasportatori ha invece descritto le iniziative formative intraprese, mentre Natale Callipari ha parlato del contratto di autotrasporto. Le conclusioni sono state affidate al sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino.

11 risposte a “Diritto ed economia, cresce l’importanza dell’autotrasporto

  1. Ma quali conclusioni? Il Sottosegretario se ne è andato via prima. Non abbiamo sentito le conclusioni del Governo, almeno io. Che sia stato disattento? Se qualcuno dei presenti ha sentito cosa ha detto Giachino me lo dica…

  2. Ha ragione Francesco, io ero presente anche perché la materia della logistica mi interessa e il convegno fruttava crediti utili. una cosa però devo stigmatizzare nei riguardi del rappresentante del governo: non solo se ne è andato via lasciando la platea stupita, ma mentre c’era ha tenuto un comportamento a dir poco da maleducato. Infatti telefonava in continuazione e parlava di questioni sue personali che lo hanno irritato a tal punto da rispondere sgarbatamente alle domande dei presenti.
    Una penosa figuraccia per un rappresentante del Governo in una sede universitaria prestigiosa davanti a docenti, imprenditori, autorità e studenti che come me di sicuro non ne hanno tratto un buon esempio.
    Peccato. Il sottosegretario con il suo comportamento stizzoso, supponente al limite dell’arroganza ha danneggiato non solo il bel convegno, ma è stato l’esempio di ciò che di peggio può fare un politico in veste ufficiale tronfio del suo potere.
    Io sono un giovane del Pdl ed è per questo che sono deluso, anche se sono sicuro che se ci fosse stato presente il nostro presidentissimo, al contrario di Obama, non avrebbe avuto problemi a trovare un c… da prendere a calci. Comunque, steso un velo pietoso sul dr. Giachino, complimenti a chi ha organizzato il convegno.

  3. Il convegno si è potuto definire tale fino a quando non ha preso la parola Giachino, da quel momento in poi ho assistito a un botta e risposta tra gli operatori presenti e il sottosegretario, roba da osteria!
    Una cosa però l’ha detta il sottosegretario, che c’è voluto Lui per capire come va il mondo del trasporto e della logistica e che è l’unico che si sta adoperando per risolvere i problemi del settore, mettendo allo stesso tavolo Governo, associazioni trasportatori e committenza! E quindi dobbiamo dargli fiducia! In vent’anni nessuno mai c’è riuscito. Se questo è quanto… Dio ce ne scampi!
    Una cosa ho capito, ha bisogno che si firmi il protocollo attualmente sul tavolo del Governo cosi Lui vive tranquillo per altri due anni… Alla faccia di tutti noi.

  4. Il dr Bartolomeo Giachino sottosegretario ai trasporti, è l’unico a suo dire, che sta costruendo qualcosa di positivo per i trasportatori, tutti i quelli che l’hanno preceduto negli ultimi vent’anni non hanno fatto niente.

  5. Leggo non senza stupore, quanto avrebbe dichiarato il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino nel corso di un convegno tenutosi a Verona, presso l’università. Il rappresentante del Governo avrebbe più volte asserito che quanto oggi si sta facendo per l’autotrasporto non si sarebbe mai verificato nel passato. In particolare sosterrebbe che nessuno avrebbe saputo avere l’intuizione di mettere a uno stesso tavolo rappresentanti della committenza e del mondo del trasporto. Forse il dottor Giachino in quel periodo era troppo occupato a costruirsi una fama di “esperto” dei trasporti, perché in tutte le riunioni che si tenevano non è mai stato presente. I fatti sono lì a smentire queste ricostruzioni. In rappresentanza della Fai Conftrasporto ho potuto vivere assiduamente la fase nella quale venne costruita l’intesa, proprio con la committenza, per individuare le norme atte a riformare il mondo del trasporto. Passando cioè da un sistema imperniato sulle tariffe obbligatorie a un sistema di liberalizzazione regolata. Senza un’intesa la legge n.32/05 non sarebbe certo stata approvata solo in otto mesi in quanto il testo approvato al Senato non venne modificato alla Camera, non generando quel cambiamento che ora il sottosegretario Giachino cerca positivamente di completare. Ma vorrei richiamare alla memoria del sottosegretario un altro aspetto ancor più significativo: il Patto della logistica. Lo posso ricordare tranquillamente perchè io sono un sottoscrittore di quel patto. Anche in quella occasione il dottor Giachino non era presente e forse è proprio per questo che oggi ritiene di essere il primo a portare avanti il metodo del confronto. Andare per convegni a sostenere cose inesatte rischia solamente di non evidenziare in modo adeguato il lavoro (lo voglio riconoscere, positivo e intenso) che il sottosegretario sta portando avanti per rendere applicabile quella riforma avviata nel 2005.

  6. Dal convegno, tenuto in una prestigiosa sede universitaria (giurisprudenza) in una città votata alla logistica (Verona) mi aspettavo delle relazioni professionali. Così è stato finchè a parlare sono stati il dottor De Lipsis, il dottor Colato, l’avvocato Callipari, il professor Giordano che ci hanno fornito importanti delucidazioni sulla complessa materia che governa il mondo del trasporto e della logistica. Quando però a parlare è intervenuto il sottosegretario Giachino, il livello del convegno si è subito abbassato, fino a raggiungere una disputa da bar con i rappresentanti dei trasportori (siano essi industriali sia artigiani); il basso tenore del confronto è stato per di più intervallato da una squallida comunicazione telefonica del sottosegretario (che ho scritto in minuscolo perchè ha perso anche questa dignità) con la propria consorte che ha messo in luce quanto poco rispetto abbia dei suoi interlocutori. Devo dire però che anche i trasportatori non sono riusciti a rappresentare alla platea la loro categoria e la loro volontà di rinnovamento; tutto è sempre rapportato alla moneta percepita per il lavoro (e sottolineo che ho percepito che vogliono solo come lavoro guidare il camion), mentre molti lavori abbiamo visto anche in altri settori, non competono più all’Italia. È vero che è stato un pomeriggio caldo e afoso, ma una maggiore partecipazione e un ricambio generazionale forse potrebbero indurre anche i rappresentanti del governo a ricercare un vero dialogo, delle vere soluzioni che possano attirare in questo importante e strategico settore economico italiano anche persone come noi che siamo indirizzati allo studio delle attuali e di nuove regole del gioco.

  7. Dai commenti che ho letto, pare che la presenza e l’intervento del sottosegretario Giachino al convegno di Verona non siano stati particolarmente positivi e fortunati. L’azione politica ed economica di un sottosegretario non si giudicano tuttavia da un singolo episodio. Il progetto che sta portando avanti mi sembra invece interessante e ha, rispetto alla precedente gestione dei trasporti, il pregio di catalizzare molti interessi per il settore, che non potrà che goderne in futuro. Diamogli quindi fiducia e vediamo cosa succede.

  8. E’ da quando avevo i calzoni corti che mi siedo di fronte alla mia committenza, sia per la mia azienda sia per l’associazione fin dai primi anni ’80. Devo dire che nell’uno e nell’altro caso ho avuto, come penso tutti i miei colleghi, momenti di confronto e momenti di intesa, in quanto tutti abbiamo degli interessi da difendere. Questo confronto forzato degli ultimi sei mesi invece nel famoso tavolo del governo non ha prodotto nessun accordo con la committenza, proprio perchè chi doveva coordinare non aveva da proporre nessuna linea di politica dei trasporti, perchè se ci fosse chiarezza da parte di chi è delegato a condurre la materia dei trasporti (e non mi riferisco al ministro) sulle cose necessarie per continuare la riforma del settore iniziata qualche anno fa, sarebbe molto più facile imporre le giuste decisioni a tutti senza farsi tirare il… Giacchino a destra e a sinistra.

  9. Signor Andrea, se è vero, come è vero, che la classe non è acqua, anche dal singolo episodio si possono trarre utili informazioni sul comportamento di un individuo. In un contesto come quello del convegno, una personalità politica di quel calibro dovrebbe attenersi a norme comportamentali consone al suo ruolo. Pur non essendo stata presente al convegno e ciò basterebbe per tacermi, trovo che un semplice messaggio di scuse sarebbe bastato al sottosegretario per recuperare la stima della platea.

  10. Ero presente al convegno di Verona e non posso purtroppo che confermare il comportamento indisponente e maleducato del sottosegretario. Continue interruzioni per rispondere a telefonate, alcune anche personali, hanno più volte interrotto il suo intervento, che è stato, tra l’altro, incentrato su un’esaltazione personale. Un vero peccato perché il tema del convegno era veramente interessante e gli interventi degli altri relatori, in particolare del professor Giordano, sono stati di grande interesse.

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