Confindustria Bergamo: “Bisogna puntare decisi sulla logistica”

“In questo momento è essenziale non perdere la fiducia, aprirsi a nuove prospettive, ricercando soluzioni diverse da offrire al mercato”. È un fiume in piena Simona Ghilardi, neopresidente del gruppo Trasporti di Confindustria Bergamo in un’intervista pubblicata dal portale Bergamonews.it. “Nella Bergamasca”, prosegue la Ghilardi, “c’è molta strada da percorrere nel campo della moderna logistica: io credo che l’industria abbia tutto da guadagnare concentrandosi sulla produzione e sulla vendita dei loro prodotti e delegando agli specialisti il resto, logistica compresa, perché a mio parere se ognuno fa quello che sa fare meglio non si sprecano risorse ed energie”.
Diventare un’azienda logistica – si legge sempre nell’articolo di Bergamonews (clicca qui per leggerlo) – vuol dire dotarsi di un sistema di gestione sofisticato che coordini la preparazione degli ordini, l’imballaggio, la bollettazione, avere spazi adeguati per il magazzino, provvedere alla distribuzione diretta delle merci e alla gestione delle giacenze. Insomma, qualcosa di molto diverso dalla figura dell’autotrasportatore monoveicolare, spesso legato ad un unico settore e anche ad un unico cliente. Chi in questi anni ha saputo investire anche nella logistica ha avuto in genere la possibilità di crescere, chi invece ha operato in un unico ambito e con pochissimi committenti ha visto aumentare via via le sue difficoltà e in qualche caso ha chiuso i battenti.
Proprio la presenza di operatori medio-piccoli con poca capacità di contrattazione, su quali grava, fra l’altro, l’azione di grandi società internazionali che applicano continui ribassi di prezzi, è uno dei fattori che aggravano le difficoltà del settore.
“Il settore viveva in effetti una sua crisi da anni”, spiega Simona Ghilardi, “proprio a causa della forte concorrenza sui prezzi, provocata anche dalla mancata capacità di stipulare accordi di settore. Oggi poi si è amplificata: sappiamo che il comparto risente immediatamente di qualsiasi contrazione del mercato anche nel breve periodo, anzi si può dire che sia un termometro sensibilissimo dell’economia. La diminuzione della domanda di servizi ha contribuito ulteriormente all’abbassamento dei prezzi e inoltre il costo del carburante, dopo una pausa nel 2009, ha ripreso a crescere”.
Ma per la neopresidente serve anche un’operazione politica e culturale che deve essere condotta a livello nazionale, ma rafforzata a livello locale da azioni per far conoscere le norme che regolano il settore, spesso disattese. “La categoria deve essere più unita – sottolinea – per poter pesare di più e la committenza deve prendere coscienza dell’importanza che ricopriamo nella catena distributiva, perché si può realizzare il prodotto più bello del mondo, ma è fondamentale farlo arrivare al cliente al momento giusto. Inoltre viviamo una situazione paradossale: le regole del decreto 286 del 2005 e successive modifiche che ridefiniscono l’esercizio dell’attività sono poco conosciute e in genere non applicate. Per questo puntiamo su un’azione anche locale, per esempio un convegno tecnico organizzato da Confindustria Bergamo, per far conoscere queste norme alle imprese che utilizzano i nostri servizi”.

2 risposte a “Confindustria Bergamo: “Bisogna puntare decisi sulla logistica”

  1. Conoscenza, competenza e capacità di diversifcare la propria attività economica: sono sempre queste le ricette vincenti per potere crescere e, in questo difficile momento, uscire dalla forte crisi del mercato.
    La conoscenza delle norme, innanzitutto, deve essere garantita a tutti gli operatori, non solo affinchè la loro attività si svolga in maniera legittima e regolare, ma in particolare per garantire gli stessi presupposti a tutti gli operatori economici. La competenza, invece, dipende da quanto ogni imprenditore ama il suo lavoro e da quanta voglia ha di approfondire gli aspeti tecnici, le procedure per rendere i servizi e la professionalità che gli stessi impongono. La capacità di diversificare la propria attività, infine, è una necessità che il mercato impone a coloro che, svolgendo sempre un solo tipo di servizi, vedono diminuire sensibilmente la redditività degli stessi. Aprendosi al mondo della logistica, che sempre più caratterizzerà la movimentazione delle merci, le attuali imprese di autotrasporto potranno non solo sperare di uscire da una crisi che ancora “morde” gli operatori economici, ma soprattutto garantirsi un futuro più solido.

  2. Tutte cose giuste che però si scontrano con l’atteggiamento di certe aziende di trasporto e logistica che affidano i loro servizi a cooperative e padroncini che sottopagati sono in condizioni paurose per quanto riguarda la sicurezza e l’aspetto fiscale .
    Bisogna cambiare la mentalità se vogliamo che il nostro settore non diventi una giungla (mi sembra che già lo sia) perché non è comprando 4 pistole sparacolli che si fa’ logistica ma pagando e facendosi pagare il giusto in modo da poter garantire sicurezza e qualità.
    I titolari di azienda dovrebbero una volta tanto andare a vedere le condizioni in cui si lavora e cercare di immedesimarsi nei loro collaboratori.
    Perché limitandosi a guardare i bilanci credo non si vada lontano…

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