Quante volte ci lamentiamo per i treni che non arrivano in orario, per un costo di un supplemento che fa sì che il prezzo del biglietto in treno superi quello in aereo? Ebbene, ora si evince pure che le care Ferrovie dello Stato hanno un bilancio largamente con il segno più, pur in un periodo di crisi economica generale.
L’assemblea di Ferrovie dello Stato – si legge sul sito ufficiale del gruppo – ha preso atto del bilancio consolidato del Gruppo Fs, che ha registrato un utile netto di 44 milioni di euro, e ha approvato il bilancio di esercizio 2009 di Ferrovie dello Stato SpA che si è chiuso con un utile netto di 70 milioni di euro.
Successivamente l’assemblea ha anche approvato l’adeguamento dello Statuto al D. Lgs. n. 39 del 27 gennaio 2010 in merito alla revisione legale dei conti, affidando alla PricewaterhouseCoopers l’incarico per il triennio 2010/2012 e si è poi aggiornata al 26 maggio per il rinnovo degli organi sociali.
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Come mai improvvisamente tutto questo utile dopo anni di deficit? Immagino che l’ad Moretti stia camminando a mezzo metro da terra! Non come i treni merci che sono saldamente fermi nei raccordi, perché ormai inutilizzabili visto che per cambiare i numeri sulla carta (poi gli esperti guarderanno nelle pieghe del bilancio), si è proceduto ad una vera e propria demolizione del trasporto su ferro italiano, scoraggiando i terminalisti con rincari a 2-3 cifre percentuali, e con la chiusura della maggior parte delle stazioni abilitate.
Mi viene da pensare che anche i trasportatori dovrebbero fare così per fare utili: fermare i camion o fare solo le “strade che convengono”, e poi tutti a farsi certificare i bilanci, per la gioia di Basilea 2 , 3 …ecc.ecc.