L’unione fa la forza, presentata
a Roma “Rete Imprese Italia”

Artigianato, commercio, servizi e turismo. Tutti insieme in un unico soggetto, battezzato Rete Imprese Italia e presentato oggi all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Promosso dalle cinque maggiori organizzazioni dei settori – Confcommercio, Confartigianato, Cna, Confesercenti e Casartigiani – permetterà di far pesare l’incredibile forza unitaria del mondo del commercio, dell’artigianato e dei servizi: un mondo fatto da oltre 2,3 milioni di imprese, 11 milioni di addetti e il 95 per cento del tessuto produttivo nazionale. Il primo “portavoce” è Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, che resterà al timone per sei mesi. Poi la guida passerà a un altro dei presidenti – che sono Marco Venturi (Confesercenti), Giorgio Guerrini (Confartigianato), Ivan Malavasi (Cna), Giacomo Basso (Casartigiani) – che “regnerà” per altri sei mesi e così via. Alla nuova organizzazione viene affiancata una fondazione, che ha il compito di laboratorio di analisi, ricerche, pensatoio, ufficio programma presieduta da Giuseppe De Rita, presidente anche del Censis.
“Oggi siamo qui per dire che il futuro del Paese è inscindibilmente legato alle piccole e medie imprese e all’impresa diffusa. E per chiedere alle istituzioni e alla politica, alle forze economiche e sociali di condividere la responsabilità di fare quanto è necessario affinché queste imprese possano compiutamente esprimere le loro potenzialità”. Con queste parole il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha iniziato il suo intervento (clicca qui per leggerlo tutto) di presentazione di Rete Imprese Italia. “Ci ritrovavamo insieme”, ha proseguito Sangalli, “anzitutto sulla base di interessi e attese, comuni e di lungo corso, delle nostre imprese, dei nostri imprenditori, andando oltre le frammentazioni e cercando, invece, di fare meglio valere il contributo delle imprese del territorio alla crescita, allo sviluppo, alla coesione del Paese”.
Le cinque organizzazioni si ritrovano insieme sulla base di quelli che il presidente di Confcommercio ha definito, elencandoli, “buoni principi”. Sono cinque: la tutela rigorosa della legalità e della sicurezza e l’efficienza della giustizia contro ogni forma di criminalità e come fondamentale pre-requisito di crescita e di sviluppo; il pluralismo imprenditoriale – cioè la vitale compresenza di imprese piccole, medie e grandi – come esito e come condizione strutturale di democrazia economica; l’apertura dei mercati e l’attenzione alle ragioni dei consumatori fondate su una concorrenza a parità di regole; l’impegno per lo sviluppo territoriale e per una maggiore competitività dell’intero sistema-Paese. Rete Imprese Italia inizierà ad operare immediatamente, perché “non c’è tempo da perdere, la crisi non è conclusa e il motore dell’Italia produttiva gira ancora troppo piano”.
“È un  momento di particolare rilevanza in quanto la nuova organizzazione si pone come un soggetto forte nello scenario delle rappresentanze per dare un punto di riferimento al Governo nel momento nel quale si devono compiere le scelte per l’economia del Paese”, ha dichiarato il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè. “Noi che abbiamo l’esperienza unitaria come nostro elemento base della politica associativa non possiamo che accogliere con particolare soddisfazione la realizzazione dell’iniziativa, convinti che solo una maggior coesione possa essere l’elemento che potrà portare  anche alle nostre imprese benefici.
Possiamo affermare che il mondo dell’autotrasporto già nel 1992 aveva precorso i tempi e riconosciuto il positivo valore dello stare insieme attraverso la costituzione dell’Unatras. Furono le mire di qualcuno che tentò di asservire al ministro di turno il nostro mondo a determinare una rottura”, prosegue Uggè, “non condivisa dalla gran parte della categoria, che si ricompose solo dopo molti anni. Siamo certi che gli errori commessi da alcuni dei dirigenti dell’Unatras di allora non si ripeteranno. Per quanto ci riguarda ci impegneremo a dare tutto il nostro supporto affinché l’Unatras divenga un ulteriore elemento di forza della nuova associazione, pronti a confrontarci nell’interesse di tutto il movimento, anche sulle nostre questioni, sicuri che gli interessi delle nostre imprese non potranno che essere meglio tutelati”.

Una risposta a “L’unione fa la forza, presentata
a Roma “Rete Imprese Italia”

  1. Finalmente una risposta forte e concreta da parte di un mondo dimenticato e trascurato dai vari governi che hanno guidato il nostro Paese. Occorre però che i presidenti, ora che sono tutti insieme e, almeno così dichiarano, non hanno più vincoli che li legano ai partiti dimostrino con i fatti di farsi valere. Se occorre anche battendo i pugni sul tavolo.
    Il Governo, chiunque esso sia, ha sempre dimostrato di essere sensibile al peso di una realtà come la Confindustria. Per farci ascoltare dobbiamo far valere il peso degli oltre 4 milioni di imprese del commercio, servizi e artigianato.
    Non sprechiamo questa occasione e forse vi saranno anche per il nostro settore risorse adeguate.

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