Nuovo Codice della strada,
la protesta di baristi e ristoratori

La Fipe, Federazione italiana dei pubblici esercizi – ossia dei baristi e dei ristoratori – che aderisce a Confcommercio, boccia le iniziative a carico della propria categoria contenute nella riforma del Codice della strada approvato dal Senato. In particolare viene contestato l’obbligo di impedire la somministrazione di bevande alcoliche a partire dalle due di notte e l’obbligo di detenere un precursore all’interno dei ristoranti.
“Molti interventi inseriti nel pacchetto sulla sicurezza stradale”, dicono dalla Fipe, “sono inefficaci per prevenire gli incidenti stradali collegati all’abuso di alcol e scaricano sul settore dei pubblici esercizi altri divieti, nuovi costi e burocrazia”.
“L’anticipazione del divieto alle 2”, spiega il presidente della Fipe, Lino Stoppani, “favorirà nomadismo, trasgressione e abusivismo. L’introduzione generalizzata degli etilometri avrà effetti sui costi e sulla organizzazione del lavoro e l’obbligatorietà di cartellonistica introducono altra burocrazia inutile. È disarmante constatare come la politica sia lontana dalla realtà e insista con provvedimenti pretestuosi che penalizzano tutta la filiera agro-alimentare e avranno effetti sulle dinamiche del turismo nel nostro Paese. È deludente e mortificante per il settore dei pubblici esercizi constatare questo accanimento vessatorio, mentre il problema andrebbe affrontato inasprendo controlli e sanzioni, coltivando i buoni comportamenti, che toccano il ruolo educativo e formativo dello Stato. Meglio ancora se a tutto ciò si accompagna anche la sensibilità e la responsabilità dagli operatori, ma tralasciando provvedimenti inutili e autolesionistici”.
Secondo Fipe il testo che adesso passerà alla Camera cerca di scaricare sui pubblici esercizi la responsabilità di un servizio pubblico che a loro non compete.

Contrario al provvedimento che prevede l’installazione di minietilometri in tutti i ristoranti anche l’assessore altoatesino al turismo, Hans Berger. “”Sarebbe assurdo installare gli etilometri anche nei rifugi alpini. Oppure ogni alpinista dovrà fare l’alcoltest prima di una scalata?”, ha detto al quotidiano Dolomiten. Secondo il giornale di lingua tedesca, il nuovo Codice si basa su una legge del 1932 che include i rifugi nell’elenco degli esercizi pubblici. Berger dice di comprendere l’utilità di un etilometro d’inverno nei rifugi che praticano l’apres ski, ma definisce “assurdo” un tale obbligo per le baite che d’estate sono meta di alpinisti ed escursionisti.

Una risposta a “Nuovo Codice della strada,
la protesta di baristi e ristoratori

  1. Questa è la solita dimostrazione che si assumono decisioni solo per far vedere che si fa qualcosa. Pensare di combattere la piaga dell’alcolismo con l’obbligare i bar e i ristoratori ad avere uno strumento idoneo a misurare il tasso alcolico o vietare di vendere per alcune ore della notte le bevande alcoliche è solo demagogico. La gente che vuole bere si compra le bottiglie prima e le tiene in macchina. La scelta è solo frutto di una cultura oscurantista di chi crede che la battaglia contro l’alcolismo si faccia con il Codice della strada.

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