Gli incidenti stradali causano il 54% delle morti sul lavoro

È la strada il luogo di lavoro più pericoloso d’Italia. Gli incidenti stradali sono infatti la principale causa di morte per i lavoratori. Secondo i dati dell’Inail, il 54,5 per cento degli infortuni mortali registrati (611 vittime su 1.120) è da attribuirsi a incidenti stradali. Entrando nello specifico, 335 decessi (29,9 per cento), si sono verificati durante l’attività lavorativa, mentre 276 (24,6 per cento) nel percorso tra casa e lavoro. Numeri a cui è necessario mettere un freno, con proposte concrete. La Fondazione Ania, per esempio, chiede di inserire corsi di educazione stradale nella formazione aziendale.
“Le statistiche Inail dimostrano che le strade del nostro Paese sono i luoghi di lavoro più pericolosi in assoluto”, ha dichiarato Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania per la sicurezza stradale, in occasione della Giornata Mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro. “Sebbene si sia verificata una diminuzione del numero degli infortuni mortali sul lavoro, non possiamo essere soddisfatti di questi risultati perché il sangue versato è ancora troppo e il tributo più alto viene pagato dai professionisti della strada. Il 30 per cento delle morti bianche riguarda, infatti, proprio questa categoria di lavoratori”.
I numeri sono impietosi: gli incidenti stradali, infatti, rappresentano solamente il 16,9 per cento degli infortuni sul lavoro, ma provocano più della metà delle vittime.
“È assurdo morire mentre si sta svolgendo il proprio lavoro”, continua Salvati. “Abbiamo tutti il dovere di impegnarci per contrastare questa tragedia che colpisce i lavoratori e le loro famiglie. Il rischio che corrono i professionisti della strada è addirittura più elevato di quello a cui sono esposti gli operai in fabbrica e in cantiere. Come Fondazione Ania auspichiamo, quindi, che l’educazione stradale possa essere introdotta obbligatoriamente nella formazione aziendale sulla sicurezza sul lavoro. Riteniamo fondamentale inserire alcune ore di educazione stradale nei percorsi formativi dedicati agli apprendisti perché siamo convinti che, solo attraverso la formazione e la prevenzione, si potrà contribuire efficacemente a contrastare il dramma che si consuma quotidianamente sulle nostre strade”.

4 risposte a “Gli incidenti stradali causano il 54% delle morti sul lavoro

  1. Gli incidenti stradali causano oltre la metà delle morti sul lavoro. Peccato che chi crepa mentre lavora guidando un camion non sia riconosciuto come vittima di un incidente sul lavoro. Siamo un Paese di cui vergognarsi.

  2. Incidenti sul lavoro… non solo guidando..ma anche a volte perchè i mezzi costruiti non sono stati fatti a norma di legge! Cioè costruiti violando le leggi T.U.S.L. sui lavoratori, in particolare precari, pertanto per esempio si saldano gru semoventi e gru a torre che vanno su carrelli..viaggiano saldate per anni senza che i saldatori avessero i patentini di saldatura! E le gru non sono biciclette! Scoprendo persino saldature soffiate (bucate) mancanti su vari telai gru.. .ma saldare le gru senza patentini di saldatura che sono a esami diversificati, sono a scadenza biennale, e devono essere con visite mediche specifiche, questo non è stato fatto per anni! Porterò a udienze al Tribunale di Mondovì naturalmente cosa di valenza generale di pubblico interesse, con prove e testimoni tali avvenimenti accaduti tra ditte interinali di somministrazione (–) e multinazionale (–) che costruisce e vende gru semoventi e a torre. Pertanto anche i mezzi su ruote vanno controllati e ispezionati, non solo le automobili… Vi sono da ispezionare anche in fase costruttiva i mezzi d’opera e questi oltre a lavorare nei cantieri viaggiano anche su strade italiane e del Mondo.
    Morando

  3. Perché tutti gli autotrasportatori non prendono carta e penna e scrivono una bella lettera al presidente Napolitano con scritto semplicemente “Chi non vuole i costi perla sicurezza del trasporto uccide anche te, digli di smettere”. Chissà, svuotando centinaia di sacchi di posta ogni giorno anche al Quirinale potrebbero accorgersi che in Italia c’è certa committenza che pur di guadagnare il più possibile è disposta a lasciar ammazzare gli altri sulle strade.

  4. Se un parlamentare o un senatore, o un ministro muore in aula o durante un consiglio dei ministri è considerato morto sul lavoro?

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