Gas serra in calo in Italia, ma
gli obiettivi di Kyoto sono lontani

In Italia, tra il 2008 e il 2009, le emissioni di gas serra sono diminuite, ma la strada per raggiungere gli obiettivi del Protocollo di Kyoto è ancora lunga. Lo ha reso noto l’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, alla presentazione dell’Inventario nazionale, edizione 2010. Nel 2008, il decremento rispetto al 2007 è stato del 2 per cento, mentre i dati preliminari relativi al 2009 indicano una forte accelerazione di tale trend (9 per cento) che però almeno in parte deve essere associato al rallentamento delle economie globali. Il 2008 è il primo anno in cui calano le emissioni da trasporto su strada, passando da 120,1 milioni di tonnellate nel 2007 ai 115,3 del 2008.
La variazione della tendenza che si sta manifestando in questi ultimi anni è ancora più evidente se si raffrontano le serie storiche degli ultimi 4 o 5 anni (trend in discesa) con gli anni precedenti quando addirittura era in atto un aumento delle emissioni.
Nonostante il miglioramento della situazione, l’obiettivo del 6,5 per cento di riduzione rispetto ai valori del 1990, che il nostro Paese deve perseguire entro il 2012 è ancora lontano, come pure lo sono quelli annunciati dall’Unione Europea, che prevedono un abbattimento delle emissioni del 30 per cento al 2020 e dell’85 per cento al 2050. Le serie storiche mostrano che tra il 1990 e il 2008 le emissioni in generale hanno avuto un incremento del 4,7 per cento (da 517 a 541 milioni di tonnellate), determinato soprattutto dalla crescita di quelle da CO2, pari nello stesso periodo al 7,4 per cento.
Rispetto agli altri Paesi dell’Europa a 15, dove le emissioni sono diminuite complessivamente del 6,9 per cento, il maggiore ritardo dell’Italia nell’applicazione delle direttive comunitarie sembra essere nel settore residenziale e dei servizi, dove tra 1990 e 2008 c’è stato un incremento delle emissioni del 10,5 per cento, mentre a livello continentale si è avuto un calo del 13,6 per cento, e in quello dei rifiuti, la cui gestione e trattamento ha visto un crollo della produzione di gas serra del 39 per cento nei Paesi dell’Unione ma “solo” del 7,4 per cento in Italia. Dal 1990 ad oggi il settore con l’incremento più elevato è comunque quello dei trasporti (+20 per cento) seguito dalla produzione di energia (+16 per cento).
Un aiuto al perseguimento degli obiettivi potrà venire dal computo dei crediti derivanti dagli assorbimenti forestali (fino a 10 milioni di tonnellate). Un ulteriore contributo potrà derivare dall’attuazione di progetti per l’abbattimento delle emissioni nei Paesi in via di sviluppo, come quelli già avviati con la Cina.
“L’inventario”, ha dichiarato il commissario dell’Ispra, Prefetto Vincenzo Grimaldi, “è lo strumento che rende possibile il monitoraggio e il reporting delle pressioni sull’ambiente atmosferico, ed è anche fondamentale per l’informazione ambientale rivolta all’opinione pubblica e alle istituzioni, sia nazionali sia locali”.

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