Uggè: Autisti drogati, che fine ha fatto la possibilità di licenziarli?

“Le imprese dell’autotrasporto avevano chiesto che un conducente professionale dimostrasse, con un certificato rilasciato dall’Autorità sanitaria competente, che non fosse un soggetto dedito all’uso di alcol o di sostanze stupefacenti. Inoltre, avevano chiesto la possibilità di procedere al licenziamento per giusta causa nel caso in cui un lavoratore venisse sorpreso alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze dopanti”. Con queste parole, Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto, commenta la notizia dei test antidroga obbligatori per neopatentati, autisti di mezzi pubblici, taxisti e autotrasportatori.
“Su queste richieste”, prosegue Uggè, “il Governo si era formalmente impegnato. Dalla lettura della nota di agenzia sembrerebbe che il testo licenziato non sia aderente con quanto concordato. Leggeremo il testo approvato e faremo conoscere il nostro parere definitivo in merito”.

3 risposte a “Uggè: Autisti drogati, che fine ha fatto la possibilità di licenziarli?

  1. Ancora una volta le belle parole sulla sicurezza vengono smentite dai fatti. Vedremo il testo ma se così fosse ci si dovrebbe vergognare.

  2. Non solo abbiamo una legislazione arretrata in materia, ma i nostri governanti dovrebbero sapere che per esempio in Spagna è obbligatorio anche il test sulla glicemia, perchè è provato che un numero considerevole di incidenti è provocato da malati di diabete, che neanche sono consapevoli di esserlo, e noi stiamo ancora a temporeggiare sulla droga!

  3. Sembriamo, purtroppo, davvero una balena che si arena sulla spiaggia. Possibile che, neanche in queste cose che non ledono l’interesse di nessuno caro al governo, si riesca in tempi brevi e con semplicità ad arrivare al dunque?
    È davvero possibile che, neanche in questo caso, la spinta propositiva che viene dai trasportatori e dalle loro associazioni possa portare a qualcosa di buono?
    Speriamo noi sia così, e il testo licenziato differisca più nella forma che nella sostanza.

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