Uggè: Il Governo sta costringendo
gli autotrasportatori a scioperare

“Il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino ha ragione quando afferma che il Paese non ha bisogno di fermi di Tir, che aggraverebbero di molto la situazione economica, ma sbaglia quando dimentica di aggiungere che se siamo arrivati a questo punto è perché al Governo è mancato, fino a oggi, il coraggio di fare la propria parte. Cioè di governare. Se non si è concluso nulla fino ad oggi, se decine di migliaia di autotrasportatori (e le loro famiglie) non hanno visto muoversi nulla di quanto concordato per far lavorare la categoria in condizioni accettabili e sicure, è perché il Governo ha pensato solo ad ascoltare  gli interessi di coloro che lucrano sull’attività degli operatori del trasporto, infischiandosene del rispetto delle regole che mirano a creare un sistema che garantisca sicurezza per tutti i cittadini italiani”. Così Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, ha replicato alle dichiarazioni del sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino, in merito alla minaccia degli autotrasportatori di organizzare un nuovo fermo dei trasporti, per protestare contro le promesse mai mantenute. “Dal sottosegretario Giachino, che ha deciso di spostare, unilateralmente, il termine fissato nel protocollo d’intesa per la definizione dei punti sul tappeto dal 15 marzo al 30 aprile, gli autotrasportatori esigono ora una risposta senza più alcun rinvio che verrebbe interpretato solo come una volontà di non fare nulla per la categoria”, ha concluso Uggè. “Gli autotrasportatori non vogliono fare il fermo, ma senza risposte adeguate saranno costretti a farlo”.

7 risposte a “Uggè: Il Governo sta costringendo
gli autotrasportatori a scioperare

  1. Io spero che prevalga il buon senso nel Governo. Un fermo oggi sarebbe davvero la sconfitta di mesi di speranza per tutti gli autotrasportatori.

  2. Un vecchio proverbio dice che chi si ferma è perduto. La verità per gli autotrasportatori è che chi non si ferma è perduto…

  3. E’ possibile che dopo due anni il ministro Matteoli non abbia ancora capito che un sottosegretario delegato a una trattativa non può essere diretto da una delle parti (gli spedizionieri)?

  4. Una cosa non riesco a capire: perché si lascia passare l’interpretazione che chi fa contratti scritti non debba rispettare i costi minimi? Forse il contratto scritto basta per la sicurezza? Penso che la cosa sia importante da discutere per evitare che la grande committenza continui a essere tutelata anche con prezzi fuori mercato.

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