Sviluppo dei porti italiani,
dallo Stato arrivano 80 milioni

Lo sviluppo dei porti sembra essere finalmente entrato tra le priorità del governo italiano. Dopo i primi passi mossi dai privati verso i principali scali nazionali ecco che si muove pure il ministero con aiuti concreti. “Nel decreto legge incentivi è stato previsto un fondo con una dotazione iniziale di 80 milioni di euro destinato a finanziare, da subito, le opere infrastrutturali nei porti di rilevanza nazionale”. Lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, al termine del Consiglio dei ministri di venerdì. “Il fondo”, aggiunge Matteoli, “sarà ripartito con decreto interministeriale tenendo conto della gestione più virtuosa dei porti. Si tratta indubbiamente di un ulteriore segnale dell’attenzione che il Governo vuole dedicare ai porti e al loro rilancio, in particolare allo sviluppo degli investimenti in infrastrutture per competere in un mercato complesso e globale che registra i primi sintomi di ripresa.
Dopo aver responsabilizzato le Autorità Portuali nella politica impositiva e tariffaria, recentemente introdotta, la previsione di un fondo infrastrutturale finalizzato agli investimenti consentirà anche la ripresa dei lavori per portare a termine, in collaborazione con il Parlamento, il processo normativo di modernizzazione dell’Ordinamento del settore”. Tra i contributi ci sono anche quelli per i rimorchi e semirimorchi stradali, con una dotazione massima di otto milioni di euro. Il provvedimento – come spiega il sito trasportoeuropa.it – diventerà operativo il 6 aprile e le modalità saranno stabilite da un decreto del ministero per lo Sviluppo Economico. Secondo le prime informazioni, spiega sempre il portale, l’incentivo consisterebbe in 3000 euro per l’acquisto di un rimorchio, purché sia dotato di sistema antibloccaggio Abs (a fronte di una rottamazione). Se il rimorchio ha anche l’antisbandamento Esp, il contributo unitario salirebbe a 4000 euro.

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