Sicurezza stradale, l’Onu vuole
dimezzare le morti entro il 2020

Cinque milioni di vite da salvare nei prossimi dieci anni. È questo l’obiettivo del Decennio di azione per la sicurezza stradale, indetto dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite che ha accolto le sollecitazioni della Federazione Internazionale dell’Automobile e dei maggiori Automobile Club mondiali, tra i quali l’Aci. Il programma di azioni da intraprendere fino al 2020 – definito lo scorso novembre nel primo Summit mondiale sulla Sicurezza Stradale di Mosca al quale ha partecipato l’Aci – sollecita i Governi e le istituzioni internazionali a ridurre del 50 per cento i decessi sulle strade entro i prossimi 10 anni. Gli incidenti rappresentano la prima causa di morte per i ragazzi tra i 15 e i 19 anni di età nei Paesi in via di sviluppo, e la seconda per i bambini fino a 14 anni.
“Il riconoscimento dell’Onu al nostro impegno per la sicurezza stradale”, ha dichiarato il presidente dell’Automobile Club d’Italia e vicepresidente della Fia, Enrico Gelpi, “che continueremo in piena sintonia con le attività dei Ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture e dei Trasporti, ci riempie di orgoglio e ci sprona a continuare nella salvaguardia di vite umane sulle strade”.
“La Fia e i suoi membri”, ha commentato il presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile, Jean Todt, “sono fieri dei risultati conseguiti ai massimi livelli con la campagna Make Roads Safe – Strade Sicure. Siamo ora pronti a lavorare tutti verso l’obiettivo di salvare cinque milioni di vite entro il 2020, promuovendo infrastrutture più sicure, auto più sicure e utenti della strada più sicuri”.
La risoluzione delle Nazioni Unite sottolinea l’impegno della Fia Foundation per il suo supporto alla World Bank Global Road Safety Facility, importante strumento di finanziamento per la sicurezza stradale globale.

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