Merci ai raggi X: in Svizzera c’è
il “body scanner” anche per i Tir

Un “body scanner” anche per i Tir. Costa tre milioni di euro e in tutta la Svizzera ne esistono quattro, uno dei quali si trova alla dogana commerciale di Chiasso. L’avveniristico macchinario rappresenta uno dei fiori all’occhiello utilizzati quotidianamente dai doganieri svizzeri nelle operazioni di controllo dei mezzi in transito. Così si vuole dichiarare guerra al contrabbando delle merci. “Ogni giorno, in otto ore di attività, passano sotto lo scanner mediamente 50 mezzi pesanti – si legge sul “Corriere di Como. I tir vengono indirizzati nell’area dove si trova questo meccanismo dopo attente valutazioni”. Si analizzano i documenti di viaggio. E in base alla provenienza, al tragitto da compiere, alle merci dichiarate e considerando ulteriori criteri prestabiliti dalle guardie di confine si decide se sottoporre o meno il mezzo a una vera e propria radiografia. Il camion, infatti, viene sottoposto ai raggi X. Come in una normale radiografia il Tir viene fatto passare lentamente sotto una struttura metallica – alta quattro metri e 30 e larga tre metri e 30 – collegata a una postazione dove all’interno si trova un operatore che aziona il meccanismo che consente di setacciare il carico trasportato. “L’analisi vera e propria – prosegue il Corriere di Como – viene fatta partire non appena la cabina di guida esce dall’area di irradiazione. Questo per evitare che l’autista sia sottoposto agli effetti nocivi dei raggi. Dopodiché scatta il controllo vero e proprio. L’incaricato verifica su degli schermi, identici a quelli presenti negli aeroporti, il contenuto del Tir. Controlla la corrispondenza di quanto dichiarato sui documenti di viaggio a quanto mostrato dai monitor. Concentrando l’attenzione su eventuali punti meno visibili. O su parti del mezzo non ben identificabili ai raggi. Portato il camion fuori dall’area dello scanner, l’autista scende e i suoi effetti personali vengono fatti passare in un metal detector montato a bordo di un furgoncino. Intanto altri agenti ispezionano materialmente la cabina di guida”. Successivamente con l’aiuto di cani addestrati si verifica la presenza di merci nascoste o di droga nelle parti più basse del camion che non riescono a essere analizzate nel dettaglio dallo scanner. Ma la procedura non è finita. In conclusione due guardie, grazie all’ausilio di carrellini mobili, si infilano sotto il camion per un’ultima ispezione. L’intera operazione dura al massimo cinque minuti.

3 risposte a “Merci ai raggi X: in Svizzera c’è
il “body scanner” anche per i Tir

  1. L’utilizzo del body scanner mi sembra una misura adatta per evitare il contrabbando delle merci. Dovrebbe essere utilizzato anche in Italia…

  2. Cara Manuela, l’idea non è da scartare ma abbiamo pensato a quanto costerà questa iniziativa in tempo? Il sistema che riflessi può avere sulla sicurezza degli uomini che stanno al volante? Non vorrei che sia una delle tante iniziative che la Svizzera sempre pronta ad ostacolare il trasporto su strada, italiano soprattutto, mette in atto con il pretesto della sicurezza.

  3. A me sembra una cosa giusta. Tutti i trafficanti di morte e clandestini tremeranno grazie a questo miracolo della tecnologia. Spero lo rendano obbligatorio in ogni frontiera d’Europa per evitare tutti questi extracomunitari che arrivano qua con l’idea di delinquere, magari negli stessi Tir dove viene trasportata la maledetta droga. Far scendere gli autisti per evitare loro danni? Io darei la sedia elettrica a quelle persone che, almeno secondo il mio ponderato giudizio, sono ancora più colpevoli dei loro capi. Altro che evitargli qualche raggetto X che, come dimostrato negli ospedali, non fa poi così male come certe persone (magari per interesse?) dicono.

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