Rinnovo patente, perché non fare
a tutti un esame del sangue?

Gentili redattori di “Stradafacendo”, complimenti innanzitutto per il blog, che seguo periodicamente e per le interessanti informazioni contenute. Vorrei sottoporvi una proposta che deriva dalla mia esperienza diretta. Questa mattina mi sono recato all’Asl di Como, città in cui risiedo per il rinnovo decennale della mia patente. Ho una normale patente B. La visita medica prevista per poter guidare nei prossimi dieci anni senza problemi è durata circa tre minuti. Il tempo di fare una prova alla vista (leggere tre lettere per occhio su un tabellone) e di consegnare un’autocertificazione in cui dichiaravo di non assumere stupefacenti e di non avere malattie neurologiche.
Ora, io dico, e correggetemi se sbaglio. Ma con tutti gli investimenti che lo Stato fa nelle campagne per la sicurezza stradale. Con tutto il lodevole impegno nelle campagne di Polizia stradale, Carabinieri, ministero e associazioni, contro le stragi del sabato sera, gli incidenti… Si ha un’occasione di passare al setaccio tutti i patentati, tutti gli utenti della strada una volta ogni dieci anni, cosa ci vorrebbe a far fare a tutti degli esami più approfonditi? Non dico dei corsi di guida sicura o un nuovo esame pratico di guida (quelli facciamoli per i giovani), se uno ha la patente da 10, 20, 30 anni si presuppone che sia in grado di guidare. Si potrebbero però approfondire le condizioni psicofisiche dei patentati.
Un esame del sangue o del capello possono dire se si ha a che fare con un assuntore di droghe, oppure con un alcolista, grazie alla percentuale di alcol nel sangue. Ti droghi? Ti ubriachi? È una tua libera scelta, non ti metto in galera, ma allora non guidi.
Perché questo deve valere solo per chi sta al volante per professione come i camionisti o gli autisti? Dovrebbe valere per tutti. Chi non è lucido perché assume stupefacenti mette a repentaglio la vita sua e quella degli altri anche se è un semplice automobilista.
È vero, ci sono i controlli sulle strade con gli etilometri e i drugtest, ma quante persone si possono controllare? Forse lo 0,5 per cento degli automobilisti ogni dieci anni? Diciamo pure l’1 per cento, ma si tratta sempre di percentuali irrisorie. Qui si potrebbero testare tutti gli utenti della strada. La sospensione della patente non sarebbe naturalmente eterna, ma condizionata al primo esame “negativo”, come già avviene a chi è ritirata la licenza di guida per qualche eccesso.
Questo significherebbe affrontare con coraggio la problematica della sicurezza stradale.
Grazie dell’ospitalità.
Paolo (Como)

2 risposte a “Rinnovo patente, perché non fare
a tutti un esame del sangue?

  1. Leggo le considerazioni di Paolo, che sono senza alcun dubbio interessanti. C’è, però, un aspetto tutto italiano in molte delle vicende che riempiono normalmente le pagine dei quotidiani e i telegiornali: sembra sempre di lavorare complicando gli affari semplici. La soluzione prospettata da Paolo è senza alcun dubbio ottimale ma attivarla comporterebbe tante di quelle complicazioni: il prelievo del sangue o di un capello, per esempio, quali implicazioni di responsabilità o di privacy può comportare all’attività dei medici che controllano lo stato psicofisico di un richiedente il rinnovo della patente?
    Si spenderebbero mesi se non anni per trovare una mediazione e una soluzione che, è inutile nasconderlo, farebbe anche lievitare i costi della prestazione… Quindi, come per tante cose “italiane”, pur sembrando una cosa “semplice” potrebbe essere inattuabile!

  2. Il discorso è giusto, ma ho paura che vorrebbe dire togliere la patente a troppa gente… Poi penso che l’importante è che uno non si metta al volante sotto l’effetto di droghe o di alcol, nella vita poi è libero di farsi qualche canna e di bere dei bicchierini…

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