Macerata: una metropolitana per combattere l’emergenza smog?

L’inquinamento atmosferico è davvero un nemico pericoloso, addirittura mortale della nostra salute? Secondo gli esperti dell’Oms, l’Organizzazione mondiale per la sanità, la risposta è sì: le polveri sottili in Italia causano 8.000 morti ogni anno e i veicoli a motore rappresentano la principale fonte urbana di inquinamento da Pm10. Un dato, quest’ultimo, confermato anche dai responsabili dell’Apat (l’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici). Combattere lo smog è dunque sempre più una questione di vita o di morte e in questa battaglia un’arma vincente può essere sicuramente la realizzazione di una metropolitana, destinata a togliere migliaia di mezzi dall’asfalto. A questa soluzione stanno guardando i rappresentanti dell’Italia dei Valori di Macerata, secondo i quali “è indispensabile parlare di emergenza sanitaria e non è più possibile prendere sotto gamba il problema. Abbiamo il dovere professionale e morale di salvaguardare la salute dei cittadini e soprattutto dei bambini”, ha dichiarato Mirko Montecchiani, consigliere provinciale dell’Idv in un’intervista rilasciata al  giornale Il Corriere Adriatico, “e in quest’ottica, e con le analisi scientifiche in mano, è fondamentale l’impegno politico relativo alla programmazione e alla gestione del trasporto pubblico da parte della Provincia analizzando seriamente la possibilità di realizzare la metropolitana di superficie come parte integrante del sistema di trasporto rapido per i passeggeri. Il collegamento garantirebbe la connettività tra i diversi Comuni della provincia di Macerata favorendo gli interscambi e l’accessibilità con l’obiettivo della sostenibilità ambientale e la sicurezza sociale. La metropolitana di superficie di fatto esiste già, perché la linea ferrata è quella attuale, richiede solo la costruzione di alcune nuove stazioni. E una nuova stazione progettata per la metropolitana di superficie costa all’incirca un milione di euro, la somma necessaria per realizzare 300 metri di strada rispettando i più moderni criteri di sicurezza”, hanno sottolineato i responsabili dell’Idv. “Con le risorse economiche necessarie per costruire pochi chilometri di strada, quindi, si può dare concretezza a un progetto che segnerebbe la svolta per il sistema dei trasporti economici, ambientalmente sostenibili, garantendo la salvaguardia della salute pubblica”.

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