Uggè: “È un accordo accettabile, le imprese verranno aiutate”

Ieri è stata raggiunta l’intesa che ha evitato alle imprese di autotrasporto di sostenere i costi che inevitabilmente ogni azione di fermo scarica su di loro. I contenuti dell’accordo sono leggibili a tutti e ognuno può farsi la propria opinione. Il primo dato che emerge con chiarezza è legato agli emendamenti che verranno introdotti nella legge finanziaria 2010. Fermi restando gli interventi strutturali, vengono destinati al settore ulteriori 300 milioni di euro per mantenere gli interventi che consentono alle imprese di reggere meglio alla crisi e recuperare competitività.
È giusto ricordare il momento di grande delicatezza del Paese, che sta assumendo decisioni volte a contenere la spesa. Ebbene, se quanto concordato sarà mantenuto, il settore avrà a disposizione anche per il 2010 le medesime risorse ottenute nell’anno in corso.
Se qualcuno ponesse la domanda sulla certezza che non vi saranno sorprese negli stanziamenti della finanziaria, risponderei negativamente. Il dibattito parlamentare può sempre modificare i disegni di legge. Altrettanto fermamente direi quanto sempre ho avuto modo di sostenere: non si poteva ottenere altro che un protocollo di intesa con degli impegni, visto che la legge, come sempre, verrà approvata entro il 31 dicembre.
È diverso il ragionamento relativo alla parte che doveva rendere spendibili ancora 150 milioni di euro che mancavano all’appello. Nell’accordo raggiunto si prevede che le somme stanziate, pari a 110 milioni di euro, saranno rese spendibili e non entreranno a far parte dei residui di bilancio statale se non spese, in quanto vi saranno gli impegni di spesa.
Per gli Euro 5, non appena le imprese, circa il 30 per cento, avranno fatto pervenire la documentazione che risulta mancante, si potrà provvedere alla definizione del calcolo su quanto le singole imprese potranno ricevere.
Restano 40 milioni per gli investimenti, sui quali il governo ha ammesso di avere trovato difficoltà di copertura e sui quali potrà cercare un recupero sui residui delle somme destinate al bonus delle autostrade del mare.
Per la parte delle regole è stato consegnato il decreto di costituzione della autorità di controllo e sono stati definiti i tempi entro i quali la verifica dell’articolo 83bis, la definizione dei tempi di carico e scarico, dei tempi di pagamento, la riduzione della filiera del trasporto, tutte questioni rilevanti nei rapporti tra vettori e committenti, dovranno essere definite.
Nell’intesa si è parlato anche dell’accelerazione dei tempi per la costituzione dell’Albo e della Consulta che dovrà avvenire nel rispetto delle norme previste dal decreto legge 284.
Su questi argomenti e su queste risposte, le associazioni dell’Unatras e dell’Anita che avevano condiviso le ragioni per un fermo dei servizi ne hanno deciso la sospensione e rinviata la valutazione definitiva al termine dei tre mesi fissati dal governo.
Non nascondo che in altri tempi e condizioni la risposta delle associazioni sarebbe stata, molto probabilmente, l’attuazione del fermo. Oggi, stante la situazione economica esistente, che avrebbe avuto ripercussioni negative nel bloccare il Paese in una fase complessa, nella valutazione ha prevalso il senso di responsabilità.
Naturalmente vi saranno coloro che non saranno contenti della decisione assunta che avrebbe però richiesto ancor più che nel passato una forte unità. Subiremo anche le critiche di coloro che senza rischiare nulla, in quanto non partecipano alla vicende associative e che provano in tutti i modi ad entrarvi per poter ottenere un posto nei vari organismi, diranno che tutto ciò che è avvenuto era previsto.
A coloro che non vivono per trovare una dimensione che soddisfi la loro esigenza di visibilità ci permettiamo di sottolineare nuovamente come rispetto alle prime anticipazioni sui contenuti della finanziaria vi sia una notevole differenza.
Se la somma aggiuntiva pari a 300 milioni per l’anno 2010 sembra un risultato deludente o poco più che una mancia, ottenuta senza aver dovuto sostenere i sacrifici di una azione di fermo, buon per loro. Noi crediamo che per le imprese comunque sia un aiuto. Se a questo aggiungiamo l’avvio di un confronto con le controparti economiche per cercare insieme di definire le regole, forse il quadro che ne viene fuori per molti dei nostri imprenditori diventa accettabile.

Paolo Uggè – Presidente Fai Conftrasporto

4 risposte a “Uggè: “È un accordo accettabile, le imprese verranno aiutate”

  1. Ritengo soddisfacente l’atteggiamento avuto dal Coordinamento Unatras che ha tenuto un comportamento responsabile in considerazione degli impegni precisi del Ministro in persona ma anche dell’attuale situazione di difficoltà del nostro Paese e del periodo prenatalizio che per alcuni di noi è considerato importante. Soprattutto mi auguro che il tavolo di confronto sulle regole produca qualcosa di veramente significativo per la nostra categoria perché credo che in futuro la partita si giocherà sulle regole e mi auspico che i nostra rappresentanti a quel confronto si presentino con richieste fortemente sostenute dalla base associativa. Sta a noi imprenditori determinare il nostro futuro. Dobbiamo essere propositivi.

  2. Ha ragione Leonardo, dopo le risorse occorrono le regole per evitare ogni anno una questua che fa perdere credibilità al settore e soprattutto non fa crescere l’imprenditoria dei trasporti, verso un servizio sano, moderno e sicuro di trasporto.

  3. Adesso apriamo una trattativa seria e fissiamo delle regole condivise. Non si inventino ora i rappresentanti di categoria strane soluzioni che riportino in vita sistemi del passato. Il mercato libero è una realtà e le rigidità non pagano più.
    Chi è così debole da non saper ottenere dei contratti scritti validi, cambi mestiere o vada a lavorare con chi è più capace di lui e possiede più potere contrattuale.

  4. Brava Carlotta, andiamo tutti a lavorare per quelli che si spacciano per imprenditori solo perche’ capaci di strozzare i padroncini con tariffe da fame. Questi signori, hai proprio ragione, li sanno fare i contratti anche se sembra che non sappiano i costi del personale. Io se dovessi pagare un collaboratore sottocosto mi vergognerei e non avrei il coraggio di guardarlo negli occhi. Spero sempre che le nostre associazioni si diano da fare per raggiungere i costi minimi di sicurezza magari pensando ai rischi che corriamo se lasceremo che tutto si sfasci rincorrendo il prezzo piu’ basso in ogni cosa.

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