“Il sottosegretario ai Trasporti è un’aquila, non faccia il pollo”

Lettera aperta a un “pollo che si sente un’aquila”.  Così s’intitola il messaggio che Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, ha deciso di inviare al  sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino “colpevole”, agli occhi di Uggè, di essersi autoattribuito il merito di aver fatto nominare lo stesso Uggè, nel 2003, sottosegretario ai Trasporti nel primo Governo Berlusconi. Ecco il testo della lettera, pubblicata sul sito ufficiale di Fai Conftrasporto www.conftrasporto.it “Caro sottosegretario Giachino, mi consentirà se faccio ricorso a un titolo di un libro famoso di Antony De Mello per inviarLe queste mie considerazioni, che mi sento obbligato a fare, perché nutro grande stima nei Suoi confronti. Lei, parlando a Monza in un convegno, non si è trattenuto, ancora una volta, dal sostenere il solito ritornello sulla mia nomina a sottosegretario alle Infrastrutture, avvenuta nel 2003, grazie ai suoi buoni uffici. A parte che, anche se questo fosse avvenuto, mi pare di cattivo gusto oltre che molto indelicata l’affermazione che tende a sminuire il ruolo di chi mi volle allora in quell’incarico, il rischio che  corre, ma forse non è in grado di rendersene conto, è che questo finisce per ritorcersi contro di Lei. Appare troppo evidente, infatti, qual sia lo scopo di attribuirsi questo merito. Oltre che a usarmi per farsi pubblicità a titolo gratuito, mira a costituirsi qualche credito nei miei confronti per mettermi in difficoltà. Sappia che così non è. Capisco che personalmente Lei possa sentirsi psicologicamente in difficoltà nel confronto di chi è stato riconosciuto come un Sottosegretario adeguato e capace. Eviti di considerarsi così poco e non commetta un  grossolano errore di valutazione. Il fatto che fossi in maggior sintonia con la categoria non dipende da Sue incapacità ma dal fatto che ero più avvantaggiato di Lei, provenendo a differenza Sua, da una esperienza diretta vissuta nel settore. Col tempo sono certo arriverà anche a superarmi. Purtroppo per Lei, tuttavia, giocano alcuni fattori negativi tra i quali, quello più importante è di non raccontare sempre le cose come sono. Alcuni esempi: smetta di sostenere di essere il padre oppure l’ideatore del Patto della logistica; non le crede nessuno. Io ho evitato sempre di farlo e a chi mi chiede oggi lumi  rispondo la verità: l’ideatore è stato Fabrizio Palenzona; l’estensore il professor Rocco Giordano. Ancora: eviti di diffondere dati, cito l’ultimo esempio, come sui controlli a suo dire in aumento, che poi vengono smentiti dai dati ufficiali. Si fa cattiva pubblicità. Sottosegretario Giachino, nel Suo interesse, spenda il Suo tempo a comprendere sempre di più quali siano i problemi dei nostri operatori, ne trarrà vantaggio. La nostra categoria la sentirà più vicina e l’apprezzerà di più quando vedrà che gli impegni da Lei assunti diverranno concreti. Agli imprenditori del trasporto poco importa se Lei abbia, o meno, scritto una lettera sostenendo  l’opportunità di nominarmi Sottosegretario al posto dell’onorevole Vito Raggio, oppure abbia convinto il “Suo amico Silvio” su tale decisione. Alla  nostra gente interessano i fatti. Mi sono permesso questa lettera aperta anche perchè, mi consenta, quando Lei sostiene tali teorie la gente è portata a credere che vi faccia ricorso in quanto privo di altre argomentazioni. Io so che non è così; quindi, nel Suo interesse eviti in futuro di danneggiare sé stesso. Finisca dunque di essere un “pollo quando invece è un aquila”, come sostiene il gesuita De Mello; si ricordi però anche di quanto sosteneva il cardinal Mazzarino: “chi troppo si vanta e fa mostra del suo valore non è gran affatto da temersi. Cordiali saluti

Paolo Uggè

26 risposte a ““Il sottosegretario ai Trasporti è un’aquila, non faccia il pollo”

  1. Signor Giachino, a noi che sia stato lei o no a far nominare il signor Uggè sottosegretario non ce ne può fregar di meno. Spenda il tempo che le resta per rimanere in sella al ministero per portarci provvedimenti tangibili. In caso contrario noi siamo pronti a proteste che lei manco si immagina e come sa, da vecchio democristiano, se parte il fermo dei trasporti il primo a partire dalla poltrona di sottosegretario è lei e non certo il ministro. Lo sa questo vero?

  2. Bravo Presidente. Prima o dopo la misura diventa colma ed una risposta va data. Spero che il Sottosegretario ne faccia un buon uso e domani all’incontro con le associazioni dia prova di serietà.

  3. Mentre Roma discute Sagunto viene espugnata. Sono un camionista, ma qualcosa so anch’io.
    E so anche che se non ci porti “trippa” caro sottosegretario questa volta qualcuno le penne ce le lascia e poco importa a quale razza di pennuto appartengano. Capito mi hai?

  4. Gesu’ disse riferendosi a Natanaele “ecco un israelita in cui non c’è inganno”: non possiamo dire lo stesso del sottosegretario che porta il nome dell’apostolo. A noi autotrasportatori di balle ne ha raccontate a bizzeffe ed è ora che qualcuno gli chieda il conto (è in ascolto ministro Matteoli, o vuole pagare lei per colpe di altri?). Un consiglio signor sottosegretario: cambi il nome con quello di un altro apostolo magari che cominci con “gi”. L’aspettiamo ai caselli autostradali per il fermo. Vedra’ come noi siamo di parola!

  5. Sul fatto che sia un’aquila ho qualche dubbio… Ma di certo fa il pollo o meglio il furbo così come ha fatto da quando Berlusconi l’ha messo su quella importante poltrona.

  6. Caro sottosegretario, guardi che ci sono imprenditori, anche tra quelli che incontra regolarmente alle riunioni e in occasione di eventi come quello di Monza, che hanno vissuto anno dopo anno, e concretamente, esperienze in ambito associativo così intense e importanti, e che sanno molto bene chi ha fatto cosa, dove e quando. Non le sembra di andare oltre il limite continuando ad affermare finte verità, cercando di vestire il suo incarico? Faccia buon uso dell’incarico che riveste.

  7. Uggè ha ragione. A noi trasportatori, che giriamo per le strade, e che ci confrontiamo con la vita reale dell’impresa e del lavoro, servono i fatti. Allora avanti con i provvedimenti, e basta con le dichiarazioni. Finisco dicendo al sottosegretario ai Trasporti Giachino che al mio paese dicono che “chi si loda si imbroda”. Ci faccia un pensierino la prossima volta, prima di raccontare cose che possono essere smentite. Non sempre le persone che ha di fronte ignorano.

  8. Bene presidente. Speriamo che presto si possa mettere la parola fine a questi teatrini ‘erranti’ lungo l’Italia e che da domani si faccia sul serio! E con dei fatti!

  9. Basta con le balle! Siamo stufi di essere presi in giro e di sentirci raccontare storielle, abbiamo bisogno di più serietà dal Governo.

  10. E’ ora che il sottosegretario ai Trasporti Giachino la smetta di piangersi addosso e dimostri di essere degno del ruolo che ricopre, altrimenti se ne renda conto che è un’incapace e vada dal signor Gianni Letta o da “Silvio” con la lettera di dimissioni in mano. In ormai due anni da sottosegretariato non ha fatto altro che prenderci in giro, adesso ne abbiamo piene le tasche delle sue parole a cui non fanno mai seguito fatti.

  11. Bene presidente. Bisogna assolutamente passare dai teatrini ‘itineranti’ lungo l’ Italia ai fatti! A cominciare da oggi.

  12. Il dottor Uggè è stato un sottosegretario ai Trasporti innovativo e lungimirante, che non ha dovuto ricorrere a lunghi incontri ed estenuanti trattative per cominciare quella riforma che tanto necessita al settore. Forse è proprio da qui che dovrebbe ripartire il dottor Giachino, senza soffermarsi troppo su chi ha voluto cosa ma su quanto ancora sia necessario fare. Questo sarebbe decisamente più serio che assumersi meriti al momento ininfluenti. Se la politica del fare fosse più forte di quella delle parole forse non saremmo arrivati a questo punto. Ma le persone che amano fare sono rare e preziose, noi abbiamo la fortuna di averne qualcuna dalla nostra parte. Grazie per la passione che mettete nel vostro lavoro anche quando non vi è riconosciuta.

  13. Caro Ministro Matteoli, io ho sempre pensato (e spero di non essere smentito) che lei sia un’ottima persona e per di più capace. Dimostri che non mi sono sbagliato scegliendo dei collaboratori alla sua altezza.

  14. Caro signor Uggè, oggi non si sogni nemmeno di tornare dall’incontro con le solite promesse. Smetterei di avere fiducia in lei.

  15. sarà con i fatti che il sottosegretario dovrà dimostrare di essere davvero un’aquila, evitando la paralisi del Paese. Noi siamo già pronti, a difendere la nostra categoria e il nostro Presidente Uggè.

  16. Smettiamola di guardare al passato e proiettiamoci al futuro. Sono stufo di battibecchi personali e lunghi discorsi politici. Non interessano più a nessuno, voglio fatti e risposte. Ho dovuto vendere i miei camion e licenziare alcuni autisti per non chiudere la mia azienda, Uggè ha lavorato bene ma parliamo ormai di anni fa, oggi il contesto è cambiato siamo in ginocchio… A causa anche di una cattiva politica che ci ha reso l’autotrasporto fanalino di coda dell’Europa! Non voglio cercare i responsabili ma ora mi aspetto che il Governo ci aiuti a trovare la soluzione!

  17. La categoria degli autotrasportatori guarda al sodo, poche chiacchiere e fatti tangibili. Di problemi ne abbiamo abbastanza senza doverci interessare a quelli avicoli. In particolare ricordo al signor Sottosegretario che quando un pollo stuzzica un cane che magari sembra addormentato o disinteressato a ciò che lo circonda, di solito ne esce spiumato. Pensi invece a volare alto onorando finalmente gli impegni presi e le promesse fatte. L’Italia e le imprese di autotrasporto non hanno bisogno di un ulteriore carico come la sospensione dei servizi ma, se arriva, qualcuno, forse, perderà le ali anche se fino a ora le ha usate solo per starnazzare.

  18. Questa volta non fate lo scaricabarile come vostro solito – e parlo a Unatras e al Sottosegratario -perche’ le persone hanno capito come funziona e non riuscirete a incolpare la categoria per questo fermo. Mi stupisco di come riusciate a non combinare nulla di buono nonostante siate pagati per fare solo quello. Voi – e parlo a Unatras e al Sottosegratario – non dovete guidare dei camion ma dovete trovare delle soluzioni. Trovatele, perchè siamo stanchi.

  19. Presidente sei grande e l’unico che dice da sempre la verità. Diceva un vecchio proverbio che “chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa cosa perde e non sa cosa trova…”

  20. Se il ministro Matteoli si dovesse sbarazzare del suo inutile pollo-aquila, si potrebbe rinviare il fermo dei trasporti, pochè tale fatto, da solo, costituirebbe una valida garanzia per il futuro del settore.

  21. Presidente Uggè ben hai fatto con la tua precisazione… La memoria storica manca a taluni e c’è, purtroppo, nel settore chi segue la strada dei…”polli”. Speriamo che la trattativa odierna si chiuda con qualche risultato concreto per il trasporto.

  22. E’ avvilente constatare come questo Governo di celluloide abbia una così bassa considerazione del trasporto italiano tanto da dare le deleghe ad un sottosegretario così poco autorevole e, nel settore, unanimemente considerato un po’ meno che incapace

  23. È assurdo come pochi provvedimenti che non costano nulla in termini di risorse rimangano nei cassetti del Ministero perché il sottosegretario incaricato continua imperterrito a girare in lungo e in largo per l’Italia con l’auto blu, per partecipare a riunioni di trasportatori dove non fa altro che chiedere suggerimenti su cosa fare, salvo poi farsi correggere dalla Signora della Confindustria ogni provvedimento!

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