Sarà vietato fumare mentre
si guida, in arrivo pesanti sanzioni

Addio alle sigarette in auto. Il provvedimento dovrebbe diventare realtà a breve, con l’approvazione di un emendamento alla riforma del Codice della strada presentato dal senatore leghista Piergiorgio Stiffoni. La proposta, che prevede 250 euro di multa e il taglio di cinque punti dalla patente, ha comunque già ricevuto il via libera di diversi esponenti del governo e dell’opposizione.
L’emendamento in questione è nato dall’analisi di uno studio realizzato dalla Società italiana di tabaccologia, la quale ha dimostrato che la sigaretta distrae più del telefonino. Per accendere una “bionda”, infatti, ci vorrebbero poco meno di cinque secondi, mentre per rispondere a una telefonata ne bastano due.
Ma non è solamente la sicurezza a guidare il provvedimento proposto da Stiffoni. Il senatore leghista ha infatti pensato alla salute dei più piccoli, prevedendo il raddoppio della sanzione se in auto ci sono dei minori.
La proposta, che ha già ricevuto il plauso dell’Aci e del Codacons, piace anche all’associazione “BastaUnAttimo”: “Finalmente esiste una proposta di legge che mira a imboccare la strada del divieto di fumo per chi è al volante, cosa che esiste già in Gran Bretagna da oltre un anno”, affermano Carmelo Lentino, portavoce di BastaUnAttimo, la campagna nazionale per la sicurezza stradale e Gianluca Melillo consigliere vicario del Forum Nazionale dei Giovani, promotore assieme ad AssoGiovani della campagna che vieterebbe l’uso della sigaretta mentre si guida. “Ogni giorno in Italia si verificano in media più di  600 incidenti stradali, il 90 per cento è causato dal comportamento scorretto del conducente alla guida del veicolo. In particolare, ed è questo il dato che ci deve fare riflettere, ben più del 15 per cento del totale delle cause è rappresentato dalla guida distratta”.
“Questa proposta”, continua Gianluca Melillo, “era stata fatta da BastaUnAttimo appena fu introdotto il divieto in Inghilterra. Siamo felici che a due anni di distanza dalla nostra proposta ci sia stato qualcuno che abbia ritenuto sensata una norma che vietasse il fumare mentre si guida. Ogni tanto il Governo, e le varie Istituzioni, dovrebbero, durante il processo legislativo, ascoltare le proposte che arrivano anche dalle nuove generazioni. Occorrono regole per una guida che possa essere sicura per se e anche per gli altri e lo si può fare anche collaborando”.
“Delle sanzioni esemplari per chi fuma mentre è al volante”, afferma ancora Carmelo Lentino, “sono necessarie. Nel 2007 con il ministro Bianchi lanciammo l’idea, ma poi fu messa, come spesso accade, nel cassetto. Usare il cellulare mentre si guida e fumare sono comportamenti che devono essere vietati. Il favore unanime di questa norma da parte di tutte le forze politiche ci fa sperare che questa volta sia introdotto il divieto. Siamo anche favorevoli a considerare responsabile di omicidio volontario chi provoca un incidente mortale dopo aver bevuto, questo non è un’alternativa ai maggiori controlli che devono esserci in tutto il territorio”.
“Speriamo – spiegano da BastaUnAttimo – che si arrivi anche nel più breve tempo possibile alla creazione di un’Agenzia per la Sicurezza Stradale, cosa che in Europa esiste e da noi ancora no”.

3 risposte a “Sarà vietato fumare mentre
si guida, in arrivo pesanti sanzioni

  1. Due secondi: a una velocità di 100 Km/h si percorrono circa 28 metri in un secondo. Una distrazione di due secondi: se l’atto di accendere una sigaretta può essere ritenuto una distrazione, una distanza percorsa di 56 metri in tale condizione può essere sufficiente a provocare un incidente. È oggettivamente vero. Ma quante volte togliamo gli occhi dalla strada per azionare un comando dell’auto, o per fare anche un semplice movimento? Se non abbiamo a disposizione un caricatore di CD musicali, un cambio di CD quanti secondi costa in termini di distrazione? E aprire il cassettino per recuperare un fazzoletto di carta e soffiarsi il naso? E se un’auto sportiva ci sorpassa in autostrada, forse non ci distrae? Quante sono, allora, le situazioni che ci distraggono dalla guida? La questione del “divieto”, a mio parere, non regge se ci si riferisce al concetto della distrazione dalla guida.
    Diverso è il concetto visto dal punto di vista della salute dei passeggeri, soprattutto se minori e, perchè no, anche del conducente. Questo aspetto riguarda la sfera dei comportamenti delle persone. Siamo certi che vietare questo comportamento (fumare in auto) sia davvero produttivo ed efficace per la sicurezza? Sinceramente la questione sembra essere una esagerazione.

  2. Potrebbe essere una dimostrazione di grande serietà e civiltà. Ma per essere considerato un Paese serio e civile, l’Italia dovrebbe prima cominciare a rinchiudere in galera le centinaia di delinquenti che la sicurezza stradale non la mettono in pericolo accendendosi una Marlboro, ma guidando sotto l’effetto di droga o ubriachi (o, spesso tutt’e due).

  3. Sicuramente fumare alla guida produce un calo di attenzione. La misura se di per sé può avere un senso, al lato pratico non avrà alcun effetto. Scommettiamo che la Lega appena si renderà conto dell’effetto che la proposta potrebbe riversare sul proprio elettorato non la sosterrà più?
    Ciò che invece sarebbe molto più adeguato sarebbe prevedere il ritiro della patente per tre anni a coloro che vengono sorpresi alla guida telefonando.
    Purtroppo invece per beghe che non hanno niente a che vedere con l’interesse della gente ma con quelli particolari, pur se comprensibili, di qualche parlamentare il Codice della strada giace, ormai da cinque mesi al Senato e sicuramente verrà modificato costringendo la Camera a riesaminare il testo licenziato in prima lettura. Il Governo in tutto questo fa l’ennesima figura da dilettante allo sbaraglio. Complimenti! Ci ricordiamo tutti le dichiarazioni dei rappresentanti del Governo che assicuravano un pronto intervento per adeguare le norme al codice.
    Ad oggi la gente continua a morire sulle strade; il nostro Paese è quello che ha ridotto le morti meno di altri Paesi. Eppure con il ministro Lunardi si era avviato con la patente a punti un percorso adeguato che però oggi pare svanito. La colpa non è ovviamente del ministro in carica ma di chi si ostina a non voler considerare quello che per esempio da tempo propongono le associazioni delle vittime della strada e cioè di dar vita sui temi della mobilità e della sicurezza a un coordinamento presso la Presidenza del Consiglio. Rendere più sicure le nostre strade è anch’essa una forma di giustizia; ma pare che questa interessi meno.

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