L’autotrasporto è a rischio,
anche Anita sostiene il fermo

Le imprese di autotrasporto non sono più in grado di sostenere gli effetti della crisi. È a repentaglio la loro sopravvivenza e il rischio di destrutturazione e di fallimento è altissimo. Con queste parole Anita, l’associazione nazionale delle imprese di autotrasporto di Confindustria, ha deciso di sostenere il fermo di cinque giorni, dal 9 al 13 dicembre, proclamato da Unatras. “L’autotrasporto italiano non può più attendere”, ha sottolineato il presidente di Anita, Eleuterio Arcese, “necessita di interventi immediati, e non solo in termini di risorse ma di una vera e propria riforma strutturale del settore, per recuperare competitività e aumentare i livelli di produttività”. “Pertanto, qualora il Governo non rendesse disponibili nell’immediato per lo meno le risorse già stanziate – e lo verificheremo il 1 dicembre prossimo all’incontro con il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli – Anita non potrà che essere solidale con le altre organizzazioni nell’attuazione di un fermo dei servizi”.
Mercoledì, il Consiglio nazionale dell’associazione ha deliberato all’unanimità un documento che sintetizza le misure urgenti per rilanciare il settore, quali incentivi per il mantenimento della base occupazionale, risorse al trasporto intermodale, la detassazione di investimenti per l’acquisto dei veicoli e azioni dirette ad aumentare la produttività delle imprese, per esempio allineando i costi italiani a quelli degli altri Paesi europei e sospendendo alcune tipologie di tassazioni.

3 risposte a “L’autotrasporto è a rischio,
anche Anita sostiene il fermo

  1. Cari autotrasportatori, vi rendete conto dei disagi che causereste all’intero Paese? Perché far pagare a milioni di persone incolpevoli il prezzo di una situazione che ha ben altri responsabili? E perché farlo proprio alla vigilia delle vacanze di Natale (esattamente come due anni fa, ricordate), uno dei pochi momenti di relax nell’anno? Anche quello volete rovinarci?

  2. Cara Lucia, non pensi che la decisione di effettuare un fermo sia stata semplice. Le assicuro che è una decisione sofferta quanto inevitabile per l’atteggiamento tenuto nei nostri confronti da parte del Governo. L’effettuazione di un fermo danneggia prima di tutto noi stessi e le nostre aziende e capiamo benissimo i disagi che provochiamo e di cui mi scuso a priori a nome della categoria. Ma penso anche di poter affermare che i disagi sono limitati rispetto a quelli che subiamo quotidianamente noi autotrasportatori e a cui non possiamo porre rimedio se non con azioni drastiche come quella annunciata. Lucia, mi creda: passare notti all’addiaccio e con l’azienda chiusa non sono situazioni simpatiche. La domanda che pone sul perchè siamo arrivati a tal punto dovrebbe essere rivolta al Governo e chissà che Lei non ottenga risposte più di quanto sono a noi concesse. Mi permetta di chiudere con una battuta: dato che non è ‘quella santa’ se sarà abbastanza avveduta potrà limitare i disagi, al contrario di quella santa che in quei giorni è in piena attività e non può fare diversamente.
    Buon Santo e Sereno Natale.

  3. Mi associo a Leonardo e chiedo alle tante Lucia di stare dalla nostra parte e sostenerci. Solo così potremo trovare sugli scaffali dei negozi o dei supermercati il latte fresco,la verdura di giornata e i panettoni. Invito Lucia a leggere, tra questi articoli, quali siano le condizioni di lavoro degli autisti che consegnano frutta e verdura. Buon Natale a tutti.

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