Unione Petrolifera: No alla tassa
sui mancati adeguamenti dei prezzi

“Se trovassero conferma le anticipazioni diffuse dalla stampa circa l’introduzione in Finanziaria, al prossimo esame della Camera, di un meccanismo per tassare presunti mancati adeguamenti dei prezzi dei carburanti rispetto all’andamento del petrolio, allora si tratterebbe di una cosa gravissima”. In un comunicato stampa, il presidente dell’Unione Petrolifera, Pasquale De Vita, sottolinea come “sarebbe una misura con carattere punitivo nei confronti di un settore che si è sempre tempestivamente adeguato all’andamento del mercato internazionale.
Inoltre la misura sarebbe tecnicamente ingestibile ed impraticabile a meno di non tornare ad un regime di prezzi amministrati. In questo caso”, prosegue De Vita, “il Governo dovrebbe assumersi in pieno la responsabilità di una simile scelta e delle sue inevitabili conseguenze.
Come già accaduto nel caso della Robin Tax nel 2008 e 2009”, ricorda De Vita, “ancora una volta il modo più facile e immediato per fare cassa sembra quello di colpire il settore petrolifero nella certezza di trovare il plauso dell’opinione pubblica e delle solite associazioni dei consumatori. In realtà un’analisi seria della situazione del settore, tenendo conto anche dell’attuale andamento economico, evidenzierebbe l’assenza di benefici per l’erario.
L’Unione Petrolifera”, conclude De Vita, “chiede pertanto al Governo di smentire tali anticipazioni e di impegnarsi, come si è iniziato a fare con il Ministero dello Sviluppo Economico, sia per una seria e non demagogica verifica dell’andamento dei prezzi in Italia rispetto ai mercati internazionali sia per la soluzione dei veri problemi del settore, l’unico modo per evitare il disimpegno delle aziende dal mercato nazionale”.

Una risposta a “Unione Petrolifera: No alla tassa
sui mancati adeguamenti dei prezzi

  1. Il presidente dell’unione petrolifera sostiene che la misura sarebbe “punitiva nei confronti di un settore che si è sempre adeguato all’andamento del mercato”. Come dovrebbe rispondere il settore del trasporto merci che non ha mai avuto la possibilità di “adeguarsi all’andamento del mercato”? Anche noi, ancora una volta, facciamo da cassa ai committenti, compresi i petrolieri, che deliberatamente posticipano i pagamenti dei servizi di trasporto. Anche noi chiediamo una seria e non demagogica verifica dell’andamento dei prezzi. Stessi obiettivi dunque. Ma i risultati?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *