Eccesso di velocità e cellulare,
c’è un’Italia che evita le multe

A volte capita di farla franca. Niente cinture, parcheggi in divieto di sosta, parlare al cellulare, eccessi di velocità. Infrazioni comuni, commesse dalla stragrande maggioranza degli automobilisti. Eppure, spesso, anzi spessissimo, uomini e donne che al volante non si comportano in maniera sempre corretta la passano liscia. Secondo una ricerca realizzata all’istituto Tns Italia, il 63 per cento delle infrazioni commesse dagli automobilisti italiani non viene sanzionato.
L’indagine, commissionata da Assicurazione.it, comparatore online di preventivi RC auto e moto, mette in luce anche quali sono i comportamenti scorretti che commettono più frequentemente gli italiani. Che sembrerebbero un popolo di piloti a cui piace pigiare sull’acceleratore. È infatti l’eccesso di velocità l’infrazione più comune, commessa dal 56 per cento dei patentati, con gli uomini (61 per cento) che corrono più delle donne (49 per cento).
Al secondo posto si piazza un malcostume molto diffuso, parlare al cellulare. Un comportamento tenuto dal 52 per cento dei guidatori, soprattutto dai giovani: nella fascia d’età 18-34 anni il dato, infatti, sale al 58 per cento.
Ma ci sono anche altre infrazioni al Codice della strada molto diffuse: il 35 per cento degli intervistati non mantiene la distanza di sicurezza e quasi un terzo degli italiani al volante (31 per cento) passa con il rosso o non allaccia le cinture. Al sud, quasi un guidatore su due non usa la cinture (46 per cento), mentre a livello nazionale il dato più significativo è rappresentato dal fatto che siano i patentati con un’età superiore ai 55 anni i più restii a utilizzarle  (37 per cento rispetto al 26 per cento dei 18-34enni).
Nell’ultimo anno, secondo la ricerca condotta per conto di Assicurazione.it, il 66 per cento degli italiani è stato coinvolto in un incidente stradale. In questo caso cosa accade? Nel 74 per cento delle circostanze si ricorre alla constatazione amichevole, ma ben oltre 1.500.000 italiani hanno preferito pagare di tasca propria l’altro conducente piuttosto che rivolgersi alla compagnia assicurativa. Avranno fatto bene? In media la loro spesa è stata di 237 euro, quasi il doppio di quanto sarebbe aumentato il loro premio cambiando classe di merito, se si fossero rivolti a un comparatore prezzi come Assicurazione.it e avessero confrontato le offerte di diverse compagnie. “Quella di rimanere legati alla stessa compagnia assicurativa per moltissimi anni, indipendentemente dal fatto che si guidi un’auto o una moto, è una cattiva abitudine propria del nostro Paese”, ha dichiarato Alberto Genovese, ceo di Assicurazione.it, “ma l’avvento di nuovi strumenti come il nostro sito e, inutile negarlo, la situazione di crisi economica in cui viviamo, stanno contribuendo a modificarla. Non esiste un’assicurazione più conveniente in assoluto e confrontare i prezzi di diverse compagnie permette di risparmiare fino a 500 euro sulla propria polizza”.
Sempre secondo l’indagine, a pagare di tasca propria sono soprattutto i guidatori più giovani e inesperti (19 per cento contro il 9 per cento delle altre fasce d’età).
Se invece si guarda al genere, sono le donne le più inclini a risolvere la questione dell’incidente indennizzando l’altro conducente e al sud si cerca di non ricorrere all’assicurazione molto più di quanto non accade in qualunque altra parte d’Italia (20 per cento rispetto a un valore medio nazionale del 12 per cento).
Ma questo comportamento causa anche dei problemi di natura psicologica. Secondo Gianluca Castelnuovo, docente di Psicologia all’Università Cattolica di Milano, “Togliersi immediatamente un peso dalla coscienza (saldo subito il conto senza coinvolgere le assicurazioni) produce poi un peso sulla coscienza a lungo termine (se avessi ascoltato, chiamato, seguito la mia assicurazione, avrei risparmiato). La logica a breve termine non paga alla lunga ma risulta la più accattivante da seguire nei contesti dove le emozioni hanno preso il sopravvento sulla razionalità”.
Al volante, spesso, ci si arrabbia con gli altri automobilisti. Ma per quali motivi? L’indagine mette in luce come nel 59 per cento dei casi ci si infuria per l’esecuzione di manovre pericolose, nel 52 per cento per le mancate precedenze e, nel 41 per cento perché un altro mezzo ostruisce la carreggiata. Ai rumori, invece, sembra ci si sia abituati e l’uso eccessivo del clacson occupa l’ultimo posto nella classifica dei motivi d’ira degli italiani al volante (18 per cento).
“Gli Italiani alla guida si confermano un popolo focoso – liti e discussioni nel traffico cittadino, infrazioni, multe sono esperienze che tutti gli italiani hanno sperimentato almeno una volta nella vita”, ha dichiarato Stefano Carlin, direttore business di Tns Italia, “dove il momento di maggiore disagio è rappresentato indubbiamente dagli incidenti. In situazioni di difficoltà o di acquisto/rinnovo di polizza (e non solo), la presenza di forme comparative di assicurazione è un elemento di aiuto importante per quanti hanno l’esigenza di districarsi nel ginepraio delle polizze assicurative e ottenere informazioni imparziali e oggettive sui prezzi del mercato”.

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