Il Tirolo austriaco dice no
anche ai veicoli industriali Euro 4

La notizia è una di quelle che può creare seri problemi, non solo a chi svolge professionalmente l’attività di autotrasporto internazionale, bensì anche al mondo della produzione e del commercio. La regione austriaca del Tirolo ha ampliato ulteriormente la schiera dei veicoli industriali ai quali è fatto divieto di transito nelle ore notturne lungo l’autostrada A12, quella che attraversa la Valle dell’Inn, ossia una tra le principali arterie di collegamento tra Italia ed Europa centrale.
La direttiva di limitazione al transito, che ha effetto da questo mese di novembre, include anche i veicoli Euro 4. Ma, attenzione, il provvedimento sarebbe stato licenziato dalle istituzioni della regione, ricomprendendo anche i veicoli Euro 5. La cosa è venuta meno, in relazione all’inesistenza sul mercato di veicoli classificati Euro 6. Una eccezione è stata prevista per gli automezzi, classificati a partire da Euro 3, qualora siano impegnati in servizi di autostrada viaggiante, in arrivo o in partenza dai terminal di Worgl e Hall.

2 risposte a “Il Tirolo austriaco dice no
anche ai veicoli industriali Euro 4

  1. La politica dei divieti adottata dai Paesi confinanti con l’Italia, la Svizzera e l’Austria, colpisce l’economia del nostro Paese e non solo l’autotrasporto. Sono anni che la FAI e la Conftrasporto denunciano tutto questo. Ma sembra di scontrarsi con un muro di gomma.

  2. Prosegue, nel silenzio colpevole delle nostre Autorità di Governo, l’azione in atto a livello comunitario che mira a introdurre ostacoli alla libera circolazione delle merci prodotte o trasformate nel nostro Paese.
    Coloro che si occupano di trasporti ricorderanno come nelle trattative con il governo austriaco, ministro dei Trasporti Claudio Signorile, i nostri rappresentanti riuscirono nella brillante iniziativa di lasciar introdurre un sistema che avrebbe gravato per molti anni sull’attività di trasporto italiano e che avrebbe portato alla introduzione del sistema degli ecopunti. L’intesa, si disse allora, venne perfezionata nel corso di una cena che vide sul tavolo qualche bottiglia di troppo di ottimo vino; la sostanza comunque fu che per anni le nostre imprese di trasporto furono penalizzate. Le stesse trattative con la Svizzera non hanno certo fornito dei risultati migliori e anche su quel versante i passaggi dell’arco alpino sono contingentati e affidati alla gestione degli elvetici. Insomma una evidente incomprensione politica per quella che pare essere proprio una scelta, portata avanti dai nostri concorrenti, che mira a penalizzare la nostra economia.
    La recente decisione che l’Austria si appresta a rendere operativa, il protocollo trasporti della Conferenza delle Alpi, le proposte di borse dei transiti, sono tutte dimostrazioni di quanto la precisa strategia prosegua.
    C’è da domandarsi dove siano i nostri esperti che ci rappresentano in sede europea.
    Delle due l’una: o abbiamo deputati impreparati in materia di trasporti o anche il nostro Governo condivide la scelta di introdurre, anche in assenza di alternative in grado di assicurare la permeabilità dell’arco alpino, tale obiettivo.
    Naturalmente in tutta la vicenda non si riscontra alcuna presa di posizione da parte di chi ha il compito di seguire i temi del trasporto. Anche i nostri organi di informazione non brillano certo per capacità di approfondire un tema che in modo inevitabile avrà riflessi sul nostro futuro.
    Sicuramente infilandosi sotto le lenzuola di qualche uomo politico o tacendo sui propri benefit, avviando inchieste sui benefici della casta dei politici, si riesce a vendere qualche copia in più. Così non si fa maturare nei cittadini la coscienza e conoscenza indispensabile per un Paese che vuole stare al passo con altri. È come per la sicurezza (sono pienamente concorde con il commento di Fernando sul trasporto di coils praticato da chi non perde mai occasione di richiamarsi alla sicurezza nei convegni) se ne denunciano le carenze degli interventi quando si verificano eventi luttuosi. Poveretti noi!

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