Commercio con l’estero in calo,
ma tiene il settore dei trasporti

Non ci sono buone notizie per il commercio con l’estero: a settembre 2009 i flussi commerciali con i Paesi extra UE hanno infatti registrato – rispetto allo stesso mese dello scorso anno – una diminuzione del 14,8 per cento per le esportazioni e del 29,4 per cento per le importazioni. Le esportazioni registrano variazioni tendenziali negative per tutti i principali settori di attività economica ad eccezione dei mezzi di trasporto (più 20,2 per cento): un valore determinato soprattutto dalla vendita di mezzi di navigazione marittima.
I dati sono stati comunicati in una nota dall’Istat, che evidenzia come il saldo commerciale con i paesi extra Ue risulti negativo per 513 milioni di euro, nettamente più contenuto rispetto al deficit, pari a 3.275 milioni di euro, registrato nel mese di settembre del 2008.
Tra i settori più il crisi quello del coke e dei prodotti petroliferi raffinati (meno 44 per cento), prodotti delle altre attività manifatturiere (meno 35,4 per cento), prodotti tessili, abbigliamento, pelli ed accessori (meno 25,8 per cento).
Le esportazioni registrano dati negativi in tutti i principali settori di attività economica anche nel periodo gennaio-settembre 2009; le più significative riguardano sempre il coke e i prodotti petroliferi raffinati, seguiti dai prodotti tessili. La crisi ha toccato pesantemente anche i mezzi di trasporto e in particolare il settore auto.
Per le importazioni invece, nei primi nove mesi del 2009 i maggiori saldi positivi riguardano i macchinari e apparecchi n.c.a., i mezzi di trasporto, i prodotti delle altre attività manifatturiere, gli apparecchi elettrici, gli articoli in gomma e materie plastiche. I disavanzi più ampi si osservano per il petrolio greggio, il gas naturale, i prodotti dell’agricoltura, i computer, apparecchi elettronici e ottici e l’energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata. Per quanto concerne i minerali energetici, nel periodo gennaio-settembre 2009 le importazioni di petrolio greggio rappresentano il 18,3 per cento sul totale degli acquisti provenienti dai Paesi extra Ue (rispetto al 24,5 per cento nel 2008), mentre le importazioni di gas naturale pesano per il 12,1 per cento (rispetto al 10,1 per cento nell’anno precedente). Nello stesso periodo il saldo della bilancia commerciale, al netto di petrolio greggio e gas naturale, risulta positivo per 25.073 milioni di euro, in diminuzione rispetto all’avanzo di 25.936 milioni di euro rilevato nel 2008.

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