Un viaggio a Milano, l’Odissea
degli autotrasportatori siciliani

I problemi dell’autotrasporto in Sicilia. Tra viaggi infiniti, infrastrutture inadeguate e problematiche varie, i siciliani devono fare i conti con tantissime difficoltà, che mettono in seria crisi la competitività. “Il servizio di traghettamento”, spiega Salvatore Bella, presidente di Conftrasporto Sicilia, “Villa San Giovanni-Messina che collega la Sicilia alla penisola è veloce, ma diventa inutile perché all’ingresso dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria iniziano le vere disavventure dei camionisti. È bene precisare che l’economia siciliana si basa prevalentemente sull’agricoltura e più precisamente sulla produzione di ortofrutta; questo tipo di prodotto soffre la facile deperibilità e necessita di tempi di consegna molto rapidi, pena il rifiuto della merce stessa da parte dei Mercati Generali del Nord Italia.
 In pratica il trasportatore deve garantire la consegna del proprio carico entro 24 ore, spesso in più mercati”. Un’impresa davvero difficile da compiere per gli autotrasportatori siciliani. “Per avere un’idea del viaggio”, continua Salvatore Bella, “basti pensare che da Licata a Milano vi è una distanza di circa 1500 chilometri, dei quali ben 440 sono nella tratta Salerno-Reggio Calabria e circa 250 nel territorio siciliano; inoltre a questo bisogna aggiungere il traghettamento sullo Stretto di Messina. Le nostre merci”, spiega Bella, “quindi iniziano a essere competitive dopo avere superato la città di Salerno rispetto, per esempio, alla regione Puglia, che con la metà dei chilometri di percorrenza può raggiungere più rapidamente i mercati del Nord”. Un viaggio infinito, descritto anche con le possibili soste e gli orari nel grafico che pubblichiamo.
Nel mirino ci sono quindi le infrastrutture: “La rete viaria dalla Sicilia fino alla fine del tratto autostradale Salerno-Reggio Calabria è obsoleta da parecchi anni. Ciò nonostante le tariffe corrisposte agli autotrasportatori sono praticamente illegali”. Tariffe che finiscono, secondo il presidente di Conftrasporto Sicilia per influire sulla sicurezza stradale: “I compensi sui trasporti impediscono all’autotrasportatore di assumere un secondo autista nonostante debba provvedere nel giro di 24 ore alla consegna della merce. Il quadro della situazione è chiaro e semplice: l’autotrasportatore affronta il viaggio da solo trasgredendo le norme del Codice della strada e in queste condizioni sicuramente non possiamo parlare di competitività e di sicurezza stradale”.

Una risposta a “Un viaggio a Milano, l’Odissea
degli autotrasportatori siciliani

  1. Tutti conoscono da tempo questa situazione, dagli enti accertatori ai committenti al Governo stesso. A qualcuno fa comodo che sia cosi. Basterebbe una pattuglia a Firenze per fermare tutto il traffico proveniente dalla Sicilia. Come si fa a giustificare tutte quelle ore di guida senza interruzioni? Prendiamoci le nostre colpe e le sanzioni, in fondo siamo complici.

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